Torna in Italia dopo quattro anni Aveva Day, l’evento nel quale la multinazionale britannica condivide e approfondisce i temi dell’economia industriale legati al digitale. Nella giornata si discute delle questioni aperte nel settore e di come affrontare le sfide del mondo reale attraverso la tecnologia in un panorama dove le imprese guardano ad un futuro sempre più interconnesso, efficiente e sostenibile. 

L’evento milanese riunisce 300 persone, 140 aziende operative sul territorio, 65 partner che utilizzano le soluzioni Aveva, 4 sessioni industriali per sperimentare sul campo l’applicazione della tecnologia e una ventina di use case, tra cui, Eni, A2A, Ansaldo Energia, Tecnimont, Enel. In particolare, si studia come la fabbrica digitale e il software possano aiutare le aziende a massimizzare l’operatività per raggiungere gli obiettivi dello sviluppo sostenibile di decarbonizzazione, elettrificazione e digitalizzazione.

Industria, traina l’automazione intelligente 

In un mondo sempre più complesso la tecnologia apre prospettive inaspettate cambiando le dimensioni del possibile con punti di vista che diventano infiniti”; parte da questa considerazione l’intervento di Alberto Mattiello, esperto di tecnologia e innovazione, che nel suo keynote offre spunti sul futuro del comparto che da Industria 4.0 traslerà sempre più verso Industria 5.0. “Oggi grazie all’artificial intelligence, al machine learning, alla realtà virtuale e alla realtà aumentata abbiamo la capacità di interagire con l’ambiente e persino di inserire nello spazio oggetti che non esistono”, spiega Mattiello, e questo per il settore del manufacturing apre nuovi scenari, legati al mondo della formazione, della progettazione e della collaborazione. “Una collaborazione che riguarda oggi anche il rapporto uomo-macchina in un’interazione che non è più basata solo sul comando ma è dialogica, una dinamica che cambierà il modo di relazionarci con la macchina stessa”, sottolinea il manager che fa riferimento al sito “There’s an AI for that” dove si raccolgono ad oggi 11.600 applicazioni generate sui motori di AI e tra queste ben 2.800 sono tool per ingegneri meccanici, che possono aiutare i vari compiti dei lavoratori del comparto.

Alberto Mattiello, esperto di tecnologia e innovazione
Aveva Day 2024 Alberto Mattiello, esperto di tecnologia e innovazione

In sintesi, nel futuro del manufacturing convivranno quattro fattori: una nuova generazione di AI per comunicare con le macchine; un digital twin maturo e strategico per le aziende industriali perché in grado di aumentare esponenzialmente l’efficienza di ogni reparto organizzativo grazie all’automazione intelligente; la capacità di raccogliere e gestire enormi quantità di dati di produzione; la capacità di visualizzare gli oggetti in modo completamente diverso. Dall’insieme di questi elementi, “si arriverà al passo successivo che sarà la costruzione di large production model, ovvero modelli con capacità di dialogare con ogni tipologia di macchina e sistema produttivo capendo la relazione tra un pezzo di produzione e un altro, partendo dalla progettazione e arrivando fino all’uso del prodotto”, conclude Mattiello. 

Aveva, vision e sfide globali

La strategia di Aveva vuole allinearsi allo scenario delineato. “Il nostro obiettivo è essere in grado di giocare tra queste diverse componenti, guardare all’intera supply chain e sviluppare ulteriormente la collaborazione con l’ecosistema di sviluppatori e partner per aiutare la generazione di valore”, racconta Sébastien Ory, vicepresidente Sud Europa di Aveva.

Sébastien Ory, vicepresidente Sud Europa di Aveva
Aveva Day 2024 Sébastien Ory, vicepresidente Sud Europa di Aveva

In un contesto globale drammaticamente cambiato, diversi fattori impattano l’approccio al mercato di Aveva, dall’accelerazione digitale alla disruption della supply chain, dalla sostenibilità al risparmio energetico, spiega Ory: “Oggi viviamo nella connected industrial economy, un contesto industriale complesso che dal punto di vista del consumatore deve essere semplificato. Per questo, dobbiamo creare sinergie con il mondo esterno aiutati dalla tecnologia e supportati da un unico ecosistema”

“La nostra ambizione è oggi quella di essere una digital enterprise, in grado di connettere l’ecosistema al servizio delle imprese” sottolinea Ory che spiega come con questo obiettivo, la sfida più importante per l’azienda è rappresentata dal tema dei dati che devono essere affidabili per gestire le applicazioni correttamente e per creare un reale digital twin, una mission legata al compito ancora più arduo della cubersecurity nel manufacutring. 

Strategia di Aveva in Italia

“Designbuildoperate and optimize” è il modello che Aveva adotta a livello globale replicato in Italia adattandolo al nostro mercato. Ce ne parla Luca Branca, sales director Italy di Aveva, incontrato nel corso di Aveva Day. Il manager racconta come in questo ruolo negli ultimi due anni abbia dovuto ricostruire una country che ha attraversato dei passaggi societari importanti. Che sintetizza.

