Le reti hanno consentito alle aziende di proseguire l’attività di business nell’emergenza, ed in un momento ancora critico, come quello attuale legato alla pandemia, proprio le tecnologie più innovative – quelle che spesso gli addetti ai lavori citano pensando ad un futuro che deve ancora venire – hanno invece consentito, subito, mutazioni importanti negli scenari operativi, come per esempio il lavoro remoto ai dipendenti e di soddisfare la richiesta di connettività crescente.
Tra gli attori protagonisti in questo mercato anche Colt Technology ServicesL’azienda propone come abilitatore per la trasformazione digitale delle aziende la propria rete intelligente, progettata e integrata su cloud, denominata Colt IQ Network, che già oggi collega oltre 900 data center a livello globale, conta più di 29mila edifici “on-net” ed è riconosciuta come proposizione matura nello scenario delle tecnologie Software Defined Network (Sdn) e Network Function Virtualization (Nfv). Tra le realtà che si affidano a Colt vi sono organizzazioni “data-intensive” presenti in oltre 210 città in più di 30 Paesi, mentre in Italia Colt dispone di una rete di rilevanza ottimizzata per il cloud che supporta la connettività da e verso 4 Metropolitan Area Network (Man), collegando oltre 3.100 edifici aziendali e 55 datacenter.

Ne parliamo con Carlo Azzola, da aprile country manager di Colt in Italia, che raccoglie l’eredità lasciata da Domenico Zappi, ed è ora chiamato a supportare l’implementazione della strategia dell’azienda sul nostro territorio. Azzola ha alle spalle un’esperienza ultradecennale in Colt, e parte quindi con il doppio vantaggio di conoscere bene sia la realtà italiana, sia l’azienda, grazie anche all’esperienza maturata presso la casa madre, a Londra, di circa quattro anni. “Il network di relazioni interne ed esterne all’azienda si rivelerà importante per questo mandato – esordisce Azzola -. Ma credo anche che l’attenzione verso le persone e la sensibilità per la “sostenibilità”, nel senso più ampio di questo termine, siano tra gli elementi principali che hanno portato alla mia nomina e quelli su cui sono chiamato ad impegnarmi”. In Colt, Azzola ha già ricoperto diversi incarichi tra cui quello di financial analyst, ha fatto esperienza in una serie di ruoli di supporto che lo hanno portato a diventare Finance and Strategic Program director, mentre più di recente, prima dell’attuale nomina, è stato promosso Global Sales Enablement director e president of the board of Italy.
Tra gli obiettivi più immediati ci sono quindi lo sviluppo del business, il supporto alle vendite, la governance ed in generale la gestione del cambiamento a partire dal riconoscimento del ruolo chiave che la connettività a banda larga gioca nel piano di sviluppo delle aziende. 

Carlo Azzola, AD di Colt Italia
Carlo Azzola, amministratore delegato di Colt Italia

“Il punto di forza di Colt è di essere realtà innovativa e all’avanguardia nell’adozione delle tecnologie – prosegue Azzolasulla scorta di un’infrastruttura di rete robusta e una visione ampia sulle opportunità di investimento e sull’evoluzione dal punto di vista regolatorio e delle dinamiche locali. Le partnership con i cloud provider e i system integrator (su cui continueremo a lavorare) giocano un ruolo chiave, come la possibilità di fornire il miglior servizio di connettività possibile, basato sulla fornitura di high bandwidth e un’infrastruttura agile e sempre disponibile on-demand”.

