L’evoluzione demografica del Paese impatta sul bisogno di prestazioni sanitarie dei pazienti che richiede importanti sforzi soprattutto per la gestione delle cronicità e sarà tra ospedali e territorio che si giocherà la partita più importante. L’Italia dimostra di saper raccogliere le sfide. Per esempio lo ha fatto con la realizzazione del Fascicolo Sanitario Elettronico e anche nell’elaborazione delle normative, ora occorre attivare sinergie tra i produttori di soluzioni digitali ed il mondo della sanità, un ambito in cui Exprivia è in grado di dare le risposte che servono. Ne parliamo con Arturo Possidente – Head of Market Innovation Unit Healthcare di Exprivia.

La sanità sta vivendo una forte fase di accelerazione (e attenzione) legata anche ai fondi del Pnrr dedicati alla Missione Salute. Dal vostro osservatorio, quali sono le urgenze che devono essere ancora sanate e quanto è stato fatto in questo ultimo anno.

La sanità è attraversata da alcuni fenomeni che ne stanno ridisegnando l’intero assetto, da una parte le dinamiche demografiche dall’altro le grandi innovazioni guidate dalla digital transformation. In Italia la popolazione con età superiore ai 65 anni rappresenta il 24%, oltre 8 milioni di cittadini soffrono di almeno 3 malattie croniche e la spesa per la cronicità assorbe circa 67 miliardi di euro. Gestire questo fenomeno sarà la sfida dei prossimi anni. Se non saremo in grado di governare la cronicità l’intero sistema andrà in crisi. Uno degli elementi centrali sarà quello di riuscire a sposare la cura dei cronici fuori dagli ospedali, portarli nelle strutture territoriali, a casa del paziente. Anche perché se non saremo in grado di portare fuori dagli ospedali i cronici, non riusciremo a curare gli acuti. Lungo l’asse ospedale-territorio si gioca il futuro della sanità.

DHS - Arturo Possidente, Head of Market Innovation Unit Healthcare di Exprivia
Arturo Possidente, Head of Market Innovation Unit Healthcare di Exprivia

In questi fenomeni si innestano le grandi innovazioni tecnologiche: l’intelligenza artificiale e la gestione dei dati, la medicina di precisione, la genomica e il metaverso con i digital twin che possono facilitare gli inevitabili processi di trasformazione. Solo la tecnologia può rendere effettiva l’integrazione ospedale-territorio, con l’obiettivo di far muovere i dati e non i pazienti.

In questo anno l’Italia ha fatto importanti passi avanti, sia dal punto di vista normativo e penso dal DM 77, sia dal punto di vista delle piattaforme digitale e penso al Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0, le piattaforme di telemedicina, la piattaforma nazionale di AI. A tutto questo si aggiunge il Pnrr che rappresenta la cornice economica che potrà rendere effettivo quanto progettato. Forse possiamo dire che finalmente ci sono tutti gli elementi per avviare una vera trasformazione in sanità.

Un ecosistema complesso ruota attorno al mondo della sanità. In che modo è possibile facilitare, grazie alle tecnologie digitali, la relazione tra tutti gli interlocutori (pazienti, medici, presidi, enti)? Quali competenze servono e in che modo accrescerle?

Gli attori principali di tutti i percorsi sanitari restano sempre due: il medico ed il paziente. Occorre partire da questo concetto semplice per immaginare soluzioni tecnologiche che supportino i processi clinici. Per fare questo occorre una forte sinergia tra chi produce soluzioni IT ed il mondo clinico, al fine di disegnare applicazioni che semplifichino la vita del medico e del paziente. Occorre cercare di ridurre le complessità ed il numero delle applicazioni con cui questi due attori debbono interfacciarsi. Occorre spostare la complessità nel backend dei sistemi. Da questo punto di vista è auspicabile che all’interno delle software house si sviluppino processi interattivi con il mondo clinico, così come  occorre prevedere nei percorsi universitari momenti di approfondimento dei temi della digital transformation.

Quali sono le strategie della vostra azienda in questo scenario complicato di trasformazione? Come si rimodella la vostra offerta?

Exprivia è uno dei principali attori nel mercato italiano della sanità digitale, siamo presenti su tutto il territorio nazionale e le nostre applicazioni sono usate da decine di milioni di cittadini. La nostra offerta copre tutto il percorso clinico del paziente, dai sistemi di accoglienza ai sistemi di clinical care, con una forte specializzazione sui sistemi di diagnostica per immagine; alle soluzioni più ospedale centriche si affiancano tutte le soluzioni per la sanità territoriale, piattaforma per le Cot e telemedicina. Inoltre la nostra offerta si caratterizza per una serie di soluzioni per la gestioni dei processi sanitari regionali: anagrafe regionali, piattaforme per la gestione dei flussi informativi, ecc. Un punto di eccellenza di Exprivia è sicuramente la nostra esperienza nell’implementazione di soluzioni amministrativo contabili su scala regionale, esempio ne è quanto fatto per la Regione Campania.

Al fine di supportare i nostri clienti nell’indirizzare al meglio i fenomeni di cui abbiamo parlato, la nostra strategia ci vede impegnati nello sviluppo di piattaforme di Clinical-Collaboration che possono abilitare i processi di integrazione ospedale-territorio. In questo filone si colloca l’implementazione, in tutte le strutture ospedaliere ed ambulatoriali della Regione Puglia, di un’unica piattaforma di CCE.

Il nostro obiettivo è cercare di semplificare la loro vita attraverso la digital transformation. Vogliamo mettere a disposizione del radiologo delle applicazioni che hanno al loro interno algoritmi di AI che lo supportano nella fase di refertazione. Dare al medico di PS, in fase di accettazione, la possibilità di avere su una timeline la vita clinica del paziente che ha di fronte. Mettere a disposizione dei pazienti la possibilità di fruire di tutti i servizi sanitari direttamente dalla app che già è abituato ad usare e non di istallarne di nuove.
Abbiamo la fortuna di vivere un momento di grande trasformazione, in questi anni si disegnerà la sanità dei prossimi 20 anni, ed abbiamo l’obbligo di interpretarlo con tutto l’entusiasmo e la determinazione che questa fase delicata richiede.

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