Attese, arrivano puntuali a metà ottobre le previsioni di Gartner sui 10 principali trend tecnologici per il 2024. Trend che osservano analisti e aziende, consapevoli del contesto in rapida evoluzione che stiamo vivendo, dove l’intelligenza artificiale spinge l’innovazione, le traiettorie di investimenti e i progetti che i Cio devono valutare per i prossimi tre anni. In accordo con i Ceo, pronti a misurare il ritorno sul business.
La stessa Gartner dà numeri previsionali schietti: entro il 2026, l’intelligenza artificiale generativa modificherà in modo significativo il 70% degli sforzi di progettazione e sviluppo di nuove applicazioni Web e app mobili. Ma serve disciplina. “AI generativa e altri tipi di intelligenza artificiale offrono nuove opportunità e guidano diverse tendenze – sostiene Bart Willemsen, VP Analyst di Gartner che ha curato il report -. Ma per trarre valore aziendale dall’uso duraturo dell’AI, è necessario un approccio disciplinato all’adozione diffusa e un’attenzione ai rischi”. Perché l’AI è qui per restare.
Nelle previsioni 2024, oltre all’AI, entra in gioco in modo sempre più marcato il tema della sostenibilità. Perché le 10 principali tendenze tecnologiche strategiche possono essere pensate sia in continuità con il passato in ottica di proteggere e preservare gli investimenti (anche quelli futuri), sia in ottica di spingere la realizzazione soluzioni valide in grado di restituire valore all’azienda, ma vanno definite soprattutto per valorizzare la componente Esg inclusa di default in ogni progetto futuro (resa misurabile perché impatterà sulla valutazione dell’operato del management nei prossimi anni). “Entro il 2027, l’80% dei Cio disporrà di parametri prestazionali legati alla sostenibilità dell’organizzazione IT, un tema importante per decidere la direzione delle tecnologie da adottare (ma anche gli stipendi, ndr)“, precisa Gartner.
I 10 top trend tecnologici per il 2024
1 – AI TRiSM – Gestione della fiducia, del rischio e della sicurezza dell’AI.
La democratizzazione dell’accesso all’AI ha reso più urgente la necessità di gestire la fiducia, il rischio e le tematiche di sicurezza dell’AI (TRiSM). Perché, senza regole, i modelli di AI possono generare effetti negativi che mettono in secondo piano i vantaggi stimati tant’è che, secondo Gartner, entro il 2026 le aziende che applicheranno i controlli stabiliti dall’AI TRiSM aumenteranno l’accuratezza del loro processo decisionale, eliminando fino all’80% le informazioni errate e illegittime. Le tecnologie di AI TRiSM offrono strumenti di ModelOps, la protezione proattiva dei dati, la sicurezza e il monitoraggio dei modelli utilizzati.
2 – Gestione continua dell’esposizione alle minacce (Ctem). Si tratta di un approccio delle aziende per gestire le vulnerabilità e i vettori di minaccia, valutando l’esposizione degli asset digitali e fisici dell’azienda, in modalità continuativa. Entro il 2026, Gartner prevede che le aziende che danno priorità agli investimenti in sicurezza, sulla base di un programma Ctem, otterranno una riduzione di due terzi delle violazioni.
3 – Tecnologia sostenibile. Le aziende devono gestire la tematica Esg attraverso un framework di soluzioni digitali che consentano di essere responsabili da un punto di vista ambientale, sociale e di governance garantendo un utilizzo dell’IT che sia sostenibile. Un approccio necessario soprattutto a fronte del grande consumo di energia richiesto dall’AI, dai data center, dall’analisi della mole crescente di dati. Entro il 2027, il tema Esg sarà un parametro che verrà preso in considerazione per valutare il compenso dei Cio delle aziende: nel 2027 il 25% dei Cio verrà remunerato in base all’impatto della tecnologia sostenibile adottata.
4 – Ingegneria della piattaforma. Si tratta della disciplina che si occupa di costruire e gestire piattaforme di sviluppo interno, in modalità self-service, per ottimizzare la produttività, l’esperienza dell’utente e accrescere il valore aziendale.
5 – Sviluppo potenziato dall’intelligenza artificiale. Sviluppare software grazie a uno sviluppo assistito dall’AI cambierà l’ingegneria del software, migliorerà la produttività degli sviluppatori, che potranno dedicare meno tempo alla scrittura di codice ma più risorse alla progettazione di nuove applicazioni aziendali.
6 – Piattaforme cloud di settore. Oggi le piattaforma cloud industriali (Icp) sono utilizzare dal 15% delle aziende. Gartner prevede che entro il 2027, oltre il 70% delle aziende utilizzerà piattaforme cloud industriali per accelerare le proprie strategie. Queste piattaforme – che combinando servizi SaaS, PaaS e IaaS con funzionalità specifiche per ogni vertical di mercato – hanno funzionalità pacchettizzabili fra loro, componibili, e possono essere adattate alle esigenze di un comparto di mercato o di una azienda, con maggiore facilità.
