
Focus Manufacturing
L’industria italiana è trainata dalle nuove tecnologie in un momento economico caratterizzato da incertezze legate agli andamenti geopolitici. Un'analisi del mercato italiano del manufacturing mette in evidenza quali sono i driver e gli ostacoli da gestire per una trasformazione efficace delle aziende del nostro Paese, in grado di portare benefici sia ai fornitori sia alle industrie.
Le traiettorie degli investimenti tecnologici e le raccomandazioni degli analisti.
Il momento delicato che stanno affrontando le imprese manifatturiere, con gli indici di produzione e ordinativi in sofferenza, impone loro una forte focalizzazione sulle soluzioni digitali, leva imprescindibile per mantenere elevato il loro livello competitivo, sia a livello nazionale che internazionale.
La ricerca di ottimizzazione e flessibilità parte nel rendere le fabbriche maggiormente intelligenti, smart. A concorrere all’evoluzione verso una smart factory entrano in gioco una serie di tecnologie, tra cui l’IoT, la robotica, la stampa 3D e l’augmented & virtual reality. Il tutto nel modo più integrato possibile tra loro.
Chiaramente tutto ciò non è sufficiente. Alla base di tutto è necessario che le aziende manifatturiere siano in grado di gestire al meglio e in modo sicuro tutte le informazioni che permettono loro di gestire in modo ottimizzato la pianificazione della domanda e la pianificazione della produzione stessa.
L’obiettivo principale dell’utilizzo delle tecnologie digitali per le imprese industriali deve quindi puntare a un miglioramento dell’efficienza dei processi produttivi, a una riduzione dei costi di produzione e a un miglioramento della qualità dei prodotti.
L’intelligenza artificiale può rappresentare un elemento di ulteriore competitività delle aziende. Malgrado oggi non siano ancora state colte a pieno le sue potenzialità, l’AI potrebbe ricoprire un ruolo rilevante nell’ottimizzare le previsioni della domanda, nelle fasi di evasione degli ordini e nel prevedere l’andamento dei costi e dei prezzi, oltre che ad essere fondamentale nell’ottimizzazione dei cicli operativi dei magazzini.
Control tower e digital twin rappresentano altri fattori di ottimizzazione dei processi delle aziende manifatturiere. Le control tower permettono infatti, attraverso una migliore visibilità lungo le filiere, di migliorare la pianificazione collaborativa, di meglio pianificare gli approvvigionamenti in base alla domanda e di pianificare in modo ottimizzato sia gli ordini di acquisto che quelli di trasporto.
Le soluzioni di Digital Twin permettono invece alle aziende di simulare scenari “what if” per rispondere ad eventuali imprevisti, di effettuare simulazioni a livello di singoli macchinari ed asset permettendo una migliore manutenzione e, in generale, di modellare e ottimizzare l’intera Supply Chain.
La difficile congiuntura, che nel periodo 2019-2024 ha visto una riduzione di imprese manifatturiere pari a 58.765 unità, si coniuga con un periodo molto lungo in cui la produzione delle imprese indica un andamento negativo.
Le principali sfide che stanno affrontando le aziende del settore manifatturiero vanno ricercate nel contrastare difficoltà di tipo economico come ad esempio l’aumento del costo delle materie prime, nella resilienza richiesta a fronteggiare le problematiche legate al cambiamento climatico che genera impatti non banali sulle supply chain delle aziende e nell’affrontare le criticità di tipo geopolitico che generano instabilità che, spesso, si ripercuotono sulle attività di tipo produttivo o commerciale.
L’introduzione di dazi da parte dell’amministrazione Usa stimola ulteriormente le aziende alla ricerca di efficienza ed efficacia. Elemento che, in alcuni casi, sta portando le imprese a valutare una ricollocazione negli Usa di alcune filiere strategiche o a riconfigurare dei flussi bilaterali e le catene di fornitura globali.
Lo scenario incerto richiede inoltre che le aziende manifatturiere implementino delle solide soluzioni per la gestione del rischio. Cerchino, cioè, di ottimizzare quei processi strategici e fondamentali per garantire la continuità operativa, la conformità normativa e la sostenibilità economica.
