Nell’ambito degli utilizzi possibili dell’intelligenza artificiale, la computer vision è un settore specifico che consente ai computer – e più in generale ai sistemi di calcolo diffusi – di ricavare informazioni e significati da ogni immagine digitale. Per questo gli esperti definiscono la disciplina di fatto come “gli occhi dell’AI”: per la capacità di osservare, identificare, tracciare, classificare ed in ultimo anche interpretare le immagini così da generare conoscenza utilizzabile pronta per essere valorizzata attraverso ulteriori possibilità di analisi da parte dell’uomo, o di altre intelligenze artificiali complementari.
Panasonic Connect Europe propone sul tema lo studio Visions of the Future: How Computer Vision Technology is Transforming Industries che mette a fuoco come la computer vision, potenziata dalle AI sia ora ad un punto di svolta e pronta a supportare l’incremento di produttività di una serie di verticali industriali.

Lo studio è stato commissionato a Opinion Matters che ha intervistato 300 responsabili senior della trasformazione digitale e dell’implementazione di AI/computer vision, appartenenti ad aziende con un fatturato annuo di oltre 50 milioni di euro. Alcuni numeri di sintesi: i decision maker prevedono un incremento della produttività del 42% nei tre anni successivi all’implementazione ed alla messa a terra dei progetti. Per l’industria manifatturiera si parla di una maggiore spinta nell’incremento della produttività, fino al 52%. Limiti nel perseguire questi risultati quelli già conosciuti attraverso diverse ricerche relative all’utilizzo degli abilitatori digitali d’avanguardia: le aziende segnalano tra i potenziali ostacoli la mancanza di competenze e la scarsa conoscenza del potenziale tecnologico. Su questo secondo punto è facile intervenire, proprio a partire da quelle che gli stessi intervistati segnalano e raccontano essere già applicazioni aziendali al lavoro in diversi reparti, applicazioni che meritano di essere conosciute.

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AI generativa e percezione della rilevanza per il business (fonte: Visions of the Future: How Computer Vision Technology is Transforming Industries, Panasonic Connect Europe, 2024)

Pensiamo anche solo agli abilitatori digitali per facilitare la manutenzione dei macchinari (come la realtà virtuale, e quella aumentata): è facile immaginare il potenziale ‘aggiuntivo’ possibile con l’innesto di algoritmi di AI nelle attività pratiche di riparazione come nel monitoraggio di tutte le linee di produzione e di controllo qualità, come anche per la sicurezza, la protezione e la salute. Già sono popolari poi le applicazioni nella logistica e per la gestione delle supply chain, insieme alle mappature di proiezione in tempo reale e al monitoraggio delle persone. E’ decisamente ampia la gamma di casi d’uso rilevanti in queste direzioni. Solo per citarne qualcuno, le tecnologie di computer vision con l’AI sono utilizzate per la misurazione del volume delle merci da movimentare, per esempio il volume dei pallet per carico e trasporto efficienti. La “visione artificiale” può valutare istantaneamente l’orientamento e lo spazio disponibile nei pallet o in altri contenitori e calcolare la capacità disponibile prima del carico. Ciò garantisce l’utilizzo ottimale dello spazio disponibile e migliora l’efficienza complessiva.

Vi sono applicazioni della tecnologia anche per il riconoscimento degli oggetti e nelle proiezioni cartografiche per facilitare lo smistamento dei pacchi in base alla loro destinazione. In questi casi si riducono i tempi di valutazione per lo smistamento dei pacchi e si elimina la necessità di formare i lavoratori a leggere le informazioni sulle etichette sui pacchi, migliorando l’efficienza e la precisione dell’operazione di smistamento.

Nella logistica, la tecnologia può essere applicata anche per l’assistenza nel tracciamento e nello smistamento automatizzati degli oggetti negli ambienti di magazzino. E abbiamo considerato solo i casi d’uso principali.

Per quanto riguarda invece il primo punto critico, quello relativo alle competenze, ecco che lo studio evidenzia come i maggiori ostacoli all’implementazione della computer vision siano da rinvenire nella mancanza di supporto specialistico esterno (per il 37% del campione) e delle competenze tecniche sviluppate dal personale all’interno delle aziende (per il 33%).

Le barriere all'introduzione della computer vision
Le barriere all’introduzione della computer vision (fonte: Visions of the Future: How Computer Vision Technology is Transforming Industries, Panasonic Connect Europe, 2024)

Non mancano però le riflessioni anche in relazione al tema etico in particolare per quanto riguarda la sicurezza dei dati (35%), seguita da vicino dalla privacy personale e dalle preoccupazioni per la sorveglianza, la mancanza di una guida aziendale e i timori per la sostituzione del posto di lavoro, al 32%.

E tuttavia la diffusione dell’AI nel comparto è in continua crescita e lo slancio è chiaro. Oltre i due terzi degli intervistati affermano che l’utilizzo dell’IA generativa sia importante per la propria attività.

Margarita Lindahl
Margarita Lindahl, head of AI, Panasonic Connect Europe

Circa il 37% ha già implementato una soluzione e ne sta riscontrando i benefici ed un ulteriore terzo (34%) è in fase di pianificazione o nel processo di implementazione della tecnologia. Poco meno del 20% ci sta ancora pensando, e solo uno su dieci afferma che non implementerà affatto l’AI generativa.

Margarita Lindahl, head of AI, Panasonic Connect Europe, così commenta i numeri: “La ricerca mostra chiaramente che le tecnologie di computer vision non sono solo un concetto, ma una realtà attuale che sta già guidando le aziende verso significativi vantaggi operativi e di produttività. Le organizzazioni di tutti i settori che ancora non hanno intrapreso un percorso di pianificazione dell’implementazione di queste tecnologie rischiano di rimanere indietro. C’è anche una chiara esigenza di contare su specialisti, come Panasonic, in grado di supportare le aziende nel capire come implementare questa tecnologia in modo efficace e responsabile”. 

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