La profonda trasformazione del contesto bancario globale ha ripercussioni ed impatti anche sulle banche italiane. Con Monia Ferrari, Financial Services Director di Capgemini, abbiamo discusso delle peculiarità del percorso evolutivo del settore bancario in Italia e del ruolo di Capgemini nel sostenere ed abilitare i filoni di sviluppo degli istituti di credito italiani.
Quali sono ad oggi le priorità business delle banche italiane?
“È indubbio che lo scoppio della pandemia da Covid-19 abbia determinato l’acuirsi delle sfide business che già erano presenti nel settore dei financial services – esordisce Monia Ferrari -. Gli executive delle banche italiane si trovano oggi a dover gestire un’ampia gamma di problematiche, al cui interno spiccano i seguenti temi:
- un aumento significativo dei costi operativi e una sempre maggiore esigenza di effettuare un controllo puntuale relativo alla componente di rischio su portafogli e asset;
- un incremento dei crediti deteriorati che, affiancato da una persistente contrazione dei tassi di interesse, determina una riduzione delle marginalità;
- la commoditizzazione dei prodotti bancari tradizionali;
- l’incremento della competizione accelerata dall’arrivo dei nuovi player, ovvero neobank (ndr società esclusivamente digitali che dipendono da licenze di terze parti per l’offerta di prodotti e servizi finanziari), challenger bank (ndr banche digitali indipendenti con licenza bancaria completa o parziale, che possono avere anche una presenza fisica), digital bank (ndr sussidiarie di banche tradizionali, che spesso ne sfruttano la licenza, possono essere digital-only o sfruttare le filiali della capogruppo).
Alla luce di questo scenario, per affrontare le nuove priorità, la definizione di nuovi modelli di business e l’adozione di soluzioni tecnologiche innovative diventa sempre più essenziale ed urgente.
Dal punto di vista tecnologico, le banche italiane hanno iniziato il percorso di transizione digitale in ritardo rispetto ai principali player globali. Tuttavia, sulla base dei dati presentati nell’edizione 2021 del Rapporto Abi Lab “Scenario e trend del mercato Ict per il settore bancario”, il trend della digital trasformation nel settore bancario italiano appare in accelerazione.
In particolare, due sono gli elementi che lasciano ben sperare relativamente all’evoluzione tecnologica degli istituti di credito italiano: da un lato, oltre il 40% delle banche italiane ha dichiarato l’intenzione di aumentare di più del 5% i propri investimenti ICT; dall’altro, a fine 2020, il totale degli investimenti sostenuti dal settore bancario in Italia ha superato quota 5 miliardi di euro per effetto di una crescita di oltre il 6% rispetto ai 4,7 miliardi del 2019″.
A quale punto del processo evolutivo verso ecosistemi di Open Banking e Banking 4.X si trovano le aziende bancarie italiane?
“L’evoluzione verso ecosistemi di Open Banking e Banking 4.X è caratterizzata da un ruolo sempre più rilevante e strategico dei dati. Il focus sui dati a supporto della business governance, la condivisione dei dati tra diversi istituti di credito e l’integrazione tra dati finanziari e dati di altra natura sono i passaggi che scandiscono lo sviluppo del settore bancario verso questi nuovi ecosistemi.
Attualmente, il settore bancario italiano si trova ancora nella fase iniziale di questo percorso. In questo momento, sta progredendo dal modello Banking 1.0, dominato da istituti di credito verticalmente integrati, attivi nello sviluppo ed erogazione dei loro prodotti e servizi finanziari, verso un modello Open Banking, centrato sulla condivisione dei dati tra i diversi attori dell’ecosistema bancario.
Le principali realtà bancarie italiane stanno dunque iniziando ora a stringere partnership, anche cross-industry, con player specializzati per offrire servizi a valore aggiunto alla propria clientela.
Queste prime esperienze costituiscono, sebbene ancora in embrione, un passaggio fondamentale ai fini dell’evoluzione successiva verso il modello Banking 4.X. In questo contesto, le banche più innovative diventeranno allo stesso tempo piattaforme, abilitatori e orchestratori d’innovazione ed esperienze digitali.
Nei prossimi anni, le banche italiane lavoreranno alla definizione di nuovi modelli ecosistemici caratterizzati da soluzioni personalizzate intorno alle esigenze del cliente, flessibili e integrate con terze parti, e basate sullo scambio di risorse e dati, non solo riconducibili all’ambito finanziario”.
Alla luce del contesto bancario italiano, su quali aree della sua offerta Capgemini sta puntando?
“La Business Unit Financial Services di Capgemini si mette a disposizione delle banche italiane che sono impegnate nell’evolvere verso questi modelli ecosistemici per aiutarle ad indirizzare al meglio il contesto di sfide di business che le conseguenze dell’emergenza sanitaria hanno reso ancor più complicate.
Il supporto di Capgemini poggia su una combinazione di competenze di tecnologia, data science, design creativo e strategia. Capgemini offre le componenti tecnologiche più innovative e, grazie alle sue competenze di processo e strategiche, lavora insieme ai propri clienti alla definizione, creazione e implementazione di nuovi modelli di business e operativi.
In particolare, nella formulazione e realizzazione dei nuovi modelli di business e operativi, Capgemini sfrutta la propria esperienza nell’assessment e nello sviluppo di framework di gestione dati, che sono alla base della progettazione di soluzioni di data strategy che consentono di sfruttare i dati per comprendere le esigenze della clientela, iper personalizzare il servizio e contestualizzare l’offerta.
