Amadori è una delle aziende più conosciute in Italia. Tra i leader del settore agroalimentare del Paese, è specializzata nel mercato del pollame, serve oltre 20mila clienti con oltre 500 prodotti, declinati in circa 1700 proposte che finiscono infine sulla tavola di milioni di italiani. 

L’azienda è stata fondata cinquanta anni fa, nel 1969, in Emilia-Romagna, oggi vanta un market share superiore al 30% nel mercato del pollame con un fatturato annuale di più di 1,2 miliardi di euro. Nella supply chain integrata di Amadori operano 7600 lavoratori tra aziende agricole, stabilimenti industriali, filiali (all’estero e in Italia).

I punti di forza dell’azienda sono proprio l’integrazione e la gestione diretta di tutto il ciclo di produzione. Dalla selezione della materia prima, alla gestione completa dei processi e del packaging, fino alla rete capillare di distribuzione. Questo permette il controllo accurato e certificato di tutte le fasi e quindi l’offerta di garanzie altissime di qualità sui prodotti freschi. 

Il punto di partenza

Come capita spesso di vedere nelle aziende, lo scenario tecnologico di Amadori prevedeva l’utilizzo di una serie di implementazioni eterogenee e monolitiche di soluzioni Erp, sistemi legacy, applicazioni sviluppate ad hoc, e soprattutto una serie di processi non strutturati.

Un cocktail che inevitabilmente porta alla mancanza di integrazione, e alla fine richiede una serie di interventi manuali e di compiti difficili da monitorare con la conseguente perdita di controllo sullo stato della lavorazione e sulla visibilità delle operazioni.

Non solo, è inevitabile che in questo contesto si generino errori e ridondanze, anche solo per il fatto che le persone in un contesto simile si trovano a condividere informazioni chiave via email o telefonicamente, e i dati vengono poi inseriti a sistema ripetutamente e non in modo omogeneo. A loro volta, le applicazioni legacy si sono rivelate scadenti nell’offrire un’esperienza utente all’altezza e quindi non sono state apprezzate.

Amadori invece cercava la massima visibilità sui processi aziendali per il miglioramento continuo e un’operatività complessiva di eccellenza. Mirava alla semplificazione del lavoro per tutti (dipendenti, partner) attraverso la supply chain e quindi a offrire anche una migliore esperienza ai clienti.

Questo implica fornire soluzioni tecnologiche facili da usare, ovunque ci si trovi, che riducano il numero di applicazioni cui accedere, e per fare questo è inevitabile sfruttare le applicazioni mobile. Ma questo deve anche essere un passaggio da curare in velocità sfruttando le tecnologie cloud. Da qui la scelta di Amadori di modernizzare sfruttando un’infrastruttura tecnologica in grado di raccogliere le sfide dell’era digitale.

L’approccio

Amadori ha valutato come i tanti processi delle sue lavorazioni, non strutturati, avrebbero ricevuto nuovo impulso dalla digitalizzazione, a patto che si fosse raggiunto l’obiettivo di un’efficace automazione sui processi ripetitivi, con il relativo incremento di agilità aziendale grazie ad una gestione più collaborativa. Da qui la scelta di Appian come piattaforma di trasformazione digitale in grado di portare entrambi i vantaggi, mentre accompagna nel generare soluzioni tecnologiche veloci e a prova di futuro.

Business Process Management e sviluppo low-code, il mix piaciuto ad Amadori che ha scelto Appian per i suoi progetti di trasformazione

Sfruttando Appian, Amadori ha deciso di creare una serie di nuove applicazioni aziendali digitali, moderne e connesse con l’obiettivo di: colmare le lacune date dalle applicazioni legacy, riducendo i processi manuali; migliorare la gestione complessiva, l’accesso e l’affidabilità dei dati; supportare la collaborazione tra i knowledge worker in modo strutturato; abilitare il miglioramento continuo tra le funzioni core del business e le operations. 

L’implementazione

Amadori ha scelto il deployment di Appian in cloud per la possibilità di rapido accesso all’ambiente, senza bloccare investimenti e perdere tempo nella ricerca di soluzioni on-premise. Così ha abbattuto i costi, anche quelli relativi agli aggiornamenti, e alla gestione dell’infrastruttura cui pensa Appian.

L’industria agroalimentare è altamente regolamentata e la preoccupazione per la sicurezza dei dati in cloud un fattore da valutare con molta cura. Appian però vanta una serie di certificazioni come application Platform as a Service (aPaaS) che vanno da Pci a Hippa a FedRamp, e ha dissipato ogni dubbio. Non solo, la proposta Appian di un cloud aperto contribuisce a ridurre i rischi perché permette la facile migrazione tra cloud diverse, da on-premise, agli ambienti ibridi.

Amadori ha scelto di mettere a terra il progetto con una strategia molto concreta e fattuale, quindi di sfruttare i servizi professionali di Appian, per avviare nel più breve tempo possibile il rilascio e la consegna delle applicazioni e accelerare lo sviluppo delle competenze interne massimizzando l’efficienza data dal roll-out veloce delle applicazioni. Ma ha scelto anche di creare un Centro di Eccellenza con i rappresentanti delle funzioni business e IT per “centralizzare” la gestione del programma. 

