In attesa dell’assemblea del 4 maggio, si è inasprito lo scontro tra Vivendi ed Elliott per il controllo di TIM. Tra i vertici dei due gruppi si sono susseguiti nelle scorse settimane scambi di dichiarazioni e accuse reciproche sulla gestione dell’azienda.
Dopo gli attacchi del fondo Elliott, l’affondo dei francesi di Vivendi, che ha la maggioranza relativa dell’azienda. In una lettera, Arnaud de Puyfontaine, presidente di TIM su designazione di Vivendi, ha affermato di essere “profondamente preoccupato” per l’iniziativa di Elliott, che agirebbe “contro gli interessi della società e dei suoi azionisti”, attraverso un’iniziativa che è il risultato di “una campagna ben pianificata” con l’obiettivo di riportare TIM indietro nel passato.
Il Presidente di TIM ha difeso la strategicità del piano industriale avviato dal gruppo per far risorgere TIM e che ora rischia di essere vanificato: “Adesso tutto questo sforzo e dedizione sono sotto attacco da parte di un fondo attivista con una strategia di breve periodo”. Quella degli ultimi anni – ha dichiarato de Puyfontaine – è stata “la migliore performance degli ultimi 10 anni”, dimenticando peraltro come in larga misura questi risultati originano da politiche opache verso i dipendenti e tagli incondizionati ai budget di marketing e operazioni commerciali.
La replica del fondo statunitense non si è fatta attendere, con una serie di puntualizzazioni molto critiche contro i francesi, pubblicate su un sito dedicato che contesta punto per punto il position paper diffuso da Vivendi.
Tra le accuse, la prima e più dura afferma che da quando Vivendi è entrata nel CdA di TIM il titolo ha perso il 35%, e che la gestione degli ultimi mesi rafforzerebbe la convinzione che TIM “abbia bisogno di un board composto da membri realmente indipendenti, che finalmente mettano come priorità gli interessi degli azionisti per migliorare la governance e la performance”.
Intanto, il piano triennale 2018-2020 annunciato da TIM comincia a concretizzarsi in nuove iniziative che seguono l’annunciata concentrazione del business sul consumer e sui contenuti, e sul progetto DigiTIM per quanto attiene la trasformazione digitale dei processi interni.
Accordo TIM-Microsoft per l’uso dell’IA
In merito ai piani di innovazione dei processi, è degno di nota l’annuncio dell’accordo fra TIM e Microsoft per l’uso dell’Intelligenza Artificiale, sia in Italia che in Brasile.
La collaborazione, attraverso l’utilizzo di Data Analytics e Big Data, punta allo sviluppo di strumenti innovativi per permettere a TIM di personalizzare prodotti e servizi, favorendo un nuovo rapporto con il cliente, grazie all’interazione automatica attraverso l’utilizzo di chatbot sui canali digitali per risposte mirate ed immediate, al miglioramento dell’assistenza telefonica tradizionale con strumenti cognitivi e di analytics avanzati, all’ottimizzazione dei processi operativi per il miglioramento dei servizi of ferti e dell’assistenza tecnica.
“Questo accordo rappresenta un ulteriore tassello della strategia DigiTIM, fortemente orientata alla digitalizzazione dei processi per migliorare drasticamente la Digital Experience e il Customer Engagement attraverso un’esperienza digitale completa – commenta Amos Genish, direttore generale e amministratore delegato di TIM -. Oggi confermiamo ancora una volta il nostro impegno nella realizzazione del Piano Industriale, di cui l’Intelligenza Artificiale con i suoi strumenti è un elemento chiave”.
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