Questa visione pone la centralità del cliente all’interno di un nuovo ecoistema bancario, dove le informazioni a disposizione delle banche sono sfruttate per costruire e rispondere con soluzioni specifiche ai bisogni della propria clientela.
Capgemini supporta da una prospettiva sia di business che tecnologica la transizione delle banche verso modelli di Banking as a Platform e Banking as a Service. In tale transizione, la distintiva competenza di Capgemini sui sistemi di core banking permette di abilitare efficacemente la trasformazione delle piattaforme di offerta commerciale, integrando la gestione e la vendita dei servizi di partner, anche di altri settori industriali (e.g. Assicurazione, Energia, Telco), supportando la creazione di ecosistemi caratterizzati da prodotti e servizi misti e integrati. Tra i nostri asset, si inserisce in questo ambito la soluzione PriceLab®, che evolve il concetto X-CPQ (Configurazione, Pricing, Quotazione) e permette la costruzione di prodotti modulari e componibili, che integrano servizi di partner anche non-bancari. Il risultato che ne deriva è l’offerta in “bundle” di prodotti e servizi nuovi e tradizionali, gestendo da un lato il pricing in modo dinamico e dall’altro i processi di offerta commerciale in linea con la normativa vigente. La soluzione valorizza la lunga esperienza di Capgemini sulla gestione dell’intero ciclo di vendita e post-vendita dei prodotti bancari, soddisfacendo in maniera efficace, strutturata e semplice sia le esigenze regolamentari e di compliance, sia l’integrazione API-based con i diversi touchpoint e canali.
All’interno del percorso di evoluzione verso un modello di ecosistema, non bisogna tuttavia trascurare la componente di modernizzazione, se pur graduale, dei sistemi di core banking su architetture Cloud-Ready e Cloud native. Con alcuni nostri clienti abbiamo attivato percorsi di transizione della suite di core banking per la gestione del mondo conti correnti, Mosaico, dal mainframe ad architetture a micro-servizi su cloud ibrido o pubblico. Questo determina non solo maggiori efficienze e flessibilità a gestire i cambiamenti, ma anche un incremento del tasso di innovazione della banca, accrescendo la potenzialità di ottenere insight dai dati ovvero tendendo verso il modello di Customer Data Hub. In questo ambito Capgemini esprime un differenziale particolare: l’esperienza che abbiamo sviluppato in questi anni in progetti di Data Governance di maggiore successo non solo nel mondo bancario a livello italiano e internazionale, ma anche in altri settori e riapplicati al contesto bancario. Il Customer Data Hub si inquadra nel settore bancario, integrando le istanze dei servizi al marketing ed alla vendita con dei servizi di gestione del rischio attraverso nuovi sistemi di Master Data Management.
Al di sopra del layer dati, l’Intelligenza Artificiale riveste infine un ruolo sempre più fondamentale per personalizzare e contestualizzare le interazioni con i clienti e, in questo ambito, l’esperienza di Capgemini permette di far scalare velocemente queste soluzioni che altrimenti rimangono limitate a semplici POC. Integriamo infatti l’approccio di “boutique” alle soluzioni di Intelligenza Artificiale, grazie anche a Tessella, azienda specializzata nella consulenza data science, con quello di industrializzazione sostenibile delle soluzioni di Artificial Intelligence e soprattutto con le nostre capacità di integrare i dati interni alla banca e di raccolta dei dati esterni”.
Al di là dell’offerta, quali sono gli elementi distintivi che guidano la scelta di Capgemini come partner tecnologico di riferimento?
“Capgemini si pone come partner tecnologico in grado di offrire una vista a 360° e, quindi, di guidare, e non solo supportare, il processo evolutivo delle banche verso il 4.X.
In questo contesto, il principale elemento distintivo di Capgemini consiste nel saper indirizzare l’intera gamma delle esigenze aziendali dei propri clienti con un approccio strategico e di design delle soluzioni, alimentate dal mondo in rapida evoluzione e innovativo di cloud, dati, AI, connettività, software, ingegneria digitale e piattaforme.
Le banche italiane, in questa fase, hanno la necessità di Partner che le accompagnino in questa transizione, che abbiano esperienza e specifiche competenze nel settore bancario e nei relativi processi, introducendo però elementi di innovazione anche mutuati da settori differenti, che sappiano integrare e trasformare le tecnologie dei sistemi core e mainframe con tecnologie cloud in modo sicuro. Capgemini si pone in questo contesto di cambiamento con i propri esperti di industry nel supportare i clienti nella trasformazione dei modelli di business ed operativi, infondendo nei nostri Team di Delivery Applicativa le competenze di processi bancari. Con la nostra business line di Cloud & Infrastructure service offriamo ai nostri clienti l’opportunità di trasformare ed automatizzare le proprie infrastrutture tecnologiche verso modelli di Cloud Ibrido. Il nostro Applied Innovation Exchange permette di definire Roadmap innovative facilitando le banche nella progettazione dei nuovi ecosistemi di Partnership con aziende di settori diversi ed integrarli con le soluzioni di FinTech che selezioniamo in tutto il mondo e che riusciamo ad integrare in tempi rapidi”, conclude Monia Ferrari.
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