Sono questi alcuni dei punti chiave anche della strategia triennale dell’azienda.
Colt si è impegnata a sviluppare ulteriormente la collaborazione con i cloud service provider (Csp) con l’obiettivo di allineare la gestione della propria IQ Network alle esigenze delle aziende in termini di connettività cloud. E su questo tema si innesta per esempio la collaborazione con Ibm per supportare use case aziendali che sfruttano l’AI, il 5G e l’IoT e potranno essere dispiegati sulla IQ Network di Colt. In particolare combinando la flessibilità di implementazione di Ibm Cloud Satellite con la edge platform di Colt, i clienti Colt e Ibm possono sviluppare nuove soluzioni e sfruttare Ibm Cloud all’edge attingendo a un set di servizi cloud ad ampio spettro e sicuri – come IA, sicurezza e automazione – indipendentemente da dove stiano lavorando, su un cloud pubblico o privato, on premise o all’edge.
“Per quanto riguarda la proposizione tecnologica, Sd-Wan e soluzioni on-demand sono invece alcuni dei temi su cui poniamo maggiore attenzione. Grazie alle decisioni regolamentari e ad un effettivo cambiamento delle abitudini oggi l’high bandwidth è uno stream importante, su cui allo scoppio della pandemia Colt si è fatta trovare pronta, sia dal punto di vista dei servizi offerti ai clienti, sia dal punto di vista delle operation interne”.

E’ recente, a questo proposito l’annuncio a livello globale della proposizione Sd-Wan White Label che permette ai partner ed ai system integrator di proporre alle aziende un servizio Sd-Wan “2.0” completo di suite di ottimizzazione, funzionalità firewall migliorate, ed un portale utente personalizzabile, proprio in un momento in cui questo mercato sta crescendo in modo significativo ed Sd-Wan offre l’effettiva agilità richiesta ed il pieno supporto per le applicazioni cloud, nell’agenda dei Cio italiani.   

Il panorama dei clienti Colt in Italia oggi è abbastanza diversificato: nel settore bancario/finance, media, l’azienda è ben posizionata, guarda con attenzione alle dinamiche future nell’ambito pharma in uno scenario ancora quanto mai flessibile, come lo è la struttura societaria, in modo da potersi adattare in tempi rapidi ai bisogni più diversi.

“In Italia siamo 130 persone – spiega Azzolaquasi tutte le funzioni aziendali sono rappresentate (finance, HR, facility, legal, etc.) ma le principali aree coperte sono l’area vendite con 40 unità e le operation (70 persone). Colt Italia contribuisce alla crescita del gruppo, seppure nel suo piccolo, con un fatturato nell’ordine di grandezza dei 100 milioni di euro ed in crescita anno su anno “single digit”. La clientela, in un modello del tutto b2b, è abbastanza diversificata, in linea con quella del gruppo, e gli investimenti mirati nel corso degli ultimi anni hanno consentito di sviluppare alta concentrazione di business nelle Metropolitan Area Network, pur considerando i datacenter a livello global e gli edifici collegati con la propria rete per raggiungere diverse tipologie di business. “A livello competitivo Colt ha deciso di favorire non tanto un investimento diretto su specifiche realtà, considerata anche la densità di città già coperta, ma, appunto, di lavorare allo sviluppo delle partnership facendo leva sui vantaggi offerti dalla propria rete intelligente e flessibile”.

Da qui anche il compito della realtà italiana di fare da trait d’union tra il gruppo ed il tessuto locale, sulla base della strategia definita dall’azienda madre per i prossimi tre anni: innovare e proporsi come provider di riferimento per la connettività sulla leva di un’infrastruttura del tutto proprietaria. In Italia significa non solo farsi riconoscere semplicemente come “facilitatori” ma anche educare il mercato a “posizionarsi ad un livello più alto”, con un’attenzione marcata al cliente, in un contesto “frizzante” di “evidente forte trazione”. Per farlo sarà indispensabile partire dalle persone. Azzola: “Nei primi dodici mesi punto fermo della mia agenda sarà prestare ancora una maggiore attenzione alle persone, alle nuove modalità di lavoro. Come ha dimostrato Colt di aver fatto anche in questi mesi critici, mettendo i dipendenti al primo posto… In attesa di un nuovo ritorno in ufficio”.

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