Relativamente alla conformità normativa le aziende manifatturiere sono chiamate al recepimento di una serie di direttive. Alcune di tipo orizzontale e richieste a tutte le aziende del comparto, altre specifiche a seconda della tipologia del business.
Tra queste si citano il controllo delle emissioni indirette di gas serra derivanti dalla produzione di energia elettrica, calore, vapore o raffreddamento acquistati da un’azienda per le proprie attività operative ma soprattutto le emissioni indirette che derivano dalle attività di un’azienda, quelle cioè che non sono sotto il suo diretto controllo.
Sono legate all’intera catena del valore, sia a monte (fornitori, produzione) che a valle (uso e smaltimento dei prodotti).
Inoltre, è importante citare le normative legate al recepimento del CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) e del EUDR (European Union Deforestation Regulation) oltre al recepimento della direttiva Nis2 che mira a rafforzare la cybersicurezza delle infrastrutture critiche e dei servizi essenziali.
I fornitori ricoprono un ruolo fondamentale nel supporto che possono fornire alle aziende ad indirizzare la loro digital transformation.
Rappresentano infatti il punto di riferimento per la comprensione, lo sviluppo e l’adozione dei nuovi paradigmi tecnologici, fondamentali per l’ottimizzazione dei processi di business e per la loro flessibilità.
Tra le principali caratteristiche che devono sviluppare si segnalano quelle legate alla comprensione degli specifici processi delle aziende manifatturiere. La capacità, cioè, di conoscere i processi verticali di ogni singola industria, risulta essere una competenza fondamentale per potersi confrontare con i business manager e per potere indirizzare al meglio i business pain delle aziende stesse.
La capacità di essere orientati all’innovazione, attraverso la conoscenza delle tecnologie emergenti e d’avanguardia li pone anche come technology advisor per le imprese. Il supporto alle imprese deriva anche dalla disponibilità di success case sviluppati in altre realtà che possono essere replicati sfruttando la curva di apprendimento già maturata.
Per quelle realtà che hanno un business internazionale è importante che i fornitori siano in grado di fornire il loro supporto a livello worldwide.
L’utilizzo di metodologie agili, capaci di generare risultati tangibili e benefici di business nel breve periodo è un ulteriore elemento che i fornitori dovrebbero incorporare, insieme al supporto al change management, per meglio supportare le aziende nella loro trasformazione digitale.
La ricerca di una maggiore competitività passa, per le imprese industriali, attraverso lo sviluppo di paradigmi di efficienza ed efficacia delle Fabbriche e delle Supply Chain che devono essere sempre più integrate, flessibili e resilienti.
Lo sviluppo di smart factory passa dallo sviluppo di diversi fattori che vanno da una maggiore integrazione tra il mondo IT e OT, all’implementazione di tecnologie che permettano una maggiore automazione e collaborazione sino a una gestione evoluta della security.
Perché tutto ciò avvenga è necessario che le imprese dispongano di competenze di alto profilo e specializzate, sia in ambito operation che in ambito digitale. Il gap di competenze va indirizzato non solamente con un maggiore ricorso ai fornitori ma anche attraverso programmi di formazione dedicati a specifiche famiglie professionali o verso attività di riqualifica della forza lavoro esistente.
L’attenzione al change management deve essere una prerogativa fondamentale per la buona riuscita delle attività progettuali di tipo digitale.
Le pressioni geopolitiche, ambientali ed economiche richiedono inoltre che le imprese industriali pongano una spiccata attenzione nei confronti del risk management. Il che significa che è sempre più necessario effettuare un’analisi dei processi aziendali per identificare potenziali minacce (es. guasti, cyber attacchi, rischi normativi), una valutazione della probabilità e dell’impatto di ciascun rischio e una definizione delle priorità e delle strategie di risposta (prevenzione, trasferimento, accettazione).
Tutto ciò da applicare anche alla financial supply chain e cioè a quelle attività che puntano all’integrazione dei processi finanziari con quelli operativi della supply chain, con l’obiettivo di migliorare la liquidità, ridurre i rischi e ottimizzare il capitale circolante.
PRINCIPALI AREE DI INVESTIMENTO TECNOLOGICO DELLE IMPRESE INDUSTRIALI - TREND TOPIC - FONTE: NETCONSULTING CUBE 2025
