A partire dall’analisi di oltre mezzo miliardo di annunci di lavoro in 15 Paesi diversi (Italia compresa), la nuova edizione dell’AI Jobs Barometer di Pwc mette sotto la lente i dati dell’ultimo decennio, trasversali ad un elevato numero di settori di attività, per fornire informazioni sull’effettiva penetrazione dell’AI nel mercato del lavoro. Prima evidenza: i settori con una maggiore penetrazione dell’AI sperimentano una crescita della produttività quasi di cinque volte superiore rispetto agli altri settori.

Intanto, per quanto riguarda il mercato del lavoro, si evidenzia che il numero di annunci lavorativi che richiedono competenze specifiche nell’intelligenza artificiale continua a crescere e lo fa in modo significativo. Un numero si rivela di particolare impatto: per ogni offerta di lavoro che solo poco più di dieci anni fa avrebbe richiesto competenze specialistiche in AI, oggi ce ne sono sette e, dal 2016 – quindi ben prima che ChatGpt convogliasse l’attenzione sul potenziale delle AI generative – le offerte di lavoro nell’AI sono cresciute di 3,5 volte più velocemente rispetto a quelle per altri lavori.

Competenze preziose, da aggiornare in rapidità

La ricerca ‘agguerrita’ di personale competente nel settore mostra anche come si aprano nuove opportunità economiche per queste professioni, con premi salariali medio fino al 25% (che in rapporto alla carenza di competenze è a nostro avviso comunque da valutare per difetto, Ndr.). Serve però considerare i rischi anche di un passaggio ulteriore che, non a caso, è un passaggio in “accelerazione”. Infatti, la diffusione dell’AI contribuisce anche a rendere obsolete in meno tempo, rispetto al passato, le competenze che devono essere di continuo aggiornate. Pwc fotografa in proposito un’accelerazione di circa il 25%. Spieghiamo: i cambiamenti si succedono con una velocità di un quarto superiore – quando si parla di competenze AI – rispetto alle professioni meno esposte all’AI, con le vecchie competenze che scompaiono a favore dell’introduzione delle nuove.

Cambiamento delle competenze richieste dai datori di lavoro
Cambiamento delle competenze richieste dai datori di lavoro (fonte: AI Jobs Barometer, 2024, Pwc)

Ecco allora che alle aziende servirà poter contare su risorse predisposte all’apprendimento continuo. Lavoratori e policy maker devono impegnarsi ad assistere i lavoratori nello sviluppo delle competenze necessarie. Da un lato, quindi, bisogna intervenire su upskilling e reskilling per i professionisti e, dall’altro, supportare lo sviluppo di  tutte quelle competenze tipicamente definite trasversali e delle soft skill, ovvero quell’insieme di abilità sociali, interazionali ed emotive umane, e non automatizzabili, determinanti per gestire la trasformazione in atto.

L’introduzione di AI nei processi porta benefici: le prospettive sull’implementazione dell’AI su larga scala offrono infatti indicazioni positive e, secondo l’analisi di Pwc, l’AI contribuirebbe a risolvere le principali sfide economiche globali, aiutando le economie nazionali ad uscire dall’attuale contesto di bassa crescita di produttività e favorendo lo sviluppo economico. In numeri si parla di un contributo di oltre 15,7mila miliardi di dollari all’economia globale (nel 2023), per una crescita del Pil nelle economie locali fino al 26% e, oltre all’aumento della produttività, anche benefici indiretti sul miglioramento della ricchezza sociale aggregata e sugli standard di vita degli individui.

Quota di offerte di lavoro per settore che richiedono competenze AI
Quota di offerte di lavoro per settore che richiedono competenze AI (fonte: AI Jobs Barometer, 2024, Pwc)

Vantaggi distribuiti e accelerazione in corso

Interessante anche la distribuzione per verticali dei vantaggi portati dall’AI e lo studio delle percentuali di crescita a seconda dell’introduzione di AI. Servizi finance, Ict e servizi professionali sono quelli che sperimentano una crescita maggiore di produttività, di quasi cinque volte rispetto a quelli meno esposti all’AI. Purtroppo l’analisi sui premi salariali per quanto riguarda la remunerazione delle competenze specialistiche sono disponibili solo per Usa, UK, Canada, Australia e Singapore, ma dicono che, sebbene possa variare a seconda del mercato, nella maggior parte dei casi risulta più elevata in tutti i mercati considerati e nell’ambito legal addirittura tocca un +49%.

Alessandro Caridi, Partner PwC Italia e PwC Digital innovation leader
Alessandro Caridi, partner Pwc Italia e Pwc Digital innovation leader

Lo studio sottolinea anche come l’adozione dell’AI, stia crescendo soprattutto nei settori del lavoro intellettuale, nei servizi finanziari (2,8 volte più alta è qui la quota di lavori che richiedono competenze in intelligenza artificiale rispetto ad altri settori), nei servizi professionali (tre volte superiore), e nel settore delle tecnologie dell’informazione (cinque volte superiore). E si parla ancora di accelerazione, perché affianco a questi numeri la Ceo Survey 2024, sempre di Pwc, svela che il 69% dei Ceo prevede che l’AI richiederà nuove competenze alla loro forza lavoro, un dato che sale fino all’87% per i Ceo che hanno già implementato l’AI.

In ogni caso, per le economie che sperimentano carenze di manodopera e bassa crescita della produttività, l’ottimismo intorno alla tecnologia è giustificato e impatterà positivamente sulla crescita dell’economie locali e sulla creazione di posti di lavoro e di nuove industrie. Alessandro Caridi, partner Pwc Italia e Pwc Digital Innovation leader, va oltre: “]…[ Oltre a trovare le soluzioni ai problemi sarà anche fondamentale saper monitorare efficacemente l’implementazione della soluzione scelta, risolvendo tempestivamente eventuali imprevisti e comunicando in modo regolare gli avanzamenti. La capacità di comunicare sarà sempre più importante per valorizzare i risultati positivi dei progetti gestiti e garantire la giusta visibilità del contributo del team di lavoro alle performance aziendali”.

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