Sono tre le principali milestone che hanno trasformato l’azienda da sviluppatore nel settore navale ad azienda internazionale nel software industriale: la prima, l’unione con Schneider Electric con l’acquisizione delle soluzioni Wonderware di cui Aveva ha l’ownership e delega la distribuzione; la seconda è l’acquisizione dell’americana Osisoft che sviluppava software e servizi per la gestione dei dati industriali; e infine l’acquisizione da parte di Schneider Electric di cui Aveva fa oggi interamente parte mantenendo l’indipendenza sulle strategie di sviluppo. “L’integrazione con Schneider è un processo che richiede tempo perché riguarda due organizzazioni sofisticate e complementari – sottolinea Branca -, focalizzate da un lato sull’hardware e dell’altro sulla digitalizzazione, con presenze sul territorio che vanno combinate ma che possono essere il valore aggiunto perché ci permettono di presentarci come unico interlocutore presso il cliente“.

Luca Branca, sales director Italy di Aveva
Aveva Day 2024 Luca Branca, sales director Italy di Aveva

Ribadendo il messaggio degli ultimi due Ceo, Branca dichiara: “la sfida della nostra azienda è oggi quella di diventare la prima industrial software company del mercato”. I feedback dei clienti e l’andamento del business ci dicono che forse stiamo andando nella direzione giusta”. Aveva Italia ha già raggiunto questo obiettivo in qualche segmento di mercato, come il monitoring control, l’ndustrial data management per la movimentazione o il design marino; per proseguire in questo percorso l’obiettivo è avere un portafoglio unificato con tutte le soluzioni che si parlino per estendere la presenza in altri ambiti. Il tutto supportati dall’ecosistema di 4.300 partner con cui creare nuove collaborazioni e sinergia e da Schneider con la sua rete distributiva dislocata su tutto il territorio. 

In Italia il mercato è oggi più maturo e la resistenza all’introduzione della tecnologia si sta allentando. E ora che hanno i dati, le aziende si chiedono che utilizzo farne perché non hanno un banco di prova su cui testarli. Sottolinea questo aspetto Maurizio Galardo, chief technologist XR e visualization di Aveva: “Su questi presupposti, l’Italia potrebbe vivere un nuovo tipo di rinascimento perché tutto quello di cui le aziende necessitano e che va costruito è qualcosa che in altri ambiti fuori dall’Italia è già stato fatto. Il Pnrr e il supporto politico a questa trasformazione digitale vuole andare anche in quella direzione e ci auguriamo lo faccia. Ma sostanzialmente l’Italia già oggi sta diventando appealing per gli investitori stranieri in tema di outsoucing”.

Maurizio Galardo, chief technologist XR e visualization di Aveva A sinistra - Daniele Vizziello, direttore vendite di Wonderware Italia, a destra
Aveva Day 2024 – Maurizio Galardo, chief technologist XR e visualization di Aveva A sinistra – Daniele Vizziello, direttore vendite di Wonderware Italia, a destra

Concorda Daniele Vizziello, direttore vendite di Wonderware Italia: “Siamo sul mercato italiano da 30 anni e fino ad alcuni anni fa riscontravamo fra i clienti la mancanza di dati, macchine  con sistemi di automazione obsoleti e quindi una oggettiva difficoltà addestrare i dati; oggi siamo in una situazione opposta. Con l’avvento dell’Industria 4.0, le macchine e gli impianti di nuova generazione sono dotati di sistemi di automazione moderna e interconnessa e producono grandi quantità di dati, ma riscontriamo nella maggior parte delle aziende una oggettiva difficoltà a utilizzare i dati e trasformarli in informazioni utili“. E’ per questo che oggi è richiesto approccio più consulenziale per dare valore al business trasformando i dati per creare valore. Stiamo lavorando in questa direzione per acquisire nuove competenze. 

Una testimonianza sul fronte dell’ottimizzazione dei dati arriva da Powerco, impegnata nello sviluppo di idrogeno verde da fonti rinnovabili. Tramite il racconto dei protagonisti del team si dimostra come il dato sia il primo passo verso la green journey in un ciclo che dalle fasi iniziali della progettazione arriva fino alla messa in esercizio e all’operatività dell’impianto di produzione. “Attraverso un mix di IT, OT e IoT, si è costruita con il sostegno di Aveva una piattaforma agnostica per avere tutti i dati visibili e utilizzabili da un unico sistema, navigabile liberamente, per indagare lo stato di maturità dell’impianto, monitorare costantemente lo stato ottimale della produzione e avere una visione a 360 gradi”. 

Aveva Day 2024 -
Aveva Day 2024 – Powerco – Processo di ottimizzazione della value chain nella produzione di idrogeno green con Aveva

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