La valorizzazione dei dati, la capacità di spremere informazioni utili per il business, richiedono alle aziende di ridefinire l’infrastruttura IT per assecondare l’accelerazione in corso. I progetti di trasformazione digitale sono considerati – ora anche dai board aziendali – come un prerequisito per riuscire a fare bene. Le scelte per quanto riguarda datacenter, cloud e computing restano alla base delle strategie aziendali, in uno scenario sempre più software defined e dipendente dalle performance applicative legate a filo doppio sull’efficienza delle infrastrutture.
Sono i temi chiave in occasione di Huawei IT Day Italia, l’evento dedicato a clienti e partner in cui l’azienda coglie l’occasione per presentare prodotti e soluzioni a partire proprio dall’offerta infrastrutturale, per gli scenari in cui l’utilizzo dei big data, e la capacità di valorizzarli con l’AI, sono critici.

“Il 2020 ha rappresentato un anno difficile, ricco di sfide, un anno in cui i temi legati alla DT si sono imposti come prioritari per le scelte di business continuity future e in cui l’Ict ha rivelato però anche tutte le sue potenzialità nei diversi ambiti (smart education, smart healthcare e smart city) – esordisce Tim Cao, general manager Huawei Enterprise Business Group Italiae Huawei collabora con clienti e partner per rendere concrete tutte le opportunità spalancate dalle tecnologie investendo ogni anno più del 10% dei ricavi complessivi in ricerca e sviluppo. Un impegno che ci ha permesso di diventare un punto di riferimento per il mercato in diversi ambiti, tra cui per esempio il 5G, ma anche l’IT infrastructure e il networking.

Tim Cao, general manager Huawei Enterprise Italia
Tim Cao, general manager Huawei Enterprise Italia

Soprattutto, gli ultimi report Idc riconoscono a Huawei la crescita più veloce negli ultimi anni nell’ambito dello storage a livello globale, “uno storage in grado di soddisfare le richieste dei clienti nei più svariati ambiti come il finance, la pubblica amministrazione, i trasporti, l’healthcare ed in ambito education.

L’obiettivo ora per Huawei, in un anno in cui in altri comparti ha evidentemente mostrato segnali di sofferenza, per esempio il mobile – soprattutto nei mercati occidentali – è di “diventare ancora più competitiva per offrire valore ai clienti e consentire loro insieme ai partner di cogliere appieno le opportunità aperte dalle potenzialità del cloud.

Huawei, una strategia per lo storage nel datacenter

Spetta a Lucio Ceruti, senior datacenter solution manager di Huawei Italia entrare nel cuore dell’analisi: “Con la digitalizzazione di ogni informazione, l’economia digitale stessa diventerà il nuovo motore per la crescita dei Paesi. Nei prossimi 5/10 anni 5G e IoT apriranno lo scenario denominato dell’Internet of Everything con l’AI operativa in ogni oggetto, in grado di abilitare l’automazione ricercata”.

Non mancheranno, tuttavia, e proprio per questo, nuove sfide per i servizi dati. Storage e calcolo sono ambiti sempre più critici. La capacità di sfruttare in modo centralizzato i dati abilitato dalle piattaforme per la gestione dei big data permette da una parte agli utenti di interrogare in tempo reale una serie di servizi, ma questo ha imposto anche una crescita rapida di dimensioni e capacità dei datacenter.

In termini di scala il tasso di crescita del mercato DC (per quanto riguarda i rack) fluttua oggi tra il 20 ed il 25%. “E’ in corso la trasformazione dei sistemi di storage in sistemi all-flash – spiega Cerutie questo richiede non solo l’aggiornamento completo dei dispositivi, ma anche l’integrazione delle diverse risorse disponibili nel DC e pertanto la riprogettazione della sua architettura, proprio per soddisfare i requisiti richiesti per le prestazioni crescenti richieste dai servizi”. Le risorse all-flash adeguate per i diversi scenari si accompagnano quindi con il bisogno di approdare ad un’interconnessione All-IP per le reti e ad operation automatizzate e intelligenti per il datacenter (per migliorare il Tco).

Lucio Ceruti, senior datacenter solution manager di Huawei Italia
Lucio Ceruti, senior datacenter solution manager di Huawei Italia

“Le risorse all-flash abiliteranno la possibilità di disporre di un DC più efficiente, a patto che si parli di memorie con elevate caratteristiche in grado di supportare i carichi di lavoro mission critical”, si pensi al finance che richiede affidabilità ad oltre sei 9 dopo lo zero, bassissima latenza etc.. In particolare il riferimento va al Finance 4.0 che oggi richiede un modello friction-free, anche perché il confine tra i servizi core e non-core è sempre più sfumato”.

La sostituzione dello storage tradizionale (su disco magnetico) è quindi prioritaria. Anche perché con l’aumento del volume dei dati aumentano le criticità e diverse tipologie di dati devono essere protette su una scala più ampia. I tempi per il ripristino si accorciano, aumenta la frequenza di utilizzo delle copie e viene richiesta una conservazione più a lungo termine. “Oggi anche i dati general purpose, anche i dati di sviluppo e test, oltre che quelli produttivi, sono importanti – chiosa Cerutii contenuti video, quindi i dati strutturati come quelli non strutturati. Dati importanti – come volumi – che restano tali anche in fase di backup, la finestra temporale per approntare il quale però resta invariata, quando addirittura non è più breve.

