Con l’utilizzo intensivo dello smart working, i dipendenti delle aziende necessariamente fanno ricorso alle connessioni ad Internet disponibili da casa per lavorare. Queste connessioni sono monitorate con modalità diverse da quelle approntate in azienda e, di fatto, uguali per tutti. La conseguenza più ovvia è una maggiore esposizione ai rischi informatici.
Per queste situazioni Almaviva ha approntato uno strumento del tutto gratuito utile a tutelare la sicurezza degli accessi a Internet. CheckMe, questo il suo nome, permette a chi lavora, e agli studenti che partecipano alle lezioni da remoto, di fare un check istantaneo sui rischi cui sono esposte le postazioni utilizzate.

Antonio Amati, direttore generale divisione IT di Almaviva
Antonio Amati, direttore generale divisione IT di Almaviva

Spiega Antonio Amati, Direttore Generale Divisione IT di Almaviva: “La sicurezza informatica è oggi un tema particolarmente importante: l’intensificarsi dello smart working e della didattica a distanza, la condivisione di reti domestiche con dispositivi eterogenei come smartphone, smartTv, o altri oggetti IoT, espone i dati e i sistemi connessi alle risorse aziendali a rischi di violazione di riservatezza”. 

Per utilizzare il servizio è sufficiente collegarsi all’indirizzo dedicato di riferimento che, utilizzando solo le informazioni informatiche minime necessarie anche per la normale navigazione, l’indirizzo IP e la versione del browser, riesce ad identificare le possibili minacce correlate, dando immediato riscontro all’utente che le utilizza, sulla base dell’elaborazione delle informazioni che sfrutta la piattaforma di cybersecurity Joshua .

La soluzione lavora predisponendo un confronto tra le informazioni pubbliche disponibili su Internet, tra cui le versioni dei software rilasciate dai principali produttori di browser web, e gli indirizzi IP di sistemi con caratteristiche riconducibili a malware, ma anche per esempio le reti di comando e controllo delle botnet già note. Dal confronto, con le informazioni contenute nel database Joshua CybeRisk Vision, CheckMe restituisce una risposta sullo stato di salute del sistema di collegamento a Internet.

Almaviva CheckMe - La segnalazione di compromissione da parte del servizio basato su piattaforma Joshua
Almaviva CheckMe – La segnalazione di compromissione da parte del servizio basato su piattaforma Joshua

In modo molto semplice e comprensibile, per esempio, vengono restituiti tre messaggi principali: sistema sicuro, da aggiornare o compromesso. In quest’ultimo caso l’utente saprà di dover prendere delle precauzioni, perché in pratica CheckMe funziona, così come è, come strumento di “detection”, ma non di “remediation”.

Almaviva ha pensato ovviamente anche ad una versione enterprise dedicata alle aziende. Il monitoraggio di CheckMe in ogni caso avviene senza metodi intrusivi per la privacy. Il servizio accede solo a informazioni pubbliche utilizzando metodi non invasivi che in nessun caso possono arrecare danno, attraverso cosiddette analisi passive di definizione della superficie d’attacco. Almaviva precisa che “non viene rivolta nessuna attività di simulazione di attacchi alla rete che effettua il test o al browser dell’utente”

CheckMe in pratica valuta e identifica le minacce primarie cui è esposta la postazione – sia essa un pc, un laptop o un dispositivo mobile – e ne dà conto, in modo da permettere almeno la presa di coscienza sui rischi in tutte le attività di lavoro, studio, intrattenimento, e anche le operazioni più delicate, come quelle di home banking.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Condividi l'articolo: