Lo sviluppo che porterà Lutech ad essere un’azienda da 500 milioni di euro nel 2022 (dai 177 milioni del 2016) segue un percorso di forte cambiamento ma nello stesso tempo di riconferma che la strategia dell’acquisizione di Sinergy nel novembre scorso è stata già digerita. Ne parliamo con Alberto Roseo, managing director di Lutech, a ridosso del primo kick off congiunto tenutosi a febbraio a Riccione, che ha sancito – alla presenza di Tullio Pirovano, Ceo del Gruppo Lutech, Andrea Navalesi, Ceo di Sinergy e Alberto Roseo – il nuovo corso dell’azienda in una due giorni di analisi della strada fatta dal gruppo e degli obiettivi futuri.
“Un’esperienza importante, per conoscersi e tracciare lo sviluppo di questo team capace di fare la differenza, forte di una grande sintonia e complementarietà” precisa Roseo, in una chiacchierata che ripercorre le scelte dell’azienda negli ultimi anni ma soprattutto fa il punto sul processo di integrazione di due realtà complementari.
Una Lutech incentrata sulla system integration e sul networking, una Sinergy sul mondo dei data center e dello storage con forti competenze anche nelle soluzioni di sicurezza, completando così tutti gli aspetti dalla progettazione, allo sviluppo, alla gestione delle infrastrutture ICT delle aziende. ”Siamo due anime complementari con una grande similitudine nel Dna delle persone” precisa.
Una scelta legata alla volontà di trasformare l’azienda sia attraverso una crescita interna organica con investimenti sul fronte commerciale, sia attraverso una crescita esterna con acquisizioni che posizionassero l’azienda su tecnologie innovative in area infrastrutturale. “L’obiettivo di Lutech è quello di esser un system integrator in grado di accompagnare le aziende nell’implementazione delle iniziative di digital transformation sia nell’ambito dei processi organizzativi, produttivi, di marketing e di customer care” continua Roseo.
Un 2017 segnato da due importanti momenti: l’acquisizione di Lutech a luglio da parte del fondo One Equity Partner (OEP) e la successiva acquisizione di Sinergy da parte di Lutech nel novembre scorso. La fotografia dell’azienda a fine 2016 vedeva un fatturato di 177 milioni di euro, al quale l’azienda era giunta dopo un percorso di due anni iniziato nel 2014 con la sigla di un accordo con Orizzonte, il fondo ICT della Camera di Commercio di Milano. “Oggi insieme come Lutech siamo una azienda da 260 milioni di euro di fatturato con più di 800 clienti e abbiamo partnership tecnologiche consolidate con i principali vendor“ continua Roseo citando tra questi in ambito cloud e data center Cisco, Dell Emc, Vmware, Citrix, Oracle, Nutanix, Juniper, in ambito networking Cisco, Juniper, Avaya, HPE, in ambito cyber security CheckPoint, Fortinet, Symantec e ForcePoint, in ambito software Microsoft, Sas, Alfresco. “Un portafoglio di soluzioni che ci permette di valutare nuovi ambiti di penetrazione sia sul mercato locale sia internazionale. Stiamo guardando con molto interesse al mondo del manufacturing, perché in ambito produttivo c’è la necessità di fare investimenti nella manifattura italiana perchè sia più competitiva. Sicurezza, data center e cloud sono ambiti in cui siamo operativi ma di fondo stiamo guardando alla modello legato ai progetti di cloud transformation”.
Crescita fuori da confini
Direttiva strategica della “nuova” Lutech è quella della internazionalizzazione sul mercato europeo. “La Germania rimane per noi un bacino importante dove fare business e anche il fondo ci sta aiutando a trovare dei rappresentanti commerciali che possano aprirci meglio i mercati esteri, così come ci interessano Francia, Svizzera, Romania”.
La crescita sul mercato italiano ha visto Lutech passare dagli 83,6 milioni di euro del 2013 ai 177 milioni del 2016, con attività di system integration legate a consulenza (consulting & engineering), soluzioni (cloud services e infrastrutture) e servizi (managed services, outsourcing e BPO). “Nell’ambito dei managed services lo SLA è il nostro mantra – precisa Roseo -. Siamo un system integrator che vende servizi, oltre ad avere un’anima importante di VAR legata a grandi partner tecnologici, e una anima che vende prodotti proprietari nell’ambito dell’IoT e delle cybersecurity”.
Se si analizza lo spaccato del fatturato la parte di IT system integration cuba per il 34,4%, le soluzioni proprietarie pesano per il 24,6% mentre il restante 41% è legato alle soluzioni IT infrastrutturali. Se si guardano ai vertical di mercato, il 31% del giro d’affari è legato al Finance, il 30% ai Telco Operator, il 20% alla PA, il 13% al manufacturing (“che cresce a doppia cifra”) il 5% all’Energy e il 3% alla Sanità.
A che punto siamo
“In questo momento siamo arrivati a un processo di razionalizzazione degli asset derivanti dalla fusione delle due squadre di Lutech e Sinergy – precia Roseo – sia per quanto riguarda il portafoglio prodotti sia la capacità di raggiungere il cliente”.
“Fino ad ottobre 2018 rimarremo due entità separate, ma abbiamo un’unica interfaccia in termini di vendite con un marketing integrato e con una delivery efficientata” spiega Roseo.
Con il kick off Lutech ha lanciato il “One Team to Win” che introduce la nuova unica organizzazione commerciale e tecnica. “In due mesi lavorativi sono state unificate le funzionalità di delivery e prevendita e questo è un ottimo risultato: siamo arrivati ad essere un’unica azienda in poco tempo, grazie al fatto che abbiamo cercato di capire le sovrapposizioni e abbiamo creato un’unica interfaccia verso l’esterno, integrando team di lavoro che contano 1.350 persone tra Milano e Roma. Le nostre persone si caratterizzano per competenze e certificazioni, più di 550 sono certificate”.
Rimane strategico nel 2018 il focus sulla Pubblica Amministrazione, uno dei mercati sui quali Lutech ha investito negli ultimi anni con progetti come la cartella clinica elettronica adottata dai principali istituti italiani o come il progetto della Carta regionale dei servizi della Regione Lombardia. “LA PA e la Sanità sono due ambiti interessati dalla digital transformation che avrà un ruolo per noi strategico. La cybersecurity è stata inserita nella nostra offerta ed è stata definita dal World Economic Forum come la terza minaccia potenziale mondiale, per l’intera umanità. Noi crediamo che sia una direttrice dello sviluppo importante e l’ambito della sicurezza sarà uno di quelli in cui valuteremo possibili acquisizioni future”. Un ambito quest’ultimo trasversale a tutti i vertical di mercato.
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