All’inizio dell’anno, in un contributo dedicato, abbiamo messo in evidenza l’impegno di Akamai per un approccio al cloud distribuito. L’azienda in questi mesi ha accelerato questa direzione strategica ed ora annuncia sette nuovi siti di core compute ed anche l’Italia è nella lista dei Paesi interessati, con la location di Milano, insieme a quelle di Amsterdam, Giacarta, Los Angeles, Miami, Osaka e San Paolo.

I servizi di cloud computing dell’azienda sono scelti per quei workload che necessitano di alte prestazioni proprio vicino all’utenza finale. Parliamo per esempio delle applicazioni di streaming, e-commerce, gaming indirizzati attraverso la piattaforma edge e cloud Akamai Connected Cloud, distribuita, con integrate le funzionalità necessarie per la sicurezza e l’efficiente distribuzione dei contenuti per consentire agli utenti di raggiungere in modo semplice le applicazioni con una migliore esperienza finale ed in sicurezza.

Adam Karon
Adam Karon, chief pperating officer e general manager, Cloud Technology Group, Akamai

Spiega la volontà di accelerare nella realizzazione della strategia così Adam Karon, chief operating officer e general manager del Cloud Technology Group di Akamai: “L’esigenza delle aziende di fornire una migliore esperienza agli utenti mette sempre più in evidenza i limiti del modello cloud centralizzato. ]…[ Con Akamai Connected Cloud, stiamo adottando un approccio outside-in, distributed-first, basato sull’impegno verso le tecnologie cloud native e la stessa rete a cui molte delle più grandi aziende del mondo si affidano da oltre due decenni”. L’approccio poggia sulla convinzione di Akamai secondo cui le dimensioni della rete stanno diventando tanto importanti quanto quelle del data center.

Quella annunciata in questi giorni è in concreto la terza tranche di nuove sedi di core compute aperte da Akamai dopo l’acquisizione di Linode lo scorso anno. Questo gruppo di nuovi centri di core compute strategici è in parte già pronto e inizierà a essere online e disponibile per i clienti nei mesi di settembre e ottobre. Si espande quindi la rete cloud di Akamai con punti di connessione chiave ad alta intensità di dati, che consentiranno ai clienti di migliorare la connettività e l’esperienza dell’utenza finale. Solo negli ultimi 90 giorni Akamai ha aperto 13 nuove sedi di core compute. Infatti i nuovi annunci si aggiungono a quelli di Atlanta, Dallas, Fremont, Newark, Toronto, Francoforte, Londra, Mumbai, Singapore, Sydney e Tokyo e a quelle recentemente annunciate di Chicago, Washington D.C., Parigi, Stoccolma, Seattle e Chennai.

Scendendo nel dettaglio dei vantaggi dei nuovi nodi città per città, ecco che a Milano, la “nuova” presenza dell’azienda rappresenta un punto di riferimento in un mercato, quello dei servizi cloud in Italia cresciuto del 250% dal 2015 al 2022. Il sito milanese poi è destinato a supportare anche i clienti del Medio Oriente. E per rimanere in Europa, Amsterdam ospita invece il secondo Internet Exchange più grande al mondo e con la sede di Stoccolma, recentemente inaugurata da Akamai, fornirà ai clienti dell’Europa nord-occidentale connettività cloud ad un livello più alto.

Per quanto riguarda invece il mercato americano, il sito di core compute di Akamai a Los Angeles, già cuore del mercato globale dei media e dell’intrattenimento, permetterà di potenziare ulteriormente i servizi offerti dall’azienda, e quello di Miami di servire meglio i clienti che operano in America Latina, portando la connettività distribuita di Akamai in un hub commerciale in crescita, ed attirando gli investimenti dei venture capitalist, anche per la ricchezza di giovani talenti informatici.
In America Latina poi, San Paolo è stata scelta per ospitare il primo core compute di Akamai ma sono già previsti ulteriori collegamenti nel corso dell’anno così da eliminare l’ostacolo economico e di prestazioni che oggi richiede il transito dei workload attraverso diversi continenti. Collegando queste due città alla stessa backbone della sua rete edge – una rete distribuita su vasta scala che si estende su oltre 4.100 PoP Edge in 131 Paesi – Akamai di fatto entra in un mercato tra i più complessi. 
Infine, in Asia e far-east, Giacarta (Indonesia) è stata scelta per ospitare un sito di core compute in relazione alla crescita della popolazione Internet che entro il 2028 raggiungerà i 36 milioni di abitanti e Osaka (Giappone) per i bisogni di un Paese che è già all’ottavo posto al mondo per estensione della sua popolazione digitale e conta 125 milioni di abitanti. 

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