“In questo momento il mercato e il mondo dei dati è così dinamico che richiede necessariamente di premere il pedale dell’acceleratore sul tema innovazione”. Così Davide Marini, country manager Italia di NetApp – con Roberto Patano, senior manager System Engineering -, introduce le novità in arrivo per le applicazioni mission-critical – focus particolare l’evoluzione nelle modalità di archiviazione all-flash –, come NetApp affianca i clienti per sostenere i carichi di lavoro con l’AI, i relativi servizi, e le proposte nell’ambito del data management.
Tre sono i binari entro cui convergono le novità: i miglioramenti tecnologici concreti nell’offering e nel portafoglio prodotti (1), il tema della sicurezza con la protezione dai ransomware, che dipende in primis dall’effettiva capacità di intervento tempestivo (2), e l’effettivo controllo possibile sulle risorse (3). NetApp, non a caso, si definisce un’intelligent data infrastructure company, anche per questa ‘convergenza’ nella proposta. 

Prosegue Marini: “Sappiamo che le sfide del mercato nell’ambito dei dati sono legate principalmente alla continua crescita del loro volume e alle applicazioni per la gestione degli stessi”. Il valore dei dati continua ad aumentare, il tema della cybersecurity è riconosciuto importante, ma cresce anche la complessità degli ambienti di gestione. NetApp per questo ha strutturato la sua Intelligent Data Infrastructure, e ora è impegnata a farne crescere il valore “per consentire la gestione dei dati ovunque essi siano nella maniera ottimale, nel public cloud come on-prem, e negli ambienti ibridi complessi”. L’avere aggiunto e avere dato continuità allo sviluppo di un approccio di questo tipo per il data management proattivo e l’introduzione di funzionalità di ransomware protection e data classification, “portano ulteriore valore alla pura gestione del dato. Oggi si può parlare poi di storage intelligente grazie all’introduzione di una serie di funzionalità AI-driven, per le adaptive operations” per un’ulteriore ottimizzazione delle risorse, gli insight e l’ottimizzazione dei workload, facendo saving e ottimizzando i costi.

Davide Marini, Country Manager Italia NetApp
Davide Marini, country manager, NetApp Italia

La maturità dell’Intelligent Data Infrastructure si lega anche ai recenti annunci NetApp che meritano di essere ripresi in relazione ai risultati ottenuti dall’azienda, a chiusura dell’anno fiscale, così come a quelli italiani, grazie al riscontro positivo mostrato dai clienti rispetto all’offering Capacity Flash Storage (con i benefici dell’ all-flash ma a costi contenuti) e degli array San All-flash (funzionalità Ontap estese e ottimizzate per la gestione della componente blocco). “Si parla di una crescita anno su anno di oltre il 20%”, specifica Marini. Ora serve ascoltare le sfide che il mercato  pone quindi, fare tuning sulla direzione di sviluppo. “Serve disporre di soluzioni storage sempre più potenti perché i workload continuano ad aumentare in quantità e in requisiti, ma anche di storage sicuro rispetto al ransomware, garantendo tempi di ripristino rapidi”.

Il cloud continua a rappresentare nelle sue varie forme evolutive un’opportunità per guadagnare in agilità e per poter scalare in maniera rapida ma si aggiunge, appunto, il tema dell’AI pure è “letto come un’opportunità da accogliere, pur tra dubbi e punti interrogativi, per poter fare il salto e poter ottimizzare la produttività e accelerare gli sviluppi”. Sarebbe l’ideale riuscirvi senza innalzare il livello di complessità. Infatti, secondo un recente studio Idc oggi il 50% dei clienti intervistati vede nell’elemento storage un punto critico che può rallentare o bloccare lo sviluppo di progetti AI all’interno delle aziende, principalmente per motivazioni legate alla capacità di avere accesso ai dati. “Per poter alimentare le pipeline dell’artificial intelligence è necessario quindi rimuovere i data silos e poter accedere ai dati in maniera semplice, prevedere delle migliorie a livello storage nell’approccio stesso dell’accesso ai dati”. Mentre tra le preoccupazioni legate alla continuità del business gli incidenti cyber, gli attacchi informatici, restano in cima alla lista e anche NetApp non può non tenerne conto nella proposizione.
Si rinnova quindi la famiglia tecnologica Unified Data Storage proprio per tenere le proposte al passo dei workload con l’AI. NetApp continua inoltre ad investire sullo storage  intelligente come caratteristica legata a doppio filo con la sicurezza, e per questo estende anche le partnership già attive. Entriamo nei dettagli. 

