In occasione della London Climate Action Week, Aveva presenta il suo quinto Report di Sostenibilità, relativo al 2024, ed evidenzia i progressi compiuti lungo tre direttrici fondamentali della strategia Esg: impronta tecnologica, impronta operativa e cultura inclusiva. L’azienda britannica, che opera nel settore dei software industriali, descrive nel report la sua traiettoria verso la sostenibilità, basata sull’uso responsabile della tecnologia, su pratiche operative a basse emissioni e su un impegno inclusivo verso la diversità e la trasparenza.
Il cuore della proposta Esg di Aveva risiede nell’“impronta tecnologica”, generata dai propri software una volta implementati presso i clienti, nei suo risvolti positivi. Per la prima volta, il report quantifica i benefici ambientali prodotti da una selezione di soluzioni digitali Aveva in termini di emissioni evitate e risparmio energetico. Tali risultati sono calcolati utilizzando metodologie validate e saranno progressivamente estesi a un numero sempre maggiore di prodotti nel portfolio.

“Crediamo che sostenibilità e successo aziendale vadano di pari passo – spiega il Ceo di Aveva, Caspar Herzberg, e prosegue -. Aiutiamo i clienti a sfruttare il potenziale dell’intelligenza industriale per rendere visibili e comprensibili i dati e i processi più complessi, consentendo loro di ottenere miglioramenti misurabili sia in termini di efficienza che di produttività, per raggiungere risparmi significativi a livello di costi, emissioni e risorse”. La piattaforma di intelligenza industriale Aveva Connect, che integra le soluzioni cloud e AI-driven per il monitoraggio e l’ottimizzazione di processi industriali complessi, gioca un ruolo centrale in questa strategia. I software Aveva permettono alle aziende di settori ad alta intensità – come energia, chimica, acqua e infrastrutture – di migliorare la gestione delle risorse, ottimizzare i consumi e contribuire alla transizione energetica.
Misurabilità del green software
Nel 2024, Aveva ha “misurato” l’85% del proprio portafoglio prodotti applicando i principi della Green Software Foundation, completando test di “power bench” per valutare l’efficienza energetica delle soluzioni. Questo approccio consente una valutazione concreta del consumo energetico dei tool digitali, contribuendo a definire benchmark e indirizzando lo sviluppo verso un software più leggero, efficiente e meno impattante.

Lisa Wee, chief sustainability officer di Aveva, sottolinea: “Sappiamo che l’impatto maggiore deriva dalla nostra impronta software, da come lavoriamo con i nostri clienti per consentire loro di guidare la decarbonizzazione, diventare più resilienti e sostenere la circolarità. Per questo motivo, stiamo rendendo pubblici i dati sulle emissioni risparmiate dai clienti in alcuni settori industriali e ci impegniamo ad ampliare la nostra metodologia per catturare e quantificare il nostro impatto più ampio”.
Riduzione delle emissioni nelle operation
Sul fronte dell’impronta operativa, Aveva ha registrato nel 2024 una riduzione del 93% delle emissioni Scope 1 e 2 rispetto al primo anno di rendicontazione. Tale risultato è stato ottenuto attraverso: il passaggio a fonti di energia rinnovabile negli uffici; la razionalizzazione della flotta aziendale; una gestione ottimizzata degli spazi fisici.
Il report conferma che l’azienda punta a raggiungere la neutralità operativa entro il 2030, con tappe intermedie monitorate annualmente. Aveva utilizza metriche compatibili con gli standard Ghg Protocol e aderisce ai requisiti di rendicontazione Esg richiesti dalla Corporate Sustainability Reporting Directive (Csrd) dell’Unione Europea.

Cultura inclusiva, etica e trasparenza
Il terzo asse strategico è la costruzione di una cultura inclusiva e responsabile. Nel 2024, Aveva ha proseguito le iniziative per rafforzare la diversity, l’equità e l’inclusione nei team globali, con particolare attenzione alla parità di genere, all’equilibrio generazionale e alla rappresentanza nei ruoli manageriali. Sono stati avviati nuovi programmi di mentorship e formazione, insieme a strumenti per la misurazione del clima interno e il benessere organizzativo. Il report dedica inoltre una sezione agli aspetti di governance e integrità aziendale: Aveva ha aggiornato il proprio codice etico, rafforzando le procedure interne su anticorruzione, protezione dei dati e diritti umani. La supply chain viene coinvolta attraverso criteri Esg nei processi di selezione e auditing, e l’azienda prevede un’espansione del programma di valutazione dei fornitori entro il 2026.
Il Sustainability Report 2024 evidenzia come Aveva adotti un approccio “data-first” anche nell’ambito Esg. L’azienda ha investito in sistemi digitali per la raccolta, la verifica e la reportistica dei dati non finanziari, migliorando la qualità delle informazioni e garantendo una comunicazione trasparente verso gli stakeholder.
In parallelo, l’azienda partecipa a iniziative collaborative a livello globale, come la Green Software Foundation, il World Business Council for Sustainable Development e le reti promosse dal gruppo Schneider Electric, di cui è parte. Queste collaborazioni permettono di condividere standard, accelerare l’innovazione sostenibile e promuovere una cultura aziendale orientata all’impatto.
In roadmap per il 2025
Con la chiusura imminente del piano strategico 2020–2025, Aveva guarda avanti delineando le prossime priorità: aumentare la portata della propria impronta tecnologica positiva, estendere le metriche di impatto ai restanti prodotti software, proseguire nel taglio delle emissioni operative e sviluppare modelli predittivi per l’efficienza energetica industriale. L’obiettivo è quello di posizionarsi come riferimento di sostenibilità digitale per l’industry, fornendo soluzioni in grado di trasformare interi ecosistemi produttivi in modo trasparente, efficiente e misurabile.
Per approfondire l’approccio alla sostenibilità di Aveva:
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