Arriva il World Payments Report 2019 di Capgemini, nelle settimana in cui la direttiva europea PSD 2 per la trasparenza e la sicurezza bancaria entra in scena, con una analisi dettagliata sul volume delle transazioni non-cash, le iniziative normative e di settore e la digital transformation nel mercato globale dei pagamenti.

La ricerca di Capgemini, condotta nel giugno 2019, evidenzia che il volume delle transazioni dei pagamenti no-cash sta crescendo rApidamente, in particolare nei mercati in via di sviluppo in Asia (+32%) e nell’area Cemea, composta da Europa centrale, Medio Oriente e Africa (+19%). Nonostante questo, in un mercato guidato dall’innovazione, molti operatori tradizionali temono la velocità e la direzione del cambiamento, piuttosto che adottare un atteggiamento ottimista.

Nonostante le banche stiano procedendo in maniera graduale, sebbene troppo lenta, verso un approccio più aperto, basato sui dati e sul cloud, permane una certa riluttanza ad abbracciare pienamente l’Open Banking. Il 90% degli intervistati ritiene che modelli di business basati sugli ecosistemi siano la chiave del successo a lungo termine, ma solo il 44% ha manifestato interesse a costruire e orchestrare un ecosistema proprietario – riporta l’analisi -. In molti casi, sono intimoriti dalla minaccia delle BigTech e affermano di aver adottato solamente gli aspetti dell’Open Banking richiesti dalle autorità di regolamentazione, non considerandolo come un’opportunità per offrire differenziazione, fidelizzare la clientela e consolidare la leadership di mercato”. In un panorama dei pagamenti che sta diventando sempre più complesso, in quanto nuovi operatori di mercato e tecnologie emergenti generano cambiamenti importanti.

Numeri sbilanciati tra i mercati

Complessivamente si stima che verranno raggiunti i 1.046 miliardi di transazioni non-cash a livello globale entro il 2022 e saranno i mercati in via di sviluppo a trainare la crescita del settore dei pagamenti non-cash (con una tasso composto di crescita annuale del 23,5% tra il 2017 e il 2022), definendo il panorama globale dei pagamenti in termini di innovazione, capacità di gestione delle transazioni e trend di settore.

Ecco le evidenze più importanti:

• Nel 2017, i mercati in via di sviluppo hanno rappresentato il 35% della crescita globale, quota destinata a salire al 50% nei prossimi anni (in Russia le transazioni non-cash sono cresciute del 40%, in India del 39%, in Cina del 35%).
• Nei mercati maturi (Asia-Pacifico, Europa e Nord America) il tasso di crescita è stato stabile (7%). A livello globale, il volume delle transazioni non-cash è aumentato del 12% nel periodo 2016-2017, raggiungendo i 539 miliardi di euro.
• Le carte di debito sono state lo strumento di pagamento con il maggior numero di transazioni, con un incremento del 17% nel 2017, seguite da carte di credito (11%) e dai bonifici (10%).

Monia Ferrari, financial services director di Capgemini Business Unit Italy
Monia Ferrari, financial services director di Capgemini Business Unit Italy

“Le aspettative mutevoli dei consumatori e le esigenze in ambito normativo costringono le banche a far evolvere i propri modelli di business relativi ai pagamenti, anche se molte sono ancora restie al cambiamento”  si legge nel rapporto.

Sono di fatto i cambiamenti normativi, e la relativa necessità di esser conformi alle nuove tematiche di standardizzazione e interoperabilità, ad avere motivato la maggior parte degli sforzi in tema di digital transformation, intrapresi dal 60% delle banche, ma secondo il report c’è ancora una scarsa adozione di Api: la maggior parte delle banche non ha in programma di implementare Api che espongono i dati di determinate aree, come gli estratti conto intrabancari (53%), i pagamenti condizionati (53%) e l’ubicazione di filiali e Atm (67%). Le Api aperte vengono infatti viste come un elemento per adempiere alla normativa ma non come un’opportunità di crescita.

“Il panorama globale dei pagamenti è in significativa evoluzione, ma non tutti i partecipanti al report sono a proprio agio con il ritmo e la direzione del cambiamento – spiega Monia Ferrari, Financial Services Director di Capgemini Business Unit Italy -. Le banche stanno chiaramente riconoscendo l’importanza dell’adozione di un modello basato su ecosistemi per soddisfare le mutevoli esigenze dei clienti e crescere in un panorama competitivo, ma le banche tradizionali vanno incoraggiate a prendere in considerazione soluzioni a breve termine che le preparino per il mercato futuro, come l’implementazione di un’architettura di microservizi per aggirare i limiti dell’infrastruttura legacy”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Condividi l'articolo: