Nel mese di ottobre, Tim ha effettuato interventi di cablaggio in 283 comuni su tutto il territorio nazionale, il dato porta a 3.000 complessivamente i comuni italiani che nell’arco degli ultimi otto mesi hanno beneficiato degli interventi di Tim che ha portato la copertura ultrabroadband a famiglie e imprese per chiudere il digital divide nelle aree bianche entro il 2021.

L’emergenza sanitaria in corso, l’utilizzo intensivo della connettività anche da casa, per lo smart working, la didattica a distanza (Dad), l’accelerazione delle aziende sui progetti per permettere il lavoro remoto ai dipendenti, hanno evidenziato l’efficienza infrastrutturale ma anche le lacune nella copertura in  tanti piccoli comuni, anche nelle regioni più popolate.

L’azienda negli ultimi mesi da una parte ha assicurato l’efficienza dei servizi, in un contesto di profondo cambiamento nelle modalità di consumo della banda larga, le infrastrutture sono state chiamate a fornire risorse non solo per smart working e Dad ma anche per assecondare un elevato consumo di contenuti via streaming, non previsto.

Proprio all’inizio della fase emergenziale di marzo, Tim ha impresso una forte accelerazione infrastrutturale. E sono diventati oltre 4.800 i comuni italiani in cui sono disponibili i servizi a banda ultralarga di Tim che prevede di intensificare anche nei prossimi mesi i programmi di cablaggio, mentre già per dicembre 2020 l’intenzione è di assicurare la connettività in fibra (almeno Fttc) al 90% delle famiglie che utilizzano la rete fissa, con sforzi importanti in particolare nelle zone rurali o a bassa densità abitativa.

Oltre a questi sforzi, il piano di accelerazione dell’infrastruttura di rete procede di pari passo con l’impegno del gruppo per la diffusione della cultura digitale. Tra questi per esempio la promozione dello sviluppo delle competenze digitali attraverso il programma Operazione Risorgimento Digitale con l’obiettivo di colmare il digital divide culturale nella società lavorando al fianco di circa 30 partner.

Per fine dicembre 2020, quindi, Tim prevede di raggiungere complessivamente 5mila comuni ed il 75% delle famiglie residenti nelle aree bianche. Ricordiamo a questo proposito come la distinzione tra aree bianche, grigie e nere sia stata e sia rilevante ai fini della valutazione degli interessi di sviluppo delle reti a banda ultralarga.

Mise, il colore più scuro sulla mappa indica la percentuale dei cantieri fibra terminati sul totale dei cantieri

Sono considerate aree bianche quelle considerate a fallimento di mercato dove di fatto i privati non avrebbero interesse ad investire; nella aree grigie invece è già presente o è previsto lo sviluppo immediato nel futuro della rete ultrabroadband da parte di un singolo operatore, e le aree nere sono quelle in cui saranno o sono presenti almeno due reti ultra broadband di diversi operatori.
Per la copertura con la connettività ultrabroadband anche delle famiglie che non potranno essere raggiunte dalla fibra, la tecnologia impiegata da Tim si baserà su un sistema ibrido di collegamenti sfruttando le tecnologie radio Fwa (Fiwed Wireless Access).

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