Quindi si è affidata a Kpmg, partner fidato di Appian, per i progetti più grandi. E i Professional Services Appian hanno collaborato con Amadori per individuare le migliori soluzioni a più basso rischio, ma di rilevante impatto. 

Le soluzioni e i risultati 

In poche settimane il team ha rilasciato un’applicazione di Fleet Management and Procurement, utilizzabile via Web come sui dispositivi mobile in grado di collegare i dipendenti di Amadori tra loro e con oltre 40 differenti fornitori che gestiscono la flotta aziendale di oltre 300 mezzi tra camion e veicoli corporate.

L’applicazione ha evidenziato subito le potenzialità di Appian Records, soluzioni efficace per eliminare il problema dei silos. Records offre infatti una visione a 360 gradi di un asset, in questo caso la lotta dei veicoli, su un’unica interfaccia.

I processi sono del tutto automatizzati in relazione all’asset. Tutti i passaggi successivi, i cambiamenti in atto, cosa accade, restano visibili agli utenti.

Sono arrivati subito i risultati: dall’elevata digitalizzazione dei processi prima cartacei (1800 transazioni per anno), all’automazione di ogni processo tra i diversi dipartimenti, dall’integrazione con JD Edwards all’efficienza operativa misurata in un risparmio di tempo del 466%, da due settimane a 3 giorni. 

A partire dall’esperienza con Records, Amadori ha dato avvio a un importante piano di trasformazione digitale basato sulla piattaforma Appian. Al momento si conta già il deployment di diverse applicazioni sales, marketing, finance, ricerca e sviluppo, qualità, produzione e logistica.

Partiamo da Customer File.
E’ un’applicazione per il Credit Office in grado di generare un repository completo di tutte le informazioni business dei clienti con relativa documentazione.

Quando è richiesto, l’applicazione riassume e presenta le informazioni provenienti dall’Erp Jd Edwards per esempio, così come da altri sistemi interni o di agenzia, gestisce i processi preliminari di assessment dei prospects e le richieste dai sales relative alle modifiche dei profili di credito. Lo storico dei clienti completo e aggiornato è sempre disponibile e accessibile da un unico luogo. E la possibilità di visualizzare tutti i dati del cliente abilita la possibilità di decidere meglio e in modo più veloce.
Nel primo mese l’applicazione ha gestito oltre 3500 richieste di variazione di credito, anche in questo caso con una riduzione sulle tempistiche dall’ordine di settimane a giorni.

Appian per lo sviluppo prodotto

Con una nuova applicazione di sviluppo prodotto, Appian gestisce ora tutti i processi di sviluppo e produzione relativi ai cambiamenti di prodotto. L’applicazione legacy di Amadori offriva un’interfaccia povera ma complessa.

L’attuale invece permette di collaborare in modo efficace mentre il sistema di process and content management traccia ogni richiesta portando con analytics e report un’alta visibilità al management. Per Ricerca, Marketing e Produzione e gli altri team significa disporre di un ambiente unificato e semplificato che permetta effettivamente di concentrarsi sull’innovazione di prodotto. 50 dipendenti sono riusciti a gestire nei primi quattro mesi dall’introduzione oltre 150 progetti completando 3.000 task

Appian per il procurement

E ancora, Amadori ha scelto Appian per gestire tutto il procurement, dalla richiesta iniziale al pagamento finale. L’integrazione possibile permette ai dipendenti di immettere a sistema le richieste direttamente su Appian o altri sistemi, e Appian genera automaticamente la richiesta nel sistema Erp di Amadori.

Quindi la piattaforma automatizza tutti i processi a valle, sfruttando gli algoritmi e, sulla base di regole di business intelligenti, determina i percorsi migliori per semplificare i processi decisionali. Grazie agli alert, così, si eliminano i colli di bottiglia, mentre l’applicazione traccia in continuazione le decisioni finali per la migliore visibilità. Tutte le richieste di acquisto di pezzi non in stock e gli ordini passano da Appian, così come tutti i processi di approvazione. Il procurement ha beneficiato di visibilità complessiva, pieno controllo e miglior compliance. 

Appian per la gestione dei contratti

Anche per la gestione dei contratti è stata scelta Appian. Parliamo della gestione degli accordi commerciali che Amadori firma con i grandi clienti che vendono al dettaglio (come i supermercati). Appian gestisce la definizione, la valutazione di tutti i processi di “contracting” e di premio con i clienti, anche per obiettivi, o riguardanti le attività di sponsorizzazione, l’installazione di spazi espositivi e altro ancora. Tutti gli accordi commerciali di fornitura sfruttano Appian, inclusi i termini di pagamento, consegna, le condizioni di fatturazione e gli sconti.

Con questa applicazione è stata notevolmente ridotto l’utilizzo di documentazione cartacea e l’invio di email, anche grazie alle funzionalità di firma elettronica. Nel primo anno sono stati gestiti oltre 1000 contratti e un minor utilizzo dell’email. Evidenti i risparmi di tempo speso per le procedure di follow-up, tracking e completamento pratiche. 

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