Aggiornamenti tecnologici e partnership

Raccoglie il testimone Patano: “Le novità legate alla proposta infrastrutturale non esauriscono i temi toccati, e sono legate appunto ell’evoluzione delle partnerhip al tema della gestione dei dati e della loro protezione”. NetApp introduce tre nuove soluzioni nel mercato all-flash, unificato e multiprotocollo: NetApp AFF A70, A90 e A1000 (o A1K).

Roberto Patano, Senior Manager Systems Engineering di NetApp
Roberto Patano, senior manager, Systems Engineering NetApp

Tre i pilastri innovativi: migliorano le prestazioni per il mercato enterprise, sono integrate soluzioni intelligenti dal punto di vista della gestione del dato e ‘si continua’ il percorso legato alla protezione delle informazioni, inteso non solo come backup, disaster recovery e business continuity, ma anche con la possibilità di integrare direttamente a livello di sistema operativo le funzionalità di detection. Patano parla di “incrementi 2x delle performance in senso generale rispetto alle famiglie precedenti e miglioramenti sostanziali nelle performance Iops e throughput”. Oltre alla pura potenza è importante anche come sono rese disponibili le informazioni che sono memorizzate all’interno dello storage.
NetApp ha quindi re-ingegnerizzato la soluzione storage nell’hardware e questo “ha consentito di abbattere poi anche il prezzo rispetto ad Iops e throughput, con guadagni anche in termini di efficienza”. Sono queste soluzioni all-Nvme che possono rappresentare un riferimento proprio per i workload AI, non solo dal punto di vista della “densità ma anche dei costi”, con latenze molto basse e tanta capacità (da 68 terabyte a crescere, anche fino a 44 petabyte). La soluzione NetApp AFF A1000 è poi anche modulare e consente l’aggiunta di ulteriori schede (di rete ma anche per l’offload Psec, etc.) per un’architettura in grado di crescere con il tempo senza fermare l’operatività.

Gli annunci storage Netapp Aff-A series
Gli annunci storage NetApp Aff-A series

L’intelligenza resta fondamentale e rappresenta il core value di NetApp, con il suo sistema operativo Ontap che consente la gestione di tutte le informazioni nel modo più semplice, protetto, sicuro e controllato”.
Che poi è il concetto alla base di Unified per “potervi appoggiare qualsiasi tipo di workload, utilizzare qualsiasi tipologia di informazione, di dato, quindi non solo risorse strutturate ma anche quelle non strutturate”. Il vantaggio è di poter passare da un ambiente on-prem (magari ancora a silos) ad interoperare su qualsiasi architettura, sulla base di una medesima infrastruttura che poggia su NetApp per cui è facile l’integrazione con soluzioni capacitive, come su soluzioni di storage ad oggetti – piuttosto che su soluzioni dedicate solamente all’ambiente San –  mantenendo il vantaggio di una gestione accurata da un’unica interfaccia.
“E’ un aspetto fondamentale anche perché apre la porta al possibile utilizzo anche all’interno degli hyperscaler e va proprio nell’ottica della semplificazione”, ci tiene a precisare Patano. Una infrastruttura di questo genere risulta poi essere ideale proprio per l’AI, che sempre più impatta sui processi interni di gestione delle informazioni. E quindi richiede una soluzione “unica” che integri diverse tipologie di storage in un’unica infrastruttura, per rispondere a esigenze diverse nel ciclo delle soluzioni/progetti con l’AI, controllando i costi con precisione.
Si lega a questo tema quello delle partnership: con Nvidia certo (nella parte Nvidia Dgx e Ovx, come con NeMo), ma anche con Cisco (Flexpod for AI), e con Lenovo in particolare NetApp annuncia l’estensione della partnership anche sulla parte di AI con la proposizione di una soluzione integrata.

Le partnership già in corso, cui si affianca l'estensione di quella con Lenovo
Le partnership già in corso, cui si affianca l’estensione di quella con Lenovo con una soluzione integrata per l’AI

