Le aziende che decidono di abbracciare il cloud computing si trovano a dover affrontare, oltre a quelle squisitamente tecnologiche, anche le questioni relative all’effettivo controllo sul dato, sulla sua posizione, per una governance conforme ai regolamenti dell’Unione Europea, oltre che del proprio Paese. E gestire le questioni di sovranità dei dati è oggi un problema per nulla secondario, tanto che gli hyperscaler hanno compreso l’importanza di aprire data center europei e tutti i maggiori attori di mercato si sono già mossi in questa direzione.
Oracle compie un ulteriore passo ora per consentire l’accesso a specifiche “sovereign cloud region pan-europee” ai clienti di tutte le aree geografiche e, proprio in questi giorni, Scott Twaddle, vice president Oracle Cloud Infrastructure Product and Industries, è intervenuto sul tema specificando la strategia di Oracle in proposito e riprendendo alcuni dei temi appena toccati.

“Man mano che le aziende e i governi spostano più carichi di lavoro mission critical nel cloud, – spiega Twaddleaumenta la domanda di protezione dei dati sensibili nei public cloud che si estendono oltre i confini nazionali ]…[. Vengono imposti maggiori requisiti sui dati e le organizzazioni chiedono ai propri fornitori cloud globali maggiore trasparenza e controllo su come e dove i loro dati vengono archiviati, gestiti e protetti”.

L’azienda vuole quindi lanciare nuove sovereign cloud region in tutta l’Unione Europea nel corso del 2023, per consentire ai clienti di sfruttare i vantaggi del cloud ma anche ottemperare alle normative più restrittive e specifiche, region che si aggiungeranno a quelle già presenti proprio in UE (tra cui la region italiana a Milano, oltre a Amsterdam, Francoforte, Parigi, Marsiglia e Stoccolma). In questo modo le aziende private, come anche le pubbliche amministrazioni potranno sfruttare l’Oracle Cloud Infrastructure (Oci) per la valorizzazione di dati e applicazioni sensibili, nel pieno e totale rispetto di normative e regolamenti.

Scott Twaddle, vice president Oracle Cloud Infrastructure Product and Industries
Scott Twaddle, vice president Oracle Cloud Infrastructure Product and Industries

Specifica Twaddle: “Come regola generale, Oracle non sposta i contenuti dei clienti dalle regioni che gli stessi scelgono per farvi girare i loro carichi di lavoro. L’approccio scelto dall’azienda estende ora ulteriormente questa pratica limitando le operazioni e le responsabilità di assistenza ai clienti ai soli residenti nell’UE”. Le cloud sovereign region sono quindi progettate per consentire ai clienti di beneficiare del pieno allineamento con le normative e le linee guida pertinenti dell’UE.

Oracle pianifica e consente la possibilità di migrazione alle nuove cloud region sovrane per i clienti che utilizzano già le Oracle Fusion Cloud Applications nell’ambito delle regole EU di accesso al cloud, con la disponibilità piena dei servizi cloud previsti da Oci. Le nuove region opereranno secondo policy e governance specifiche in grado di migliorare ulteriormente le capacità di controllo nell’ambito dell’Oracle Cloud Infrastructure su sicurezza, privacy e conformità dei dati, con un quadro preciso di riferimento riguardo le modalità con cui i dati dei clienti vengono archiviati, sono accessibili e anche su come vengono gestite le richieste sui dati da parte delle autorità. 

Le prime due sovereign cloud region UE sono previste in Germania e Spagna, con operation e supporto limitati ai residenti in UE e a specifiche entità giuridiche UE. Queste region, a tutti gli effetti parte del cloud distribuito Oci, saranno però separate (anche dal punto di vista fisico) dalle region Oci pubbliche già esistenti. Offriranno tutti i servizi Oci già previsti nelle region per il public cloud di Oracle e, oltre a questi, i servizi applicativi Eura (European Union Restricted Access). Oracle Eura soddisfa le esigenze in materia di sovranità e privacy dei dati dei clienti dell’UE e garantisce che tutti gli ambienti di customer service e i dati dei clienti in tali ambienti, finanche i set di dati derivati contenenti potenzialmente dati dei clienti (per esempio i dump di memoria), risiedono solo nei data center dell’UE, ed oltre a questo limita le possibilità di accesso del personale Oracle ai dati dei clienti e alla diagnostica in base alla posizione di lavoro e quindi solo gli ingegneri Oracle che si trovano nell’UE possono eseguire la gestione e la manutenzione dei servizi.

Rimangono invariati i costi di servizio così come i livelli di supporto e gli Sla ed i clienti possono utilizzare i medesimi Oracle Universal Credits per l’acquisto dei servizi.

Andrea Cesarini
Andrea Cesarini, Accenture Oracle Business Group lead per l’Europa

Andrea Cesarini, Accenture Oracle Business Group lead per l’Europa: “La nuova Sovereign Cloud Practice di Accenture in Europa sta contribuendo ad accelerare l’adozione dei servizi cloud da parte delle organizzazioni interessate a sfruttare le soluzioni di sovereign cloud. La partnership di ecosistema con Oracle e la sua offerta di sovereign cloud è un passo avanti ]…[“. Con le sovereign cloud region di Oracle per l’UE, si offre di fatto la possibilità di ospitare dati e applicazioni sensibili in un cloud pubblico che si trova all’interno dell’UE e che è stato progettato per facilitare la conformità dei clienti con le normative sulla privacy e sulla sovranità dei dati dell’UE. “Questa offerta – chiude Cesarinipermette di sfruttare qualsiasi servizio di cloud pubblico di Oracle Cloud Infrastructure per i nostri progetti futuri”.

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