Si è conclusa la settimana scorsa la Maratona delle STEM, quattro giornate dedicate ai ragazzi per promuovere la diffusione delle discipline tecnico scientifiche tra le nuove generazione e comprendere il ruolo delle donne in questa nuova era dell’umanesimo digitale, dove STEM evolve in STEAM, cioé alle materie Stem – Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica – si aggiungono le competenze artistico-umanistiche, importanti per trovare lavoro.
La maratona si è svolta a Milano nell’ambito dell’edizione 2018 di STEMintheCity, con il supporto delle Nazioni Unite, ed è proseguita coinvolgendo il sistema educativo della città, dalle scuole dell’infanzia fino all’università per tutto il mese di aprile, designato a livello europeo proprio come il “mese delle STEM”.
Le attività gratuite proposte dall’amministrazione cittadina hanno dato vita ad un palinsesto reallizzato grazie alla collaborazione di più di 50 partner del settore pubblico e privato ha richiamato una platea di oltre 7mila partecipanti tra giovani, famiglie e insegnanti, nel corso di oltre 100 incontri, corsi di formazione e momenti di dibattito pubblico. Oltre 90 le scuole del sistema educativo di Milano coinvolte e quasi un migliaio gli studenti universitari che hanno preso parte agli eventi.
“Il percorso che abbiamo intrapreso favorendo l’incontro tra scuole, imprese e ragazzi vuole sensibilizzare le nuove generazioni a indagare le potenzialità offerte dall’uso e dalla familiarità con le materie scientifiche e con le nuove tecnologie intese come nuove opportunità di crescita professionale – ha dichiarato Cristina Tajani, assessore alle politiche del lavoro, attività produttive, commercio e risorse umane, dando il via a Palazzo Marino al convegno di chiusura Womens’s next future – Innovazione e lavoro nell’era STEM+A -. Vogliamo permettere ai ragazzi di trasformare le proprie idee creative in progetti concreti e perché no in nuove e possibili occupazioni”.
Moderato da Emanuela Teruzzi, Direttore Responsabile di Inno3, il dibattito ha approfondito i nuovi scenari professionali aperti dalla maggiore commistione tra le competenze digitali imprescindibili in tutti i settori e la componente umanistico-creativa per generare idee e contenuti innovativi.
La presentazione e l’analisi dei risultati della ricerca “Innovazione al femminile: tecnologia, cultura umanistica e creatività. Il futuro è STEAM” condotta da CA Technologies, in partnership con NetConsulting cube e Fondazione Sodalitas, è stata lo spunto per approfondire queste tematiche. “Bisogna incoraggiare una maggiore presenza femminile negli studi e nei ruoli tecnico scientifici – ha dichiarato Rosy Cinefra, senior counsel di CA Technologies –, coniugando competenze umanistiche e scientifiche all’interno di team di lavoro multidisciplinari per guidare l’innovazione in azienda e contribuire allo sviluppo della società digitale”.
Numerosi gli interventi diretti delle aziende, che hanno dato spunti interessanti individuando quelle che dal loro punto di osservazione, sono le nuove figure del futuro professionale dei giovani nell’era digital . Marta Dassù, senior director Europe Aspen Institute, ha spiegato come la valorizzazione il connubio donne e innovazione sia al centro anche di molteplici programmi e iniziative realizzati dalle istituzioni a livello internazionale.
Significativa anche la testimonianza di esponenti di startup, realtà accademiche, istituti di ricerca e associazioni, impegnati ogni giorno per un futuro all’insegna delle STEM. Tra loro: Gabriele Grecchi, amministratore delegato Silk Biomaterials; Cristina Martellosio, coordinator-education, FabLab We Make; Sandra Mori, presidente Valore D; Chiara Segré, responsabile supervisione scientifica Fondazione Umberto Veronesi, e Chiara Tonelli, docente di genetica e prorettore alla ricerca, Università Statale di Milano.
Le discipline Stem e il digitale stanno anche trasformando “antichi mestieri”: a dimostrarlo è stato l’esempio portato da Cristina Miscioscia della Scuola d’Arte applicata del Castello Sforzesco, che ha raccontato l’esperienza dei laboratori condotti insieme a Yatta, una delle “botteghe artigiane 4.0” dei FABlab che sostiene il giovanissimi nei loro percorsi di formazione in ambito creativo.
Premiati anche i migliori elaborati del concorso “Future Thinking – Costruire storie nel futuro” promosso da Impactscool per STEMintheCity, con il coinvolgimento di 100 studenti che, riuniti in piccoli gruppi, hanno potuto sperimentare e sviluppare scenari futuri a partire dalla lettura dei dati. Un format che aiuta a sviluppare le competenze necessarie per valutare gli impatti dei cambiamenti e gli scenari possibili, supportando i ragazzi a sviluppare la creatività e individuare più facilmente il percorso di studio a loro più consono e più efficace per le scelte professionali future.
A conferma che il mondo del digitale è sempre più al femminile, la conquista del primo posto da parte delle ragazze del team “Tecno-group”, che hanno raccontato un mondo futuro dove – dopo un primo avvento della robotica e dell’intelligenza artificiale – si decide di tornare a premiare l’empatia e le caratteristiche tipiche degli esseri umani, valorizzando l’insegnamento di docenti non razionalmente perfetti ma in grado di mettersi in gioco e condividere un percorso di crescita con i propri studenti.
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