Negli ultimi 5/10 anni le trasmissioni televisive hanno subito una serie di importanti cambiamenti strettamente legati alla trasformazione digitale.
Il televisore oggi non è più del tutto al centro della fruizione multimediale e l’intrattenimento – anche tra le mura domestiche – è sempre più personalizzabile, nei modi, nei tempi di fruizione, a seconda dei device, e di certo nel palinsesto, del tutto fluido.

Rai, anche se con un certo ritardo, ha svolto un importante lavoro sui contenuti prodotti e sulla produzione dei nuovi (digitalizzazione), quindi con Rai Play (e la proposizione Teche Rai). Il bisogno attuale oggi si lega proprio allo sviluppo di un nuovo sistema di riproduzione video multiformato per soddisfare le “nuove” esigenze degli utenti, cui abbiamo accennato.

Si tratta di un progetto, coerente con la strategia dell’emittente volta a migliorare l’esperienza del consumatore con la proposta di contenuti digitali personalizzati, basati quindi sulle preferenze e sui comportamenti personali degli spettatori. L’obiettivo però è anche assicurare una modalità di fruizione ottimale attraverso un player che sia effettivamente utilizzabile su dispositivi eterogenei.

Stefano Ciccotti, Cto Rai
Stefano Ciccotti, Cto Rai

Sull’evoluzione del nuovo player per la fruizione dei contenuti interviene Stefano Ciccotti, Cto, Rai: “La partnership con Atos ci permette di migliorare la qualità e la scalabilità. Per noi è un importante passo avanti tecnologico nella strategia media digitale”.

Riprende Giuseppe Di Franco, Ceo central eastern europe & Italy di Atos: “Nel settore dei media la concorrenza è molto alta e si traduce per gli operatori nella necessità di migliorare l’esperienza utente”.

Tanto più, aggiungiamo, con una concorrenza digitale già molto strutturata per quanto riguarda la fruizione multimediale di intrattenimento in diversi ambiti (basterebbe citare Eurosport e Dazn in quello sportivo). Atos quindi si impegna sull’intera catena dei media digitali Rai nello sviluppo sia di soluzioni innovative sia di servizi a valore.  

Per raggiungere questo obiettivo, l’azienda sceglie Atos con cui sigla un contratto quadriennale che prevede la gestione da parte di Atos e l’implementazione del nuovo player nella supply chain dei media digitali della Rai, dall’installazione, all’integrazione end-to-end fino al supporto e alla manutenzione.

Rai dal 2009 ad oggi ha già sfruttato le competenze del partner tecnologico per la gestione operativa on-site dell’infrastruttura e sulle applicazioni per la gestione, l’archiviazione, la consegna e la riproduzione online (sia nel caso delle trasmissioni in diretta sia on-demand).

Nel 2017 Rai ha avviato, sempre con Atos, l’implementazione del sistema di customer identity e access management anche per registrare, autenticare, profilare gli utenti, anche con finalità di engagement (anche in Rai diventa strategica la gestione del dato).
In questo modo Rai riesce a disporre di una visione degli utenti a 360 gradi indipendentemente dalle piattaforme di provenienza e nel rispetto del regolamento Gdpr.

Nel 2018 è stato infine implementato il motore di ricerca che sfrutta tecnologie di machine learning e AI e offre funzionalità di recommendation dei contenuti (multipiattaforma e multilingua) per permettere una migliore esperienza finale.

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