Non c’è cybersicurezza senza competenze. Sono necessarie per realizzare e mettere a terra i progetti. Lo riconoscono le organizzazioni che, pur avendo innalzato l’asticella per obiettivi ed investimenti, si ritrovano a dover fare i conti con una serie di difficoltà legate o alla mancanza di ‘cooperazione’ tra gli attori, o alla mancanza delle expertise necessarie. Un’evidenza, sulle altre, merita a questo proposito la nostra segnalazione e riguarda proprio le startup. Realtà che all’interno di un mercato europeo ancora frammentato, faticano a sostenere una crescita costante pur operando in un settore che, nel contesto mondiale, è in continua evoluzione e che, secondo l’European Investement Bank, ha un valore di circa 148 miliardi di euro.
In questo solco l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (Acn) avvia un programma strategico volto a sostenere imprese e ricerca italiana e coinvolge realtà che potranno sviluppare tecnologie e soluzioni innovative anche a supporto dei soggetti che appartengono alla “constituency” dell’Agenzia. Un’occasione da una parte per incubatori e acceleratori, dall’altra per le startup, che si inserisce nella Strategia Nazionale di Cybersicurezza già delineata per il quinquennio 2022-2026. Da qui l’Avviso Pubblico dell’Agenzia relativo alla selezione di operatori impegnati in attività di supporto alla creazione e sviluppo di startup con la finalità di sottoscrivere accordi di collaborazione per la definizione ed implementazione di programmi di incubazione e/o accelerazione delle startup stesse.

Roberto Baldoni, direttore dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn)
Roberto Baldoni, direttore dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (Acn)

L’azione si indirizza sulla costituzione, quindi, di una rete di collaborazioni, il Cyber Innovation Network, che lega la sua azione allo sviluppo di startup in grado di valorizzare tecnologie come data science, robotica, blockchain, AI, IoT, quantum computing e crittografia.

Questa le procedura del progetto: l’Agenzia si impegna a selezionare incubatori e/o acceleratori che operano nel campo dell’innovazione e delle tecnologie emergenti dedicate alla cybersicurezza, una volta individuati e selezionati l’Agenzia stringerà accordi di collaborazione e definirà con loro programmi congiunti o l’adeguamento di quelli in corso. L’Acn intende così favorire lo sviluppo di una nuova imprenditorialità nel settore della cybersecurity e le startup che aderiranno ai programmi potranno beneficiare, in una seconda fase, di contributi economici, mentre incubatori e acceleratori hanno tempo fino al 27 febbraio 2023 per candidarsi. 

In coerenza con la strategia Acn vuole rafforzare il sistema Paese dal punto di vista tecnologico e industriale attraverso la ricerca, la creazione ed il supporto di nuove aziende tech, “consapevoli che gli ecosistemi dell’innovazione rappresentano i contesti ideali dove si sviluppano le frontiere dei filoni tecnologici di particolare interesse per l’Agenzia”, come comunica l’Agenzia.
Saranno due le aree di intervento: accelerare la filiera dell’innovazione e supportarla, con l’obiettivo di sviluppare nuove aziende secondo le logiche open innovation e la valorizzazione dei risultati della ricerca pubblica.

Per quanto riguarda questo secondo punto Acn ha l’obiettivo di coinvolgere nel Cyber Innovation Network anche le strutture universitarie impegnate nel trasferimento tecnologico, così da generare un circolo virtuoso in grado di mettere a valore il portafoglio di risultati e di proprietà intellettuale che è proprio del mondo della ricerca.
Per il primo punto, invece, si tratta, appunto, di dare vita al network coinvolgendo incubatori e acceleratori e a seguire pensare di lanciare iniziative congiunte di supporto alle startup su specifici filoni tecnologici, con relativo finanziamento di progetti proposti dalle startup stesse, in un percorso di progressiva maturazione di soluzioni e tecnologie.

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