“Tutto nasce sempre da un’idea e proprio dalle idee, e da chi ha il coraggio di continuare a credervi, hanno origine i cambiamenti che lasciano il segno”, così Michael Dell, chairman e Ceo di Dell Technologies, accoglie gli oltre 7.000 partecipanti al keynote di apertura di Dell Technologies World 2023 alla Michelob Ultra Arena del Mandalay Bay, Las Vegas. “Le buone idee, insieme con le tecnologie e la creatività rappresentano poi la combinazione abilitante per raccogliere le sfide del futuro e migliorare”, prosegue Dell che vuole introdurre così la strategia dell’azienda sul multicloud che oggi è “abilitante se si è in grado di consentire alle aziende di superarne le complessità”.
E’ questa l’idea a cui lavora Dell Technologies, oramai da diversi anni a questa parte: “Tenere il cliente al centro per valorizzarne i dati con un unico grande ecosistema digitale”. Un ecosistema che oggi permette alle aziende di generare complessivamente oltre 102 miliardi di dollari di ricavi e rappresenta un’opportunità di crescita in tutti i domini.
Questo è possibile grazie alle partnership per l’innovazione non solo per il finance, le PA e i servizi, ma anche e soprattutto nelle realtà manifatturiere, nell‘automotive, facendo leva sull’automazione, ed i modelli digitali più avanzati basati su digital twin, intelligenza artificiale e l’idea di “data center next generation”, le cui potenzialità vanno mano a mano definendosi, così come va definendosi la maturità di Dell Technologies Apex (ne parliamo in modo specifico in un contributo dedicato).
Apex è oggi elemento costitutivo centrale di un’idea di multicloud che deve tenere conto di una serie di elementi: non esiste un modello “fits all” che può andare bene per tutti (1); sempre di più gli elementi vitali di elaborazione dei dati saranno le infrastrutture all’edge (2); e all’edge pur si gioca in buona parte la partita che vede l’intelligenza artificiale protagonista nella valorizzazione degli insights (3), insieme alla sicurezza (4). Per questo, di fatto, è necessario re-immaginare oggi anche i processi aziendali, sulla scorta di un “multicloud by design, abilitato dalla flessibilità dei modelli As a Service”.
L’idea di Dell è quindi quella di proporre un’infrastruttura gestita/gestibile, consistente, flessibile a seconda dei bisogni dei clienti e per questo “aperta” per quanto riguarda la capacità di abbracciare le proposizioni cloud di tutti gli hyperscaler ed i modelli applicativi più evoluti (basati sulla containerizzazione).
Al centro degli annunci di questi giorni, non a caso, c’è l’evoluzione della proposizione Apex per Microsoft Azure, Aws, Vmware, e Red Hat Openshift (quindi anche Kubernetes). Come dettaglia in modo più puntuale Chuck Whitten, Co-chief operating officer, Dell Technologies. “Futuro del lavoro, multicloud, AI, edge e sicurezza, saranno il filo conduttore dell’evento e degli annunci di questi tre giorni, con on-top il tema della sostenibilità”.
Il giorno di apertura vede al centro gli annunci relativi al tema del computing (con la proposizione di Apex PCaaS) e dell’idea di multicloud ibrido che, poco alla volta si completa con i tasselli necessari per consentire davvero alle aziende di gestire i workload su una molteplicità di cloud, altrimenti ingovernabili”.
Il multicloud by design – mantra che ritorna nelle presentazioni – non deve essere pensato anche come “by-default” però. Proprio perché sono infiniti “i modelli unici architetturali, che consentono, a seconda delle specificità del business di estrarre valore e già oggi emerge, in modo importante, quanto la capacità di scalare dall’edge al cloud – non solo nei data center – sia un elemento da tenere in considerazione, così come un approccio alla sicurezza che sia pure by design“; perché serve superare il problema maggiore oggi che è quello della frammentazione, quello di vedere ancora troppo diffusa l’idea della security come “layer on top a software e infrastrutture”, invece che integrata in esse.
Un problema sentito in particolare, all’edge, dove oggi appare evidente come i modelli esistenti “non consentano di far girare workload OT critici e diversi, in ambienti remoti a loro volta differenti, che richiedono in tanti casi skill specifiche IT – che non ci sono – per supportare infrastrutture e applicazioni distribuite in modo così articolato e complesso”.
La promessa delle tecnologie deve essere mantenuta e misurata, invece, sulla base proprio della capacità di portare alla soluzione dei problemi. Servono anche risorse facili da gestire, far funzionare, mantenere efficienti ed i casi di Hyundai, in ambito automotive, e nella sfera della creatività, della produzione del film Avatar, sono tra i casi concreti raccontati sul palco.
In particolare a voler tentare una lettura della strategia di Dell in questa fase, sulla scorta di quanto spiega Whitten, si tratta di incontrare le “aziende nel loro percorso per innovare che non può fare a meno dei diversi public cloud, eliminando loro i rischi di rimanere imprigionate in un singolo public cloud”, di aprire loro la possibilità di scegliere dove caricare i workload, trovando con la scelta delle diverse “nuvole” anche la tecnologia necessaria per muoversi in modo coerente dal “cloud a terra e da terra al cloud”, come ama ripetere Whitten.
Un aspetto, questo, che chiama alla partita ancora di più i partner, il cui ruolo non è per nulla ridimensionato o limitato dalle potenzialità di automazione/disponibilità As a Service che l’idea Apex introduce per abilitare la possibilità di mettere a terra i progetti, ma anzi apre a nuove opportunità di servizi da offrire alle aziende.
Delle sfide fondative per chi si trasforma con il digitale, keynote Day 1 ha lasciato da evadere i temi relativi all’evoluzione della proposizione per quanto riguarda AI, edge e sicurezza. Sono i temi chiave del keynote di Jeff Clarke vice chairman e co-chief operating officer Dell Technologies, in Day 2. “Siamo chiamati a digitalizzare per guadagnare in resilienza, per le supply chain – esordisce Clarke -. Resta fondativa l’idea di indirizzare i giusti workload sul giusto cloud sulla base dell’idea di un multicloud by design basato su Common Storage Layer”. Ma in futuro sarà fondativo anche integrare l’intelligenza artificiale nei workload e Dell per questo si affida alla partnership con Nvidia, “per consentire ad ogni azienda di diventare un’AI factory, di disporre in ogni DC di un’AI factory”. Project Helix vuole infatti permettere lo sviluppo di capacità verticali, di AI ‘specifiche’ per workload specifici. E per questo è un’AI pensata per crescere nei data center. La seconda sfida, quella di un edge semplificato, zero touch, zero trust, multicloud by design è incarnata da Dell NativeEdge E l’ultima, quella della security, dalla nascita di Project Fort Zero. Sono gli ultimi annunci del giorno, cui lasciamo spazio nell’articolo dedicato.
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