E’ il contesto macroeconomico a caratterizzare e condizionare gli atteggiamenti di prudenza delle aziende oggi. E, nell’incertezza, i mercati si muovono sollecitati da decisioni di contingenza, quasi mai di visione strategica. Il settore finanziario, in fase di crisi, si focalizza su gestione del rischio, regolamentazione e recupero di efficienza, redditività, ed è tra i primi ad essere influenzato dalle evoluzioni del contesto socioeconomico. Capire come si muove può aiutare a comprendere anche l’evoluzione di altri contesti.
Dal punto di vista tecnologico, con una visione di respiro, prova a farlo Red Hat, che individua cosa caratterizzerà il comparto dei financial services nel 2023.

Inflazione, aumento dei tassi, volatilità dei mercati e fluttuazioni dei tassi di cambio, insieme alla situazione geopolitica, spingono le aziende a risparmiare, non ad investire, preferendo sfruttare l’hardware già a disposizione, ma – guida in questo viaggio Monica Sasso, Fsi Emea chief technologist di Red Hat“si guarda anche al cloud ibrido come strumento per connettere vecchie e nuove tecnologie, utilizzando una base di integrazione e orchestrazione (di solito una piattaforma container) utile a garantire coerenza e sicurezza per la scalabilità e lo spostamento delle applicazioni su più cloud pubblici e verso altri ambienti”.
In questo ambito in particolare, da un lato si cerca ancora di comprendere i rischi associati all’utilizzo del cloud pubblico e per questo l’utilizzo del cloud è soggetto ai cambiamenti dettati dai requisiti normativi emergenti in materia di resilienza operativa, infrastrutture critiche e sovranità dei dati. Serve per questo “un approccio coordinato tra tutti gli attori del settore: autorità di regolamentazione, aziende, utenti e fornitori di tecnologia”.

Monica Sasso
Monica Sasso, Fsi Emea chief technologist, Red Hat

Sono i clienti a sollecitare gli istituti – ancora di più rispetto ad altri periodi – perché hanno bisogno di maggior personalizzazione ma soprattutto di insight e suggerimenti. Per questo, il momento potrebbe favorire anche la rinascita delle filiali fisiche, che però si scontra con le esigenze delle banche di tagliare i costi a loro volta. “Il contante tende a essere più diffuso quando le persone hanno bisogno di pianificare le spese, ma anche le pressioni normative in alcune giurisdizioni potrebbero favorirne la rinascita” – specifica Sasso. E oltre a fornire ai clienti l’organizzazione a cui sono abituati, le banche hanno così “l’opportunità di modernizzare e innovare le proprie filiali, mentre in tutta l’area Emea si continua a parlare della necessità di fornire accesso al contante”.
Per quanto riguarda però le scelte infrastrutturali e tecnologiche più specifiche, secondo Sasso “sono diverse le tendenze emergenti da monitorare”: cresce l’attenzione delle banche centrali per le valute digitali e la loro gestione richiede il ricorso ad AI e machine learning per ottenere insight utili alla personalizzazione dei servizi secondo un modello “segment-of-one”, sartoriale quindi.

Anche i servizi finanziari subiscono le caratterizzazioni tipiche dei modelli As a Service che espone le banche ad una più vivace concorrenza e consente ai consumatori di scegliere con maggiore agilità favorendo la propensione al cambiamento.
Sasso: “Il banking as a service è un tema che sta entrando in maniera consistente all’interno delle pianificazioni di molte grandi banche che puntano a posizionare i propri servizi anche all’interno dei mercati digitali”. Le imprese quindi esplorano le tecnologia blockchain o distributed ledger technology (Dlt) per gestire gli asset digitali, il settlement, il trade finance, gli smart contract e altro ancora.
Ma chiedono anche di poter “armonizzare la tecnologia legacy e le applicazioni cloud-native per andare incontro alle richieste di tecnologie avanzate da parte di clienti e dipendenti”. Allo stesso tempo procede la digitalizzazione del retail banking con banche centrali, banche commerciali e società di gestione patrimoniale sempre più lanciate nel percorso di trasformazione digitale. Infine, Red Hat intravvede la necessità di cambiare le modalità di lavoro. Mentre i team aziendali e tecnologici continuano a operare dai rispettivi silos si punta invece verso un modello BizDevSecOps coeso, effettivamente basato sulla comunicazione, per incrementare l’efficienza, risparmiare denaro e fornire valore ai clienti.

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