La migrazione in cloud anche della gestione dei contenuti rappresenta un passaggio chiave necessario per mettere al sicuro il patrimonio informativo aziendale e la scelta di un approccio ibrido al cloud computing incrementa la produttività e consente alle aziende di indirizzare in modo corretto la gestione degli asset aziendali.
Con l’utilizzo intenso da parte delle aziende dello smart working si sono amplificati i rischi anche in relazione al minor controllo diretto esercitato sui dispositivi dal dipartimento IT. Per questo diventa strategico poter contare su un’adeguata cultura aziendale riguardo la scelta di un modello architetturale IT in grado di garantire continuità operativa nonostante eventuali imprevisti. Per farlo è necessario non solo proteggere la rete e gli endpoint, ma mettere anche in atto una solida strategia caratterizzata prima di tutto da un’ampia flessibilità, flessibilità che è tipica del cloud.
Lo conferma anche la ricerca Hybrid Cloud Enables Agile Content Management and Collaboration commissionata nel corso dell’autunno scorso da Opentext a Forrester Research che svela proprio come l’approccio ibrido al cloud computing consenta di incrementare produttività e resilienza. L’indagine, che ha coinvolto 208 decision maker nell’ambito dell’Enterprise Content Management (Ecm), in Nord America ed Europa, evidenzia come il 70% delle aziende che scelgono l’hybrid cloud benefici di maggiore flessibilità, più elevati livelli di collaborazione, cicli di vendita più rapidi con una migliore customer satisfaction finale e conferma che la migrazione verso il cloud è fondamentale per i processi di digital transformation.
Di fatto, i numeri della ricerca sembrano confermare la necessità per tutte le aziende di abbracciare progetti di DT, per non correre il rischio di rimanere indietro rispetto ai competitor. Sono le aziende stesse a ribadirlo.
Infatti, il 64% delle realtà con una gestione totalmente on-premise avverte uno svantaggio competitivo e la metà di esse (51%) fatica a rispondere alle esigenze in costante evoluzione dei clienti.
Inoltre, le aziende che sfruttano il cloud per archiviare e gestire le informazioni registrano importanti miglioramenti rispetto a quelle che si affidano a soluzioni esclusivamente on-premise, soprattutto per quanto riguarda i livelli di soddisfazione dei clienti (72% delle prime contro 25% delle seconde), sicurezza (70% vs 16%) e usabilità (64% vs 16%). Numeri che evidenziano come il cloud sia in grado di semplificare l’accesso e la creazione dei contenuti, nonché l’interazione con clienti e business partner.
E’ proprio il cloud ibrido ad offrire le migliori possibilità quando si tratta di migrare contenuti e app sulla base di ritmi ed esigenze specifici, e le aziende sottolineano come l’agilità offerta sia un elemento chiave importante.
Le organizzazioni che adottano un approccio ibrido riscontrano infatti maggiore flessibilità (70%), cicli di vendita più veloci (73%) e migliori livelli di collaborazione (67%), appunto, con una customer satisfaction di livello (80%). Oltre il 75% delle aziende ritiene che migliorare la gestione dei contenuti sia fondamentale per l’accelerazione del business e per rispondere alle crescenti esigenze in termini di collaborazione e customer experience.
“Inoltre, molte aziende sono spaventate all’idea dell’adozione del cloud su vasta scala e preferiscono, quindi, optare per un approccio iniziale ibrido – spiega Antonio Matera, Regional Sales director Opentext Italia -. Si tratta di una valida soluzione che può rivelarsi vincente, in quanto offre benefici tangibili, ma lascia la possibilità di modernizzare l’infrastruttura e trasformarla nel modo che più si adatta alle esigenze di ciascuna realtà”.
Tra i motivi per cui alle aziende conviene ora intraprendere un percorso di DT con scelte importanti orientate al cloud ibrido anche la possibilità di rispondere in modo più efficace alle minacce informatiche. Come accennato in apertura, infatti, i dati conservati su desktop, laptop e tablet sono soggetti a ransomware, errori umani, perdita e furto di dati. E la ricerca ben evidenzia come le aziende che scelgono di modernizzare il proprio approccio alla gestione dei contenuti si aspettano di poter ottimizzare anche sicurezza (51%) e produttività (43%). Una strategia digital first che offre benefici tangibili, riducendo il rischio di errore umano e perdita di informazioni attraverso l’automazione dei processi chiave, e porta a una maggiore efficienza e a tempi di risposta più rapidi.
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