Nasce per monitorare le abitudini delle famiglie sul fronte green, ma con il concreto obiettivo di offrire risposte adatte a supportare la transizione in chiave sostenibile, la ricerca dal titolo Agos Insights, i Nuovi Consumi Sostenibili. Non è un caso che il lavoro rappresenti di fatto anche un primo vero e proprio osservatorio, attivato in un periodo in cui i consumi sono impattati dai rincari sul fronte energetico, e che la ricerca sia pronta a divenire un appuntamento annuale.
Emerge come l’attenzione alla sostenibilità sia sì un tema attuale e sentito (per una media del 90% degli intervistati), ma non sempre attuabile nel quotidiano anche per la difficoltà a mettere in pratica azioni specifiche concrete.
Per l’indagine Agos – società finanziaria leader nel settore del credito al consumo, presente in Italia da 35 anni, partecipata per il 61% da Crédit Agricole attraverso Crédit Agricole Consumer Finance e per il 39% da Banco Bpm – si è fatta aiutare da Eumetra, istituto di ricerca sociale e di marketing nato nel 2015 con sedi in Italia e Svizzera e un network di partner locali selezionati in Europa e in oltre 100 paesi nel mondo.
Spiega così gli obiettivi e la natura della ricerca François Edouard Drion, managing director e Ceo di Agos: “]…[ Agos Insights è la prima survey annuale sul mondo dei consumatori. ]…[ Vogliamo analizzare le novità e le prospettive future sui nuovi consumi, e offrire un’analisi approfondendo i principali temi di interesse comune tra cui lo sviluppo dell’economia circolare e del riciclo, il ruolo del singolo nella costruzione di un futuro sostenibile e quello dell’evoluzione tecnologica nelle scelte di sostenibilità dei consumatori stessi”.
L’azienda ha scelto di farlo tra settembre ed ottobre 2022 con un’analisi su circa 2mila casi, di fatto equamente ripartiti tra persone di sesso maschile e femminile, di età per circa il 50% tra i 35 ed i 54 anni, di istruzione media, e per il 46% lavoratori dipendenti (49% Nord Italia, 20% Centro Italia e 31% Sud Italia). E arriviamo ai numeri: il 71% del campione dichiara di aver modificato i propri comportamenti in casa e ben il 69% ha adattato le proprie abitudini ai fini di un maggior risparmio energetico.
In questo caso è evidente come la sostenibilità sia collegata al tema della riduzione delle spese, oltre che al minor impatto ambientale, entrambi aspetti considerati rilevanti. Interessati a migliorare la classe energetica della propria abitazione (il 90%) e degli elettrodomestici (94%), la grande maggioranza conosce la classificazione energetica indicata con l’utilizzo delle lettere dalla A alla G (nell’84% dei casi), ma solo il 38% si rende conto dell’impatto dell’utilizzo degli elettrodomestici in bolletta ed appena una persona su due è a conoscenza della classe energetica del proprio immobile (51%).
Il campione dimostra di avere bisogno di consulenza da parte di aziende e rivenditori per districarsi ne capire differenze e vantaggi delle soluzioni green (è un’esigenza espressa dall’82% del campione). E se da una parte l’impegno a modificare comportamenti e consumi sarebbe diffuso, diverso è il discorso quando si parla di mobilità tanto che appena il 15% dichiara di aver individuato possibilità più green per spostarsi. Invece ha cambiato abitudini di acquisto il 31% del campione, mentre modificare le abitudini per essere autenticamente sostenibili è frenato dai “costi” che diventano “significativi”.
Proprio il 50% del campione tra i 30 ed i 50 anni – quindi coloro che affrontano spese familiari, per la casa, per i figli – non si sente economicamente in grado di poter seguire i comportamenti più virtuosi, mentre la Gen Z magari sembra dare meno apparentemente meno importanza ai “temi” – già interiorizzati e ritenuti importanti – ma di fatto si dimostra poi particolarmente attiva, scegliendo anche di pagare qualcosa in più per un prodotto sostenibile (lo farebbe l’86%, contro il 73% della media). Per quanto riguarda nello specifico l’economia circolare ecco che emerge come modalità per essere sostenibili nell’apprezzamento del 78% degli italiani e utilizzata a tal fine quasi dalla stessa percentuale (77%), ma in particolare dai più giovani, che la considerano ormai una modalità di acquisto al pari delle altre.
I numeri della ricerca hanno portato gli analisti di Eumetra a modellizzare quattro profili, quattro tipologie di persone con diversi atteggiamenti verso la sostenibilità in base soprattutto al grado di attenzione e di importanza attribuita al tema e alle risorse economiche a disposizione della famiglia.
Fa parte del gruppo Idealisti il 31% del campione, caratterizzato da età giovane ma anche da risorse economiche a disposizione, spesso in relazione alle poche spese da affrontare. E’ attento nei comportamenti di tutti i giorni ai temi legati alla sostenibilità, ed è il gruppo che li ritiene più importanti. E’ prevalentemente femminile e composto da persone tra i 35 ed i 55 anni il gruppo dei Concreti ed è quello più numeroso (32%). In questo caso spese e impegni quotidiani non permettono di attuare tutti i comportamenti sostenibili che si vorrebbe. In questo gruppo non mancano figli a carico e/o genitori anziani con relative spese, e pur con un reddito buono reddito buono, chi fa parte del gruppo non riesce ad affrontare i costi di molti prodotti sostenibili.
Una persona su cinque del campione fa parte del gruppo degli Impossibilitati. Si tratta soprattutto di maschi, con titoli di studio bassi, spesso con lavori operai e difficoltà a fronteggiare le spese mensili, motivi per cui la sostenibilità è ritenuta un tema secondario. Non mancano le scelte green, ma sono collegate al tema della riduzione delle spese ed il gruppo è meno propenso a spendere di più per prodotti o servizi sostenibili. Ben il 16% del campione, però, è costituito da persone – soprattutto maschi – anche agiate che ritengono importante il tema della sostenibilità ma non hanno tanta voglia/tempo di impegnarsi con scelte in prima persona (Indolenti). Fanno parte del gruppo anche persone più che disponibili a spendere di più, a partecipare a iniziative a favore della sostenibilità anche con proprie risorse, ma non a cambiare i propri comportamenti.
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