A che punto è il partenariato pubblico e privato nella aziende sanitarie ospedaliere, per fare progetti dal punto di vista sia infrastrutturale che tecnologico. Ne parliamo con Carlo Nicora, direttore generale della Fondazione Irccs Istituto Nazionale dei Tumori e VP Fiaso che sottolinea come una modalità utilizzata da più di vent’anni per le opere edilizie oggi debba coinvolgere il privato sulle competenze digitali, per fare investimenti e dare risposte ai cittadini. “L’azienda sanitaria sia promotrice del progetto e coinvolga il privato chiedendo cosa fare dal punto di vista tecnologico, per aumentare il valore del servizio offerto” l’approccio sottolineato da Nicora che vede il privato all’interno di una partnership, non come una controparte.
In questa logica anche l’Istituto nazionale dei Tumori di Milano da oltre 5 anni è totalmente digitalizzato, dalla cartella clinica alla gestione degli appuntamenti, con un datawarehouse che raccoglie oltre 2 milioni di dati dei pazienti. “Alla base di un istituto di ricerca c’è l’utilizzo dei dati, che solleva anche questioni di sicurezza e privacy. Abbiamo la necessità di proteggere il paziente ma il dato è l’elemento più importante per fare la ricerca. Saremo in grado di elaborare meglio i dati anche grazie all’intelligenza artificiale”.
Tocca i temi di “sanità di qualità”, unico elemento per rimanere nell’arena competitiva sia per il pubblico che per il privato. L’appropriatezza come elemento di confronto tra pubblico e privato, che devono avere regole comuni, unica programmazione che non può essere che regionale.
Nella videointervista – raccolta al Digital Health Summit 2023 – maggiori dettagli.
© RIPRODUZIONE RISERVATA