Data4 si assicura nuove risorse economiche con l’obiettivo di rafforzare la propria presenza sul mercato dei data center sia a livello europeo che in Italia. Il Gruppo ottiene infatti un finanziamento di 2,2 miliardi di euro da quattro banche europee (estendibile a 3,2 miliardi di euro) nell’ambito di un progetto più ampio che prevede di destinare 2 miliardi di euro alla Francia, 1 miliardo alla Germania, 1 miliardo all’Italia e 500 milioni a Spagna e Polonia, entro la fine del 2029. Una strategia con cui Data4 mira in particolare a quadruplicare il fatturato in sette anni raggiungendo gli 800 milioni di euro entro il 2029.
“Siamo molto soddisfatti di questo finanziamento bancario, che dimostra la fiducia delle istituzioni finanziarie nel piano di sviluppo di Data4 – afferma Claire Vandromme, chief financial officer di Data4 -. Dei 2,2 miliardi di euro di debito, una prima tranche di 1,2 miliardi di euro è stata utilizzata per rifinanziare il debito esistente, mentre una seconda tranche di 1 miliardo di euro sarà utilizzata per acquisire nuovi terreni e costruire i futuri data center del gruppo. Abbiamo inoltre già sottoscritto un’opzione per un’ulteriore tranche fino a 1 miliardo di euro, che potrebbe essere attivata a breve”.
“In qualità di azienda fortemente europea, intendiamo espandere i nostri mercati attuali puntando a diventare il principale operatore di data center in Europa, senza escludere la possibilità di avviare attività in altri Paesi dell’Unione. La nostra value proposition è una valida alternativa ai fornitori di hosting non europei, americani e asiatici. Inoltre, in quanto pilastri dell’industria digitale, nei prossimi anni continueremo ad intensificare gli sforzi per ridurre la nostra impronta ambientale” commenta Olivier Micheli, Ceo di Data4.
Gli investimenti, che nei piani del gruppo dovrebbero estendersi successivamente anche ad altre aree europee, puntano a sviluppare i campus digitali intelligenti, riqualificando ex-aree industriali e fornendo ai propri clienti l’accesso ad una rete europea di infrastrutture ultraconnesse che dovrebbe superare gli 1GW entro il 2030. In questo contesto, è già avviata l’apertura di un campus in Polonia e la costruzione di un nuovo hub in Germania.
Italia, nuovi asset e approccio green
In Italia, l’investimento di un miliardo di euro servirà a modernizzare e a sviluppare ulteriormente il campus di Cornaredo, vicino Milano, anche con l’acquisizione di nuovi terreni.
In linea con un trend che riguarda l’intero comparto dei data center, la nuova strategia di Data4 va anche nella direzione di ampliare su sempre più larga scala gli sforzi in termini di sostenibilità. Un approccio che inizia dalla fase di progettazione delle infrastrutture, con l’utilizzo di calcestruzzo a basse emissioni di carbonio e che si sviluppa con progetti di “waste heat recovery” e tecniche di raffreddamento innovative, un’approfondita analisi del ciclo di vita, che include l’analisi degli impatti sull’ambiente in tutte le fasi di costruzione e il costante monitoraggio delle emissioni durante il funzionamento quotidiano dell’infrastruttura.
Con questo piano di sviluppo, Data4 mette in campo anche nuove risorse per far fronte alle sfide portate dall’intelligenza artificiale e la rapida evoluzione del mercato, anche nell’ottica di uno sviluppo sempre più green e responsabile dei campus data center.
“La presenza capillare di Data4 in ciascuno dei Paesi in cui il Gruppo opera, inclusa l’Italia, ci conferisce una forte competenza regionale – commenta Davide Suppia, country manager e Sales VP di Data4 Italia –. Questo significa lavorare con i fornitori locali, mantenere stretti legami con le associazioni e le federazioni del territorio e sviluppare progetti che abbiano un impatto concreto sulla regione circostante – da soluzioni di waste heat recovery per la comunità a partnership con le principali università. Tutti i team europei di Data4 godono di un elevato grado di autonomia decisionale e sono responsabili dei loro risultati, il che rappresenta un valore aggiunto dell’offerta del Gruppo per i nostri clienti finali”.
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