La trasformazione digitale di Eni ha aggiunto, nel suo percorso di digitalizzazione, un ulteriore tassello che vede consolidare una partnership con Hewlett Packard Enterprise. Nella infrastruttura di super calcolo ubicata nel Green Data Center di Ferrera Erbognone, è stato installato il nuovo supercalcolatore HPC4, che porta il sistema di Eni a posizionarsi tra i primi dieci supercalcolatori al mondo (primo tra i sistemi non-governativi e non-istituzionali, sostiene Eni nell’annuncio) costruito secondo un approccio che spinge la tecnologia cluster ibrida.
Un investimento tecnologico che quadruplica la potenza di calcolo della struttura di Eni, rendendola in grado di elaborare 22,4 milioni di miliardi di operazioni matematiche in un secondo (grazie alle funzionalità dell’HPC3 e del nuovo HPC4 che aggiunge una performance di picco pari a 18,6 Petaflop a quella esistente del sistema HPC3).
Così facendo il Green Data Center di Eni ospita tutta l’architettura HPC e tutte le applicazioni gestionali del gruppo, consentendo di gestire l’intera catena del valore di Eni e l’analisi dei big data di tutti gli asset produttivi, grazie all’utilizzo di algoritmi predittivi e di cognitive computing.
Il sistema HPC4, inoltre, sarà affiancato da un sistema di archiviazione di 15 Petabytes ad alte prestazioni, proprio per essere in grado di gestire tutti i processi. “Gli investimenti dedicati al potenziamento delle infrastrutture di supercalcolo e allo sviluppo di algoritmi rappresentano una parte importante del processo di trasformazione digitale di Eni – precisa Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni -. Gli algoritmi predittivi e di cognitive computing ci consentono da una lato di accelerare e rendere più efficiente e accurato l’intero processo upstream, riducendo i rischi nella fase esplorativa e guadagnando al contempo un notevole vantaggio tecnologico, ma anche di aumentare il livello di affidabilità, integrità tecnica e continuità operativa di tutti i nostri impianti, con benefici sia in termini di sicurezza che di impatto ambientale”.
Dal punto di vista tecnico, il nuovo sistema HPC4 è costituito da 1.600 nodi HPE ProLiant DL380, ognuno costituito da 2 processori Intel 24-core Skylake (per un totale di oltre 76,000 cores) e 2 acceleratori GPU NVIDIA Tesla P100. I nodi sono connessi attraverso una rete ad alta velocità EDR Infiniband. E, in particolare, HPC4 consentirà l’esecuzione e l’evoluzione degli algoritmi dedicati all’imaging geofisico tridimensionale, alla modellizzazione dei sistemi petroliferi, e all’elaborazione di modelli sofisticati di simulazione di giacimento e di ottimizzazione degli impianti produttivi.
“Per la nostra industria – conclude Descalzi – è sempre più vitale poter elaborare una quantità di dati in continua crescita, garantendo risultati sempre più accurati e in tempi rapidi: con HPC4 stiamo tracciando la strada dell’utilizzo di supercalcolatori di potenza exascale nel mondo dell’energia, sistemi che potrebbero rivoluzionare le modalità di gestione delle attività oil&gas”.
L’impegno per la sostenibilità fa sì che HPC4 abbia il massimo livello di efficienza energetica, che sposa la filosofia del Green Data Center di Eni, inaugurato il 29 ottobre 2013, con tecnologie innovative per ridurre al minimo le emissioni di CO2 e i costi operativi.
Un data center che ha trasformato Ferrera Erbognone in una vera cittadella del supercomputer – non troppo distante dal quartier generale di San Donato – nel cuore della Pianura Padana.
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