7 – Applicazioni intelligenti. L’AI indirizza casi d’uso e può generare applicazioni che si adattano dinamicamente all’utente. La domanda di queste applicazioni è in crescita e va a supplire alla mancanza di talenti, un campanello di allarme secondo Gartner per il 26% dei Ceo, che indicano l’AI come la tecnologia che avrà un impatto più significativo nei loro settori nei prossimi tre anni.
8 – AI generativa democratizzata. L’AI generativa, grazie alla confluenza di modelli pre-addestrati, rende questi modelli accessibili a tutti. Li democratizza. Un fenomeno in ampia crescita al punto che Gartner prevede che, entro il 2026, oltre l’80% delle aziende utilizzerà Api e modelli GenAI e implementerà applicazioni abilitate dalla GenAI in ambienti di produzione (oggi lo fa meno del 5% delle aziende). La rapida adozione di GenAI democratizzerà in modo significativo le conoscenze e le competenze in azienda, grazie anche allo stile conversazionale che l’Ai generativa ha sdoganato.
9 – Forza lavoro connessa e potenziata. Applicazioni intelligenti aumenteranno l’esperienza, il benessere e la capacità della forza lavoro. Entro il 2027, il 25% dei Cio utilizzerà strumenti intelligenti a supporto dei lavoratori, per ridurre il tempo di acquisizione delle competenze del 50%.
10 – Machine customer. Si tratta di bot (custbot) in grado di negoziare e acquistare autonomamente beni e servizi a fronte di un pagamento. Un trend che secondo Gartner sarà più significativo dell’e-commerce e, entro il 2028, potrà contare su 15 miliardi di prodotti connessi con funzionalità di questo tipo. Molte le opportunità di addestrare algoritmi e dispositivi.
Come adottare le tecnologie
Ma come stabilire le priorità degli investimenti tecnologici per un Cio? “I Cio devono garantire un rischio calcolato e effettuare investimenti affidabili e durevoli per consentire in modo sostenibile la creazione di valore, sia interno che esterno all’azienda” precisa Willemsen. Da qui i comportamenti diversi dei Cio che devono aiutare la propria realtà a crescere, proteggendosi dalle minacce e creando valore sul mercato.
“Tutte le tecnologie illustrate aiutano a stabilire l’infrastruttura, la governance e gli strumenti di cui aziende e dipendenti hanno bisogno per rafforzare resilienza e attività autonome”. Se utilizzare bene, queste tecnologie offrono vantaggi come la fiducia nella possibilità di utilizzare l’intelligenza artificiale in modo sicuro (1), la realizzazione di attività sostenibili all’interno dell’ecosistema (2), l’impiego di tecnologie dedicate a mansioni e settori specifici (3), una maggiore produttività con il minimo investimento (4), maggior valore agli stakeholder (5). “Ovviamente la variabile se e quando adottare queste tecnologie impatterà in modo diverso sugli obiettivi aziendali che rimangono la priorità – puntualizza Willemsen –. Senza raggiungere gli obiettivi aziendali, la tecnologia di per sé non fornirà nessun valore”.
Ma il Cio può muoversi in modo più conservativo o innovativo.
Chi si muove soprattutto in ottica di protezione dei propri investimenti (come mostra il grafico), agirà soprattutto integrando cinque ambiti IT (AI TRiSM, gestione continua dell’esposizione alle minacce, piattaforme cloud settoriali, tecnologia sostenibile e AI generativa democratizzata).
Chi invece ha un approccio più creativo e punta a utilizzare la tecnologia “adatta” al proprio settore, guarderà a ingegneria della piattaforma, sviluppo potenziato dall’intelligenza artificiale, piattaforme cloud verticali, applicazioni intelligenti, tecnologia sostenibile, AI generativa democratizzata.
Infine, chi vorrà agire in modo accelerato, per adeguarsi continuamente alle mutevoli richieste interne ed esterne dei clienti, non potrà che dotarsi degli strumenti digitali in rapida evoluzione e guarderà in modo più spinto verso intelligenza artificiale generativa, forza lavoro, opportunità di potenziamento offerte dall’AI e dall’automazione. “Le dieci tendenze si rafforzano a vicenda, non sono eventi isolati. I risultati positivi includono il miglioramento della resilienza, la massimizzazione del valore dei dati, l’attrazione e il trattenimento di nuovi talenti, il raggiungimento degli obiettivi Esg, la promozione della crescita e l’accelerazione del business digitale” conclude Willemsen.
Ma saranno risultati sul business che si potranno misurare nei prossimi tre anni. Nel frattempo – come i Top Strategic Technologies Trends dello scorso anno – il report stimola nell’immediato i Cio. Gartner prevede che queste tendenze creino l’imperativo di agire per almeno il 20% delle aziende. Trasmettono il senso di urgenza.
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