L’emergenza sanitaria in corso evidenzia come la salute dell’uomo e dell’ambiente siano strettamente legati a pratiche produttive di qualità e tutela del territorio. Si rende per questo necessario investire in risorse e competenze che facciano evolvere l’agricoltura verso un modello di sostenibilità.
Allo stesso tempo, la crisi conferma che la filiera agroalimentare, dalla produzione agricola all’industria della trasformazione e alla distribuzione dei prodotti, lungo tutta la supply chain, è in grado di rispondere efficacemente anche in questo momento alla richiesta di prodotti, facendo da volano all’economia.
Abaco, innescare circoli virtuosi
Affrontare le sfide di uno sviluppo sostenibile ed equo innescando circoli virtuosi in agricoltura è il modello a cui si ispira Abaco. L’azienda, pioniera di questa visione etica, nasce 30 anni fa e opera sul mercato nello sviluppo di progetti di sostenibilità, tracciabilità, produttività e gestione dei fondi per l’agricoltura, rappresentando un punto di riferimento per il settore a livello europeo.
L’Italia rappresenta per la società un mercato strategico. Dallo scorso anno, infatti, la maggioranza dell’azienda è in capo a Taste of Italy, un fondo italiano specializzato nel settore agroalimentare gestito da DeA Capital Alternative Funds SGR. Operazione che vede contestualmente Antonio Samaritani alla guida del business nel nostro Paese in qualità di Ceo per sostenerne un nuovo posizionamento e promuovere nuove strategie sul territorio.
Sostegno alla filiera su tutti i processi
Lo sviluppo di software innovativi per la gestione e il controllo delle risorse territoriali, premette ad Abaco di anticipare le esigenze di un mercato in evoluzione e di stringere partnership con i più importanti player dell’agroindustria e a livello governativo, lungo tutti i canali produttivi e distributivi.
I progetti sui quali Abaco lavora vanno tutti nella direzione della sostenibilità e del supporto ai principali player del settore nei processi di digital transformation. Gli strumenti utilizzati sono invece estremamente diversificati e si sviluppano su diverse direttrici: una analitica, a sostegno delle migliori scelte attraverso l’analisi dei cicli di vita, dei cambiamenti climatici, delle emissioni di gas terra, della deforestazione e ottimizzazione delle rese. L’altra di tipo contrattuale e gestionale.
Tra le attività implementate, si va dunque dalla tracciabilità, al sostegno alla produttività, alla gestione dei fondi per l’agricoltura – dove l’azienda interagisce con le amministrazioni territoriali e i governi dell’Unione Europea – al controllo dei costi e indici di produttività, a strumenti di analisi che permettono il monitoraggio delle colture via satellite.
Open data, AI e IoT trasformano i processi
Al centro di tutti i processi c’è il dato, prezioso. Attraverso una piattaforma modulare e integrabile con i principali Erp (Sap, Navision), Abaco gestisce dataset proprietari o integra dataset del cliente. Questo insieme di dati può essere utilizzato per creare dashboard di analisi e monitoraggio del business, per controllare da remoto le attività, per valutare gli scenari e le abitudini di consumo e prendere decisioni adeguate e coerenti ai dati consultati e per organizzare tutte le informazioni acquisite creando un database storicizzato e personalizzato.
L’utilizzo dei dato associato ai nuovi paradigmi tecnologici – IoT, OEM, Artificial Inntelligence, Machine Learning, Image Recognition, Rfid Blockchain – permette di trasformare tutti i processi delle imprese del settore. La raccolta dei dati tramite sensori e tecnologie possono ad esempio sviluppare modelli previsionali personalizzati per uno specifico business, semplificare le attività degli agronomi come la pianificazione colturale, controllare la capacità di riempimento dei silos, attraverso notifiche e messaggi personalizzati che avvisano in prossimità dell’esaurimento delle scorte, connettere gli impianti e creare programmi personalizzati di automazione di tutte o alcune delle attività.
Processi che sostengono le imprese agricole nel mantenere elevata la competitività, incrementando i volumi produttivi e la qualità e riducendo l’utilizzo delle risorse e soprattutto degli sprechi, a favore di un’agricoltura sostenibile, modello che si impone oggi a salvaguardia del pianeta.
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