La Mass Data Fragmentation è un problema tanto importante quanto relativamente poco affrontato dalle aziende. Con il termine ci si riferisce alla crescita esponenziale dei dati aziendali che sono distribuiti tra più location, on premise e nel cloud. E’ l’ambito in cui Cohesity propone la propria soluzione di Hyperconverged Secondary Storage.

Ne parliamo con Roberto Visconti, regional sales director Italia di Cohesity per fare il punto sulle strategie dell’azienda in Italia, fondata nel 2013 con una missione precisa: ridefinire lo storage secondario.

Quali sono le principali esigenze che la soluzione tecnologica di Cohesity riesce ad affrontare?

“Cohesity consente alle aziende di tutte le dimensioni di proteggere, archiviare, gestire quello che possiamo considerare il loro asset aziendale più importante: i loro dati. Oggi, la stragrande maggioranza dei dati aziendali è considerata come dati secondari o dati utilizzati per backup, test&dev, analytics e altri workload. Questi enormi volumi di dati sono spesso archiviati in silos di dati che non si integrano, sono molto costosi in quanto necessitano l’utilizzo di soluzioni e vendor diversi per la loro gestione, e spesso generano poco valore per le aziende. Cohesity consente alle aziende di convergere i silos infrastrutturali su un’unica piattaforma, che si estende dal data center locale al cloud, e può essere facilmente gestita tramite un’unica interfaccia utente. Ciò riduce i costi di infrastruttura, la complessità di gestione e aumenta la visibilità e la governance dei dati. Cohesity offre inoltre alle aziende un modo semplice per raccogliere informazioni dai propri dati ed applicazioni che possono avere un impatto positivo sui fatturati, sulla differenziazione competitiva e sulla customer experience.

Che vantaggi apporta la soluzione Cohesity nella gestione del secondary storage?

Cohesity è una soluzione di Hyperconverged Secondary Storage che permette il consolidamento di workload quali, backup, disaster recovery, archiving, file sharing, test/dev, analytics su un’unica piattaforma. Invece di utilizzare diverse soluzioni per gestire ogni workload, questo approccio semplifica notevolmente l’infrastruttura secondaria, aiuta a diminuire i costi di storage e può ridurre significativamente il Tco. Molti clienti hanno tratto altri vantaggi, come ad esempio un ripristino dei dati più veloce o immediato ed errori di backup ridotti al minimo. Cohesity offre inoltre una piattaforma web-scale e questo garantisce un livello di flessibilità che meglio si adatta alle esigenze di investimento del cliente (buy as you need, reduce over-provisioning).

Che cosa nello specifico si intende per mass data fragmentation? Quale sfida nasconde?

Roberto Visconti, regional sales director Italia di Cohesity
Roberto Visconti, regional sales director Italia di Cohesity

“Quando si parla di Mass Data Fragmentation, ci si riferisce alla crescita esponenziale dei dati aziendali che sono distribuiti tra più location, on premise e nel cloud. 
La stragrande maggioranza dei dati aziendali, circa l’80%, è di tipo secondario, ossia non mission-critical e distribuita su diversi silos infrastrutturali che non permettono alcuna integrazione o condivisione dei dati portando quindi ad una loro duplicazione che ne rende quasi impossibile la visibilità, il corretto accesso ed una efficiente gestione.

Per affrontare questa problematica è necessario adottare un approccio nuovo. Per fare un esempio concreto, basti pensare agli smartphone che consolidano telefono, fotocamera, Gps e diverse altre funzioni in un unico dispositivo. Questo stesso approccio è adottato anche da Cohesity che riesce così a eliminare i silos di storage consolidando multipli workload tra cui backup, archival, file shares e object storage su di una singola piattaforma software-defined e iperconvergente”.

Qual è il vostro mercato di riferimento?

“Siamo in gran parte concentrati su organizzazioni aziendali che generano grandi volumi di dati tra cui servizi finanziari, healthcare, pubblica amministrazione, retail e manufacturing. Tuttavia, le aziende di tutte le dimensioni utilizzano Cohesity per ottenere un migliore livello di proprietà dei propri dati. Molti dei nostri clienti, compresi quelli in Italia, sono impegnati a risolvere le sfide relative alla frammentazione dei dati. L’approccio innovativo di Cohesity consente a queste aziende di rendere i propri dati produttivi e quindi riuscire a raccogliere dagli stessi dati informazioni preziose per il proprio business eliminando al tempo stesso i diversi silos presenti nella loro infrastruttura”.

Quali i punti di forza delle partnership tecnologiche più importanti Italia? 

“Cohesity può vantare solide partnership con Hpe e Cisco. Le alleanze che abbiamo con entrambe garantiscono ai loro sales team e rete di distribuzione la possibilità di vendere soluzioni Cohesity integrandole direttamente sui loro pacchetti hardware semplificando di molto il ciclo di vendita per l’utente finale. 

Per quanto riguarda Cisco, possiamo offrire una soluzione certificata già disponibile direttamente da Cisco e tramite la sua rete mondiale di partner. Stiamo implementando il supporto per un maggior numero di hardware Cisco Ucs, consentendo ai clienti di mantenere l’hardware Cisco preferito, potendo al tempo stesso beneficiare delle soluzioni Cohesity.

Allo stesso modo, con HPE il nostro software Cohesity DataPlatform è convalidato per una gamma di server Proliant e Apollo, e abbiamo semplificato l’acquisto, l’implementazione e le esperienze di supporto con il nostro recente accordo OEM, che si basa sullo stato precedentemente annunciato del programma HPE Complete Reseller. Con Cisco e HPE, Cohesity condivide la stessa visione finalizzata ad eliminare la crescente problematica della frammentazione dei dati”.

Non perdere tutti gli approfondimenti della Room Data&Apps – La sfida del secondary storage

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