Per questo “lo storage di backup sarà sempre più simile a quello di produzione, per una disponibilità immediata”. A patto poi di disporre di connettività adeguata per il rapido trasferimento delle informazioni. “I dispositivi Ssd e le memorie Scm rappresentano il catalizzatore delle richieste in ambito storage e stanno aiutando la trasformazione nell’adozione delle interfacce storage da Scsi a Nvme. Sata e Sas oggi forniscono una velocità di trasmissione limitata di appena 600 Mbit/sec con i relativi colli di bottiglia, mentre Nvme arriva fino a 1000 Mbit/sec. E, per quanto riguarda i collegamenti, mentre i collegamenti fibre channel tradizionali consentono una velocità di trasferimento di 32 Mbit/sec, il modello Nvme over RoCE si qualifica come un modello più semplice da gestire su rete IP per una larghezza di banda superiore e latenza inferiore. Di fatto Nvme su RoCE è un nuova tipologia di San. Questo protocollo fornisce le stesse prestazioni dei servizi dati aziendali e la flessibilità dell’hardware e del software San. Sebbene il protocollo RoCE tragga vantaggio dalle caratteristiche di una rete Ethernet convergente, può essere utilizzato anche su una rete Ethernet tradizionale o non convergente.

I vantaggi di un DC all-flash
I vantaggi di un DC all-flash

Huawei per semplificare la gestione nei centri dati auspica l’introduzione di funzionalità di maintenance e operation intelligenti disponibili in tutte le fasi di pianificazione. “L’AI introdotta per l’analisi dei big data è pure indispensabile per l’ottimizzazione delle prestazioni del DC, e chiede di spostare l’attenzione dal dispositivo al dato. In fase di implementazione il provisioning delle risorse dovrebbe avvenire automaticamente, mentre nella fase delle operation e di maintenance, l’intelligenza full-stack dovrebbe consentire di passare da una modalità reattiva ad una proattiva. “Agilità, predittività ed automazione sono quindi tre parole chiave anche nella gestione dei DC”, spiega Ceruti.

Huawei a questo scopo propone storage all-flash Oceanstor; per quanto riguarda le soluzioni di protezione dei dati Oceanprotect; come protocollo di accesso ovviamente Nvme over RoCE e la gestione intelligente su tutto il ciclo di vita dei dati tramite Huawei Data Management Engine”. Lo storage all-flash Huawei OceanStor può essere utilizzato per i sistemi core in un’ampia gamma di settori (finance, telco, sanità, manifatturiero), “per un’esperienza fluida nei diversi casi di utilizzo, per esempio per i pagamenti mobile, in ambito e-commerce, la gestione dei dati ospedalieri, i processi di fatturazione, con prestazioni di affidabilità fino a sette 9 dopo la virgola”, specifica Ceruti. Può tollerare i guasti di sette controller su otto e quello un singolo enclosure senza interruzione di servizio “con un rate di sostituzione a cinque anni di appena lo 0,8%, dieci volte inferiore rispetto a quello dei dischi rotativi, mentre a livello prestazionale lo storage all-flash Oceanstor offre fino a 21 milioni di Iops, un valore fino al 40% superiore rispetto a quanto offerto dai competitor”.
Con abilitati data reduction, Raid 6 e snapshot le prestazioni diminuiscono appena del 10% e restano stabili. E in termini di sicurezza è coperta anche la trasmissione del dato e l’integrità del dato nell’intera rete.

Oceanprotect invece è il sistema di protezione dei dati per tutto il ciclo di vita (creazione,utilizzo, distribuzione) una soluzione completa che può includere ripristino di emergenza e backup, mentre Oceanstor Bcmanager è proposto come software per il disaster recovery e la gestione dei backup, progettato per i data center di classe enterprise”
. Resta vivo il tema della velocità di interconnessione. Se è vero che una rete IP è in grado di fornire fino a 400 Gbit di larghezza di banda (circa 10 volte quella di una rete fibre channel), spesso in questi casi si riscontra una perdita di pacchetti, crescente al crescere della velocità dello storage disponibile. “Per questo Huawei propone gli switch IP intelligenti che utilizzano un algoritmo specifico per regolare dinamicamente le configurazioni riducendo le perdite di pacchetti e garantendo latenza costante della rete di archiviazione”.

Con un sistema Nvme over RoCE di tipo All IP è possibile ridurre la latenza media del 42% rispetto ad una rete fibre channel fino a meno di 50 millisecondi. I pool di risorse di storage convergente richiede infine una gestione intelligente dei dati indirizzata da Huawei con Data Management Engine per operation e maintenance intelligenti (O&M). Spiega Ceruti: “Garantisce la gestione automatizzata per tutto il ciclo di vita dei dati, raccoglie in modo automatico lo stato di esecuzione dai dispositivi per garantire la conoscenza end-to-end della rete, predice i guasti ed analizza in modo intelligente le informazioni per individuare le cause dei guasti con suggerimenti esperti per aiutare gli utenti ad ottimizzare i sistemi”.

Huawei Dme
Huawei Dme

Una proposizione che incontra il riscontro positivo del mercato: Gartner per 5 anni consecutivi ha collocato la proposizione di Huawei in ambito storage nel suo quadrante in alto a destra e per Idc, Huawei è il terzo brand scelto per market share (Q3, 2020). 

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