Eccoci all’ultima newsletter dell’anno. Potremmo ripercorre mese per mese speciali, eventi, dati di mercato, scenari, acquisizioni, quanto successo. Potemmo soffermarci come sempre sui fatti dell’ultima settimana nel mondo digital (l’altalena della strategia Tim, il tetto ai pagamenti digitali, lo smart working, il 18esimo rapporto Censis sulla comunicazione che premia Internet, l’avanzata dei data center, qualche reportage). Potremmo fare previsioni sul 2023 (recessione o cambiamento del modello di business, economia dell’abbondanza o economia della scarsità, modernizzazione o innovazione tecnologica) senza pretese da sfera magica.

Nulla di tutto questo.

Solo gli auguri. Ma…

Ma abbiamo provato a farci aiutare da ChatGpt di OpenAI a scriverli, perché la sensazione è che sia questo uno di quei momenti in cui il fascino della tecnologia ti sorprende, ti spaventa e incuriosisce. Ti invita a provare. Su molte testate e siti, esperti di intelligenza artificiale hanno sviscerato questo chatbot sviluppato da OpenAI (fondata nel 2015 da Elon Musk, ora non più nel board), in grado di comprendere il linguaggio umano, intrattenere conversazioni complesse, risolvere quesiti di fisica e matematica, analizzare dati non strutturati, parlare in diverse lingue, scrivere testi argomentati, comporre poesie e auguri di Natale. Appunto.

In modo conversazionale, ChatGpt interagisce con te, risponde alle domande in un botta e risposta vivace, corregge il tiro man mano commette imprecisioni che gli segnali (sì perché scrive anche sciocchezze) e tiene traccia dei tuoi desideri, del contesto, manda a memoria tutto quanto di te. La naturalezza con cui risponde è imbarazzante, in una sintassi perfetta, con frasi ben costruite coerenti con il contesto della domanda. Molto più esperto di Google sembra (ne scalzerà il predominio?), molto più approfondito nelle ricerche fino al 2021, anche se laddove non sa, ammette di non sapere e rifiuta di rispondere. 

Si aprono molti interrogativi che richiederanno tempo per orientarsi. Ma senza dubbio la velocità con la quale ChatGpt ha raggiunto 1 milione di utenti testimonia l’estremo interesse che suscita: solo 5 giorni dal lancio, un record assoluto tenendo conto che Facebook ha impiegato 10 mesi, Spotify 5 mesi, Instagram 2,5 mesi e si parla di anni per le piattaforme come Netflix (3,5 anni) o Airbnb (2,5 anni).

Da capire anche i dubbi emersi in queste settimane, le critiche e le prime falle etiche (come è stato messo bene a nudo da Pierguido Iezzi, esperto di cybersecurity, e Paolo Benanti, professore di etica e AI, sul Corriere della Sera di venerdì 16 dicembre).

Ci torneremo su ChatGpt.

Ma per quanto riguarda gli auguri che dire? Sì, erano appropriati, curiosi, lunghi e corti in duplice versione (contenevano tutte le parole che avevamo chiesto di inserire come Inno3, serenità, riposo, riflessione, diseguaglianze, solidarietà) ma ancora qualche resistenza ci frena nel considerare poesia questo artefatto “artificiale”.
Seppure affasciati dalla curisiotà che ChatGpt ha suscitato in pochi giorni, serve tempo a noi umani di Inno3 per delegare all’AI i nostri auguri sinceri. 
Per questo con semplici parole auguriamo a tutti voi, che avete condiviso con noi questo 2022, buone feste, buon Natale, buon riposo, buone vacanze, buon anno nuovo. Con la newsletter settimanale di Inno3 appuntamento a gennaio 2023. Auguri!

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Condividi l'articolo: