In un momento come quello attuale in cui il vero valore delle aziende si àncora sempre di più alla disponibilità di preziose competenze interne all’azienda, è semplice comprendere come il successo dei progetti dipenda anche dall’effettiva capacità di utilizzare queste competenze correlandone il potenziale alle effettive esigenze dell’organizzazione. E’ importante ottimizzare le prestazioni, soprattutto attraverso un maggiore coinvolgimento delle risorse, di chi lavora, così da valorizzarne le capacità fino a poterne ri-disegnare i percorsi di carriera. Soprattutto, in questi ultimi anni abbiamo visto cambiare la ‘definizione’ dei percorsi di crescita passando da un modello tradizionale in cui è l’azienda che definisce i percorsi dei dipendenti (dall’alto al basso) in funzione del ruolo, a un modello in cui la definizione è più dinamica, non è predefinita ed è possibile anche sia ‘suggerita’ dal basso, valorizzando le competenze e ascoltando i desiderata dei singoli. Alcuni numeri possono aiutarci ad inquadrare meglio il tema
Secondo uno studio i4CP, solo il 30% delle aziende afferma di disporre delle competenze necessarie per il futuro, e l’85% delle occupazioni che vedrà impegnata la forza lavoro nel 2030 oggi ancora non esiste (fonte: Dell), tuttavia appena il 10% delle organizzazioni dispone di un DB o di un inventario con i profili dei propri dipendenti (fonte: Deloitte).

Cambiano le aspettative riguardo il lavoro, e cambiano le prospettive, in particolare per le generazioni più giovani (Millennials e Gen Z) che nel 2025 rappresenteranno il 63% della forza lavoro. Tre giovani su quattro di queste generazioni sono pronti a cambiare lavoro se l’azienda non investe nella loro crescita professionale (fonte: Amazon).
Ma è importante mettere in luce anche alcuni dati chiave in relazione alle prospettive per il management: ben il 77% degli executives HR sottolinea l’importanza di spostarsi verso un modello incentrato sulle skill per far fronte ai momenti “disruptive”, con un’azienda su due che riconosce di non disporre di dati sufficienti sulle competenze disponibili e quindi di fatto di non riuscire a “conoscere” il potenziale delle proprie risorse (fonte: Teneo). 

Crescere Esigenza prioritaria per i dipendenti
Crescere, esigenza prioritaria per i dipendenti

Per questo le organizzazioni devono essere in grado di attrarre i talenti e soprattutto trattenerli, considerando che oltre il 90% di essi rimarrebbe volentieri in azienda se questa investisse nell’accrescere competenze e skill. Il marcato skill shortage attuale porta le aziende a competere anche in questo senso.
Uno dei modi per muoversi bene è quindi fare della crescita e dello sviluppo dei dipendenti una priorità, in modo che essi possano avere successo e l’organizzazione possa rimanere competitiva in futuro. Inoltre, è importante allineare le risorse umane con le strategie aziendali, perché le aziende che hanno una visione chiara sulle competenze dei loro dipendenti (e su quelle di cui hanno bisogno) sono meglio posizionate per adattarsi agilmente, creare prodotti e servizi innovativi e offrire un’esperienza eccezionale ai clienti.

Spetta ai manager motivare le persone nell’incertezza, alimentare il confronto, guidarle nello sviluppo delle iniziative più complesse, inquadrare il loro possibile futuro all’interno dell’azienda. E i dipendenti, invece, hanno bisogno di acquisire confidenza sempre maggiore con i propri task, supportare i clienti con l’expertise necessaria, contribuire allo sviluppo di prodotti e servizi. 
Cambia il fulcro dell’esperienza in azienda che non è più “quello che si fa”, il lavoro in sé, ma sono “le competenze“.

ServiceNow, l’approccio “skill-powered”

ServiceNow parla per questo di un approccio “skill-powered” in cui diventa fondamentale riuscire a rinnovare l’entusiasmo e la passione dei dipendenti, l’engagement con l’organizzazione, focalizzarsi sulla capacità di individuare tutti i talenti nascosti nelle persone, tracciarne il possibile percorso in azienda ( monitorandone i progressi), e lavorare in modo attento su upskilling e reskilling delle persone così da assicurarsi che l’azienda possa disporre dei loro talenti allineati alle reali necessità anche nel futuro.

Solo all’interno di una dinamica che porta effettivamente anche i dipendenti (non solo l’azienda) a raggiungere i propri obiettivi è possibile trovare il giusto bilanciamento in grado di convincere i talenti a non abbandonare l’organizzazione. 

Riuscire a combinare le competenze e i punti di forza dei dipendenti con il lavoro giusto al momento giusto richiede però anche gli strumenti necessari che siano in grado di evidenziare da una parte tutte le skill a disposizione, come possono contribuire al raggiungimento degli obiettivi aziendali, e quali azioni è possibile intraprendere per la combinazione più virtuosa.

Le aziende spesso utilizzano soluzioni e sistemi diversi per fornire ai dipendenti le opportunità di apprendimento, le informazioni e quanto serve per crescere. Nella maggior parte dei casi parliamo di strumenti che non interagiscono tra loro o non offrono insights integrati, e i percorsi per i dipendenti per trovare queste risorse non sono sempre chiari. E’ importante invece riuscire a sfruttare appieno dati e insights sofisticati così da poter disporre di un team competitivo.
Su questo punto apporta un contributo unico la possibilità di utilizzare una piattaforma basata sull’AI. La gestione delle persone a partire da una prospettiva basata sulle competenze semplifica la soluzione del problema su come colmare le posizioni aperte con lavoratori qualificati e aiutare i dipendenti a trovare opportunità di avanzamento interno.

Un sistema basato sull’AI per coltivare, valorizzare ed utilizzare le competenze è fondamentale anche per distribuire in modo intelligente le risorse, equilibrare i team evidenziare, eventuali opportunità a partire dalle reali competenze. Ed infatti, le aziende che utilizzano sistemi intelligenti in questo ambito si trovano poi con la disponibilità di squadre che offrono migliori esperienze ai dipendenti e più efficienti.

ServiceNow Punto Chiave per le competenze
ServiceNow – Il modello per la valorizzazione delle potenzialità delle risorse umane in azienda basato su Now Platform

ServiceNow a questo scopo mette a disposizione la proposta Employee Growth and Development, che permette anche ai dipendenti di mettere a fuoco ed identificare le loro competenze e le aree di interesse e di crescita, in modo dinamico, sfruttando il potenziale dell’intelligenza artificiale. Un elemento differenziante che permette alle aziende di avere visibilità su un sistema che aggiorna e collega continuamente i dati per aiutare manager, dirigenti e dipendenti a lavorare verso obiettivi comuni, contribuendo allo stesso tempo allo sviluppo del singolo. 

Concretamente ServiceNow Employee Growth and Development, sulla scorta di un’unica piattaforma, offre alle organizzazioni la possibilità di agire in base alle intuizioni piuttosto che all’istinto. Rende possibile risolvere il problema della navigazione tra sistemi diversi ed eterogenei ed evidenziare gli strumenti e i dati rilevanti. Collegando informazioni isolate e distribuite su più sistemi aziendali in modo invisibile in background, genera un’esperienza semplificata che abbraccia gli investimenti già in essere e genera processi virtuosi. 

L’AI in grado di ‘amplificare’ il potenziale di ServiceNow Now Platform permette quindi di sviluppare strategie di gestione dei talenti basate sui dati. Queste strategie consentono di prevedere, identificare e sviluppare competenze che potranno avere un impatto maggiore sui risultati di business. Ne parliamo in un’intervista dedicata a mettere in luce sia il potenziale per il business dell’approccio e delle soluzioni ServiceNow, sia il loro potenziale tecnologico. 

Per saperne di più scarica il whitepaper Supercharging employee
growth and development

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