In un ecosistema complesso come quello della sanità, oggi si generano idee e iniziative eccellenti che porterebbero miglioramenti al settore; metterle in atto è però la difficoltà principale. InterSystems si pone l’obiettivo di supportare questi processi, rendendo i dati “liquidi” attraverso soluzioni che facilitano la fruizione delle informazioni. Ce ne parla Cesare Guidorzi, Country Manager di InterSystems Italia e Malta.

La sfida della maggiore sostenibilità del settore sociosanitario può trarre benefici dalla nuova frontiera della sanità digitale.  Quali sono dal vostro osservatorio i trend principali che la sanità sta vivendo? Quali i miglioramenti avvenuti, quali le criticità ancora da sanare?

“Di recente l’OMS ha evidenziato come anche nei paesi più avanzati 1 paziente su 10 subisca danni durante l’interazione con le strutture sanitarie. L’OMS aggiunge anche che l’80% di questi problemi sarebbe evitabile, grazie semplicemente a una maggior informazione: ogni errore non è altro che una carenza di informazione. È positivo che oggi ci sia consapevolezza su questi problemi e si sia aperto un dibattito. Tuttavia, dal nostro punto di osservazione, purtroppo manca ancora l’azione. Fatta eccezione per alcune isole di eccellenza, come abbiamo visto con il GDPR, è un settore che spesso si muove solo dietro mandato legislativo. Pertanto, a nostro parere, il vero segnale dovrebbe venire dalla politica che in questo caso dovrebbe mettere a disposizione anche le risorse finanziarie necessarie, puntando agli importanti ritorni sull’investimento che la digitalizzazione può generare”.

La trasformazione digitale in atto nel settore sanità deve essere affrontata coinvolgendo tutti gli attori: istituzioni pubbliche, private, vendor di tecnologia, partner, aziende farmaceutiche… Una pletora complessa. Come supportate questo dialogo costruttivo? Con quali azioni?

Cesare Guidorzi, country manager di InterSystems Italia e Malta
Cesare Guidorzi, Country Manager di InterSystems Italia e Malta

“È vero, si tratta di un ecosistema complesso, dove non è possibile ottenere risultati se si agisce singolarmente. Ogni giorno, durante i nostri incontri di lavoro, abbiamo occasione di verificare come ciascun attore generi e cerchi di attuare numerose idee per iniziative eccellenti che porterebbero miglioramenti al settore. Nonostante questo però, portarle a compimento resta la difficoltà principale. Nella sanità di oggi, sono pochissime le iniziative che vedono effettivamente la luce rispetto a tutte quelle che si tenta di mettere in campo. Più di ogni altro settore, la sanità è basata sull’informazione e per questo uno dei problemi centrali è rappresentato sicuramente dalla complessità del sistema che rende i dati “illiquidi”. Il nostro obiettivo, come InterSystems, è proprio quello di rendere i dati “liquidi” grazie alle soluzioni che mettiamo a disposizione del mercato, svolgendo il ruolo di “facilitatore” della fruizione delle informazioni necessarie ad iniziative che puntino all’innovazione del sistema”.

Guardando ai prossimi anni, qual è la strategia della vostra azienda per accelerare la svolta decisiva verso una sanità sempre più digitale e di valore, rispondente cioè ai paradigmi della Value Based Healthcare?

“Guardiamo ad un livello “macro” e ad un livello “micro”, per noi entrambi molto importanti. A livello “macro”, la roadmap dei nostri prodotti va nella direzione di fornire supporti decisionali sempre più evoluti per gli operatori, garantire la scalabilità e gestione dei big data, integrarsi con strumenti di domain knowledge e machine learning, fornire intelligence dei fenomeni orientata ai parametri di valore per il paziente e per le aziende.

A livello “micro”, invece, altrettanto importante è per noi l’approccio all’implementazione ed adozione dei nostri prodotti, aspetto su cui sviluppiamo ed evolviamo le nostre metodologie progettuali e di change management. In fase progettuale è essenziale seguire un approccio che garantisca di trarre il massimo vantaggio dalla tecnologia, ridisegnando i processi talvolta in modo radicale, per estrarne tutto il valore potenziale. Una volta che la soluzione è in utilizzo, invece, si entra in una fase di adozione che garantisce un miglioramento continuo attraverso il raffinamento e perfezionamento dei processi stessi e della capacità degli operatori di utilizzare gli strumenti messi a disposizione”.

In diretta dal Digital Health Summit 2019

Per Cesare Guidorzi è fondamentale pensare a processi di cura e diagnosi che portino i relativi benefici ai pazienti evitando gli errori. Anche perché ogni volta che ne vengono fatti questo ricade sul paziente e i costi aumentano. Grazie all’informatizzazione e alle best practice questo è possibile a vantaggio dell’efficienza.
La strategia di InterSystems si focalizza sui benefici che il digitale può portare al mondo sanitario, grazie alle best practice in ambito Value Based Healthcare. Evitando l’errore sul paziente è possibile risparmiare circa il 10-20% dei costi della sanità.

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