Antefatti della notizia del giorno: il Ceo di OpenAI (mamma di ChatGpt), licenziato da OpenAI venerdì, è stato oggi assunto in Microsoft a capo del team che guida l’intelligenza artificiale. 

Iniziamo, credo sia importante capire cosa sia accaduto in meno di 48 ore. 

Venerdì 17 novembre: il consiglio di amministrazione di OpenAI (mamma di ChatGpt) licenzia nella notte il Ceo Sam Altman per una presunta “mancanza di trasparenza nelle sue comunicazioni con il consiglio”. Il cofondatore Greg Broackman – per lealtà con l’amico con il quale ha lanciato la startup OpenAI (da un appartamento a San Francisco e non da un garage) – si licenzia. Le due menti di OpenAI sono così fuori. Le ragioni? Al di là della dichiarazione stringata del board i rumors abbondano: c’è chi legge lo zampino di Microsoft che si dice preoccupata e sorpresa dalla notizia (ma ha il 49% di OpenAI in cui ha investito quasi 14 miliardi di dollari). C’è chi sottolinea dissapori con il board perché OpenAI nel tempo ha accantonato in parte il progetto iniziale (2015) di essere una organizzazione no-profit con la missione principale di garantire che l’intelligenza generale artificiale porti benefici a tutta l’umanità. C’è chi cavilla sulla poca trasparenza di Altman nel rendere noti gli sviluppi tecnologici al board…
La partenza del signor Altman fa seguito a un processo di revisione deliberativa da parte del consiglio, che ha concluso che egli non è stato coerentemente sincero nelle sue comunicazioni con il consiglio, ostacolando la sua capacità di esercitare le proprie responsabilità. Il consiglio non ha più fiducia nella sua capacità di continuare a guidare OpenAI” recita il comunicato ufficiale del board in cui contestualmente viene nominata la nuova ceo ad interim, la Cto Mila Murati, al quale Satya Nadella, ceo di Microsoft dà in tempo record il suo plauso. In un post pubblicato il 17 novembre 2023 Nadella afferma: “Come avete visto a Microsoft Ignite questa settimana, stiamo continuando a innovare rapidamente per questa era dell’intelligenza artificiale, con oltre 100 annunci sull’intero stack tecnologico, dai sistemi, modelli e strumenti di intelligenza artificiale in Azure a Copilot. La cosa più importante è che ci impegniamo a fornire tutto questo ai nostri clienti, costruendo al contempo il futuro. Abbiamo un accordo a lungo termine con OpenAI con pieno accesso a tutto ciò di cui abbiamo bisogno per realizzare la nostra agenda di innovazione e un’entusiasmante roadmap di prodotto; e rimaniamo impegnati nella nostra partnership, nei confronti di Mira e del team. Insieme continueremo a offrire al mondo i vantaggi significativi di questa tecnologia”.

Sabato 18 novembre, marcia indietro. Spaventati dalla mobilitazione generale e dalla reazione degli azioni, i due fondi di investimento principali chiedono ai due manager Altman e Broackman di rientrare in azienda, con una nuova governance e la nomina di un nuovo Cda a loro più congeniale. Nessun ripensamento, solo qualche rumors. Commenta Greg Brockman, il 18 novembre su X: “Sam e io siamo scioccati e rattristati da ciò che il consiglio di amministrazione ha fatto oggi. Innanzitutto, ringraziamo tutte le persone incredibili con cui abbiamo lavorato in OpenAI, i nostri clienti, i nostri investitori e tutti coloro che ci hanno contattato. Anche noi stiamo ancora cercando di capire esattamente…”.

Domenica 19 novembre: OpenAI accelera per placare gli animi e nomina il nuovo ceo con un colpo di scena: Emmett Shear, ex Ceo della piattaforma di streaming Twitch, riportando Mila Murati nei panni di Cto (carica che ricopre da quando è in azienda, 2018).

Ed eccoci – lunedì 20 novembre – alla notizia di oggi, annunciata da Satya Nadella nel cuore della notte. Sam Altman entra in Microsoft, viene assunto a capo del nuovo team di intelligenza artificiale. E al suo fianco entra anche Greg Brockman.
Questo il testo del blog aggiornato, poco prima di mezzanotte (alle 23:55 del 19 novembre) che contiene l’ultima dichiarazione di Nadella, ripresa anche su X. “Rimaniamo impegnati nella nostra partnership con OpenAI e abbiamo fiducia nella roadmap dei nostri prodotti, nella nostra capacità di continuare a innovare con tutto ciò che abbiamo annunciato a Microsoft Ignite e nel continuare a supportare i nostri clienti e partner. Non vediamo l’ora di conoscere Emmett Shear e il nuovo gruppo dirigente di OpenAI e di lavorare con loro. E siamo estremamente entusiasti di condividere la notizia che Sam Altman e Greg Brockman, insieme ai colleghi, si uniranno a Microsoft per guidare un nuovo team di ricerca sull’intelligenza artificiale avanzata. Non vediamo l’ora di agire rapidamente per fornire loro le risorse necessarie per il loro successo”. Poco dopo il post di Nadella, la risposta di Altman: “la missione continua”. Come dire, non mi fermo qui.

Post di Satya Nadella

Ora, “a pensar male non si fa peccato” dicevano i nonni. Non mi appartiene il pensiero ma difficile non rileggere questo momento con qualche dubbio, come un film fuori orario: in 48 ore si è ridisegnato il futuro dell’AI di casa Microsoft.
Certo da una parte Nadella & co. continuano l’investimento in OpenAI, ma dall’altra attirano a sé le due menti “geniali” artefici di ChatGpt e affidano loro lo sviluppo dell’AI di casa. Si aprono altri interrogativi. Le trattative tra Microsoft e Altman erano già in corso? Il board di OpenAI aveva intuito qualche affaire con Microsoft al punto da volere allontanare Altman? Altman e Brockman condivideranno con Microsoft tutta la roadmap, i progetti e i piani di sviluppo che in OpenAI gestivano fino a tre giorni fa? Con questa mossa è come se Microsoft si fosse comprata indirettamente il 100% di OpenAI. Forse, deontologicamente, avrebbe fatto prima a comprare OpenAI intera. 

Aggiornamento al 22 novembre, la storia continua: Retromarcia OpenAI, cosa ci lascia questa storia 

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