La sicurezza al centro, protezione ransomware

Per quanto riguarda la sicurezza, è evidente l’allarme riconosciuto sul tema (si pensi anche solo ai riferimenti Clusit) “e poter offrire una soluzione con le certifiche fondamentali richieste anche dagli enti governativi più esigenti per operare anche negli ambienti critici marca per NetApp la differenza”. Data dal fatto che tutte le funzionalità interne allo storage e i servizi offerti coprono le tre fasi fondamentali nella cybersecurity. Protezione, detection, ricupero dei dati. “Analisi degli ingressi, multifactor authentication, protezione anti-ransomware automatica (Autonomous Ransomware Protection), Snap-Restore, direttamente sui dati, etc. permettono di avere una copertura a 360 gradi dell’infrastruttura”. Ricordiamo che NetApp Autonomous Ransomware Protection è la funzionalità nativa di Ontap che permette, attraverso l’algoritmo AI, di individuare quelli che potenzialmente possono essere attacchi che arrivano dall’esterno, grazie allo storage stesso che dopo le fasi di training, si rende conto di eventuali comportamenti anomali. Questa funzionalità è stata ora migliorata utilizzando specifici algoritmi il cui training avviene in cloud, ed il cui aggiornamento è costante. “Con la possibilità di riuscire a identificare e mettere in protezione l’informazione, grazie alla reattività immediata, ma anche grazie ad ulteriori funzionalità dedicate per generare anche specifiche zone dedicate del tutto inattaccabili”.

Efficienza: evoluzione NetApp Ontap e BlueXP

Per quanto riguarda il tema delle efficienze, anche nel senso più esteso del termine, NetApp, con il sistema operativo Ontap 9.15.1 ora disponibile, segnala la possibilità di costruire una una soluzione innovativa in termini di business continuity per gli ambienti San “per tutte quelle aziende che desiderano la copia sincrona tra sito primario e secondario active-active e riuscire a scrivere e leggere in maniera totalmente indipendente da tutti i siti, quindi con un’ottimizzazione anche degli investimenti e la possibilità di tornare operativi subito”. L’annuncio odierno che ruba la scena è però collegato a FlexCache, sempre all’interno di Ontap, “ovvero la possibilità di portare il più vicino possibile all’utente finale le informazioni, ma con l’esigenza di poter poi fare un consolidamento centrale”. Senza l’aggiunta di soluzioni di terze parti. La funzionalità esisteva solo per la parte di lettura delle informazioni ed indirizza invece ora in modo più completo l’ideale l’Unified Intelligence Infrastructure. Ancora, anche per quanto riguarda lo storage ad oggetti ci sono novità, e i workload con l’AI stanno contribuendo ad evidenziarne l’importanza, mentre è necessario migliorarne le performance, quindi, introdotta la parte flash da diversi anni, ora sono disponibili dischi capacitivi anche in questo segmento.

La protezione offerta da Netapp Ontap
La protezione offerta da NetApp Ontap

Arriviamo in conclusione di rassegna all’analisi delle novità per quanto riguarda la gestione delle risorse, ovvero i progressi di NetApp BlueXP, piattaforma gratuita che permette di gestire le soluzioni NetApp ovunque siano, quindi on-prem, nel cloud, ibride. E’ già in general availability la componente di disaster recovery ma arriva l’annuncio per cui oltre che negli ambienti Vmware/Aws che già consentivano di realizzare in maniera estremamente semplice e automatizzata una soluzione di disaster recovery dall’on-prem verso l’ambiente Vmware nel cloud Aws, oggi è possibile mantenere il disaster recovery in casa, e disporre di una soluzione intelligente di gestione DR che si integri con tutto quello che è NetApp, e con tutta la parte on-prem: “quindi è possibile gestire, controllare da un’interfaccia semplice il DR dell’ambiente Vmware anche fra siti che sono nel data center on-prem”.

Un’altra novità è proprio legata alla ransomware protection. In BlueXP, c’è una funzionalità che permette di controllare tutta l’infrastruttura “per capire identificare, proteggere e rispondere in maniera puntuale e sempre più veloce a un qualsiasi tipo di attacco”. E’ possibile osservare nel dettaglio l’infrastruttura, identificare problemi, eventuali attacchi, limitare l’accesso alle informazioni, verificare quali sono state le informazioni che effettivamente sono state toccate e recuperarle puntualmente (anche a livello di singolo file). BlueXP diventa sempre più un concentratore di servizi per la gestione delle informazioni e dello storage. In quest’ottica va anche l’introduzione della BlueXP Classification non come prodotto ma come servizio gratuito per tutti i clienti. Con la possibilità quindi di catalogare, vedere, capire meglio l’utilizzo dei dati ed il loro potenziale all’interno dell’infrastruttura, per assegnarne per esempio la memorizzazione sullo storage più adeguato” con i relativi guadagni in termini di efficienza. NetApp su BlueXP ha consolidato inoltre il sistema degli alert in un unico punto di controllo (Web), ed offre ora la possibilità di  analizzare quali sono i workload basati su NetApp per capire se si sta rispondendo con la soluzione giusta rispetto a quelle che sono le esigenze del workload, e eventualmente indicare quali possano essere i percorsi di tech-refresh (BlueXP Tech Refresh il nome della soluzione).

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