E’ la settimana della Digital Week a Milano, una cinque giorni che ritorna, dopo la prima edizione dello scorso anno, per alzare l’attenzione sul digitale: 500 eventi in programma tra mostre, dibattiti, performance, laboratori. “Intelligenza urbana, intelligenza collettiva” il filo conduttore, nell’ottica di trasformare la città e le relazioni tra i cittadini grazie a servizi, competenze ed esperienze digitali.
Inizia mercoledì 13 marzo con eventi e seminari organizzati da più istituzioni, università, aziende, centri di produzione del sapere e finisce domenica 17 marzo, ospitando anche Luca Attias (commissario) e Matteo De Santi (chief product & design officer) del Team per la Trasformazione Digitale per la presentazione dell’ultima fase di test del progetto IO, che facilita l’accesso dei cittadini ai servizi digitali della PA. Milano sarà la prima città ad avviare la fase di beta finale dell’app, prima che venga adottata da altri comuni. Sarà importante per misurare l’iniziativa anche il confronto tra i rappresentanti presenti della Cities Coalition for Digital Rights e del Council of Global City Cio, per capire la trasformazione digitale delle città internazionali e valutare come accelerare i processi di innovazione nelle pubbliche amministrazioni, in una formula di design thinking.
La Milano Digital Week allarga i temi rispetto alla scorsa edizione: intelligenza artificiale, robotica, Internet of things, blockchain, educazione digitale, Industria 4.0, con profili internazionali. Jerry Kaplan, scienziato imprenditore e pioniere della Silicon Valley, parla di intelligenza artificiale e di come la tecnologia lavori per le persone e non viceversa (si interroga Le persone servono?) e il filosofo Carlo Sini ripercorre la storia dalle prime macchine “pensanti” fino ai robot “intelligenti” arrivando a chiedersi in che modo la tecnologia ci abbia originariamente resi umani con il linguaggio e la scrittura “prime protesi tecniche” (dibatte su Uomo-Macchina-Automa). Fa scuola la mostra su Olivetti, riferimento sociale per la moderna visione della relazione tra industria e architettura sviluppatasi tra gli anni ’30 e ’60 del 1900, celebrando il recente riconoscimento Unesco alla città di Ivrea e alla sua capacità visionaria. Una storia italiana.
Non mi soffermo sull’intero programma (consultabile in rete) che ha due obiettivi: ridurre le barriere di accesso alle tecnologie attraverso l’alfabetizzazione digitale e condividere il tessuto progettuale e produttivo della città, per capire quanto l’innovazione stia impattando il modo di vivere e il futuro urbano. Progetti, produzione, temi cari all’operosa Milano, alle imprese.
Da domani sarà online anche il sito legato agli incentivi alle imprese (incentivi.gov.it) presentato a Roma dal ministro Luigi Di Maio, Fabrizio Palermo (AD di Cassa depositi e prestiti) e Domenico Arcuri (AD di Invitalia), per spingere la stessa operosità lungo lo Stivale. “Abbiamo scelto il dialogo e siamo riusciti a mettere in connessione, grazie alla loro disponibilità, molte delle realtà che offrono un servizio alle imprese – comunica il Mise -. Non solo il Ministero dello Sviluppo Economico e il Ministero del Lavoro, ma anche Agenzia delle Entrate, Cassa Depositi e Prestiti, Gse, Enea, Finest, Invitalia, Inps, Ice, Unioncamere, Sace, Simest, SofiCoop”.
Tutti sullo stesso fronte. La settimana milanese si conferma così momento inclusivo delle strategie nazionali in ambito digitale, come dimostra la presenza del Team di Attias. Gli appuntamenti si snodano tra il quartiere generale al Base e diversi poli in città, dalla Triennale di Milano, al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia, a Palazzo Giureconsulti. Attenzione condivisa.
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