Sono 110mila le imprese innovative che operano in Lombardia, seguita dal Lazio con 45mila realtà e dal Veneto con 38mila. I numeri sono frutto dell’elaborazione proposta da Crif – realtà globale specializzata in sistemi di informazioni creditizie e di business information e analytics – sulla scorta di uno studio di marketing intelligence specifico sulle imprese innovative del nostro Paese effettuato utilizzando la platform di Crif Margò.
Si tratta di una piattaforma che mette a disposizione strumenti di analisi e targeting sulle realtà italiane così da consentire di trovare prospect e sviluppare il portafoglio di imprese clienti, potenziando le viste già a disposizione dei player finanziari. La piattaforma permette anche di analizzare i mercati e settori di riferimento sulla base del portafoglio clienti, grazie a mappe georeferenziate, Kpi e augmented analytics. E’ così anche più semplice comprendere la reale attività delle aziende grazie a specifiche classi settoriali, che classificano le imprese in base alle attività dichiarate all’interno di documenti ufficiali e siti Web.

In questo caso specifico, sono state prese in considerazione le imprese che mostrano ed hanno un elevato grado di innovazione, misurato in relazione al livello 1 e 2 di uno specifico innovation score sviluppato dall’azienda e valutato rispetto a diversi criteri: dallo sviluppo di brevetti innovativi all’approccio smart al business, dagli investimenti in ricerca e sviluppo all’attività di export.

Se complessivamente sono circa 359mila le imprese più innovative, quelle lombarde rappresentano oltre il 30% del totale, quelle laziali il 12,5% e quelle del Veneto poco meno dell’11%. Di fatto è evidente però come l’innovazione sia concentrata nel Paese, secondo i parametri di valutazione scelti, per oltre il 50% in appena tre regioni. Mentre nel Sud Italia, solo per entrare un po’ più nel dettaglio, le imprese innovative di Sicilia e Puglia insieme non sono più di 10mila e quelle di Calabria e Sardegna addirittura 5mila. Troppo poche per poter parlare di diffusione anche solo lontanamente “omogenea” nel Paese. 

La ricerca svela inoltre come, anche per questo specifico spaccato legato all’innovazione, sia confermata la prevalenza di organizzazioni con fatturati e numero di dipendenti decisamente allineati all’idea di piccola e media impresa che caratterizza tutto il nostro tessuto. Si parla infatti, per circa il 60% delle imprese innovative, addirittura di una classe dimensionale di meno di cinque dipendenti per meno di 5 milioni di euro di fatturato. 

Imprese innovative - Distribuzione per numero di dipendenti
Imprese innovative – Distribuzione per numero di dipendenti (fonte: Margò, piattaforma di marketing intelligence)

Il 74% è costituito da società di capitali, quindi aziende ‘piccole’ ma strutturate e patrimonializzate. Soprattutto l’indicatore di affidabilità calcolato da Crif documenta come nel 65% dei casi le imprese innovative sono anche quelle più affidabili con rischio minimo o più basso della media. Per quanto riguarda, invece, i settori merceologici in cui le realtà operano, potrebbe fare riflettere lo spostamento della media percentuale, a parte che sulla produzione software, sulle attività di consulenza e mediazione/attività immobiliare.

Crif-Imprese innovative i primi dieci settori merceologici
Crif – Imprese innovative i primi dieci settori merceologici (fonte: Margò, piattaforma di marketing intelligence)

I player finanziari avranno un ruolo chiave nel supportare lo sviluppo di queste imprese innovative – commenta Elena Mazzotti, chief client Innovation & Strategy di Crif. A fare la differenza sarà la capacità di individuare correttamente il loro profilo e di affiancarle nel percorso di crescita da un punto finanziario e consulenziale, sviluppando un’offerta di servizi che vada a coprire non solo le esigenze di credito ma anche altri bisogni connessi al ciclo di vita dell’impresa quali, ad esempio, internazionalizzazione, piani di transizione verso una produzione sostenibile, advisory connessa all’utilizzo del Pnrr e delle fonti di finanza, coperture assicurative specifiche per differenti tipi di rischi”.

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