Il compleanno è di quelli importanti che segnano un quarto di secolo. L’8 marzo 1999 in un appartamento a San Francisco nasceva Salesforce, “una tipica storia americana”, due giovani con la visione di rivoluzionare il mondo del software attraverso una distribuzione più “democratica” via browser, dando vita ai primi modelli in cloud, al software As a Service.

E’ Vanessa Fortarezza, country leader di Salesforce per l’Italia, a dettagliare l’azienda oggi, i dati dell’ultimo anno fiscale chiuso al 31 gennaio 2024 con un fatturato globale di 34,9 miliardi di dollari, in crescita dell’11% rispetto ai 31,4 miliardi del 2023 (e ai 26,5 miliardi del 2022).

Salesforce Chiama Italia 2024 - Vanessa Fortarezza, Country Leader di Salesforce
 Vanessa Fortarezza, Country Leader di Salesforce

“La crescita ha ridotto la sua velocità rispetto ai primi anni ma nel 2024 abbiamo ragionato sulla marginalità richiesta dagli azionisti registrando un margine operativo del 30,5%, frutto di un programma importante confermato anche quest’anno. Prevediamo per l’anno fiscale in corso, per noi già 2025, di arrivare a un giro d’affari di 38 miliardi di dollari a livello mondiale”.

In questo scenario il ruolo dell’Italia lo snocciola la corporate. Primo Paese per crescita in Emea, primo tra i quattro principali Paesi europei (davanti a UK, Francia e Germania), nono a livello mondiale, secondo in Emea per certificazioni dei partner con più di 18mila certificazioni conseguite da 5.600 consulenti, con una rete di più di 180 partner sul territorio” che hanno contribuito a consolidare la presenza nel mercato italiano dell’energy & utilities, in ambito fashion e retail, con un significativo impatto nel settore pubblico, centrale e locale. 

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Risultati e obiettivi

L’impatto dell’AI generativa

Ora il tema dell’intelligenza artificiale non può che accelerare la strategia Salesforce di quest’anno, pur avendo le radici affondate nel 2016 con il lancio di Einstein, inizialmente una AI predittiva oggi evoluta a livello di AI generativa, grazie alla nuova piattaforma Einstein 1 che unifica dati, AI e Crm a supporto di tutte le applicazioni.
Perché la nuova piattaforma integra i dati dai vari sistemi aziendali grazie a Data Cloud, fornisce funzionalità di AI predittiva e generativa, interagisce con tutte le applicazioni Salesforce da un’unica interfaccia conversazionale migliorando la user experience.

“Einstein 1 ha tre punti di forza: è una piattaforma che permette di gestire AI in ambiente sicuro, ha un unico Copilot per tutte le applicazioni annunciato il 29 febbraio, è personalizzabile e estendibile – sintetizza Nicola Lalla, vice president solution engineering di Salesforce Italia, partendo da una analisi del mondo consumer dove le più diffuse applicazioni AI consumer – costruite su tre layer dati, modello e UI – non sono sufficientemente pronte per gestire il mondo aziendale. “In azienda i vari sistemi Erp, HR, Crm hanno intrappolati molti dati che possono alimentare in modo positivo l’AI per costruire relazioni migliori con i clienti. Grazie alla piattaforma Einstein 1 abbiamo portato il paradigma dati-modello-UI in ambito aziendale dando l’opportunità ai nostri clienti di valorizzare tutti i dati aziendali grazie a Data Cloud, che permette di portare nella piattaforma i dati dai diversi silos, contestualizzandone l’interazione per ottenere risposte personalizzate e puntuali. In questo modo, i nostri clienti instaurano una relazione di fiducia con la piattaforma, consapevoli che non devono affrontare costi per sicurezza, addestramento e aggiornamento dei modelli e per l’integrazione con le applicazioni Crm” 

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Nicola Lalla, VP solution engineering di Salesforce Italia

Verso una AI responsabile

Una ricerca di ottobre 2023, su un campione di circa 1.000 persone in Italia, mostra come circa il 17% dei lavoratori già utilizzi la GenAI in azienda, ma il 49% lo faccia senza autorizzazione del datore del lavoro. Inoltre, solo il 23% ha ricevuto una formazione specifica e solo il 15% delle aziende si è dato delle linee guida dell’AI per evitare i rischi.

Da queste evidenze la strategia di Salesforce per definire una AI più responsabile attraverso tre modalità coordinate dall’azienda: un lavoro su regole e governance dell’AI sia a livello europeo sia italiano, un impegno per la formazione di nuovi profili e competenze e, infine, un impegno sul tema della fiducia.“Perché quella dell’AI è una trust revolution”, puntualizza Fortarezza.

“Abbiamo due persone in Emea dedicate al lavoro con la commissione europea per la definizione della normative dedicate all’AI (la scorsa settimana è stato approvato l’AI Act), e stiamo dialogando in Italia con Agid e Acn per definire una AI responsabile, in termini di regole di utilizzo e di sviluppo” precisa Fortarezza, mentre sul tema competenze oltre alla piattaforma Trailhead è attivo il programma per studenti all’ultimo anno di università che permette a 25 persone ogni anno di fare training on the job, finalizzato ad entrare in Salesforce o nell’ecosistema. “Abbiamo già formato 80 ragazzi e da 5 anni collaboriamo con McKinsey sul progetto Generation per fare formazione e training, oltre alla collaborazione con le università”.

Un gruppo di lavoro permanente con The European House – Ambrosetti e 40 manager della pubblica amministrazione (Pac e Pal) è finalizzato a comprendere il ruolo dell’AI nella PA per migliorare i processi e renderli attrattivi, per svecchiarli. “Nel 2023 c’erano già 17 progetti pilota, per cui la PA italiana non era così fanalino di coda in Europa, forse anche grazie al flusso della disponibilità economica data dal Pnrrprecisa Fortarezza -. Con Ambrosetti abbiamo definito un programma per i prossimi 12 mesi, con ricerche e tavoli di lavoro, in cui vogliamo mettere insieme mondo pubblico e privato, un tavolo di lavoro allargato che parte dall’AI”. 

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Ricerca Salesforce – Come è utilizza l’AI nelle aziende

Team di go to market

La struttura italiana, divisa per industry, è stata rivista per rispondere in modo più puntuale alle esigenze dei clienti in questa fase in cui il business non può prescindere dall’AI, con un focus per macro segmenti e per industry.
A riporto di Fortarezza è stata creata una divisione Business To Consumer (Fashion, Retail, Cpg, Tth, Telco/Media) che fa riferimento ad Alessandro Catalano e una Business to Business (Manufacturing, Automotive, Energy&Utilities) sotto la responsabilità di Alessandro Sgroi, quindi le Assicurazioni sotto la guida di Domenico Scarpa e le Banche coordinate da Davide Balladori. Un focus particolare viene dedicato al mercato Healthcare e Life Science che viene affidato ad Antonio Murgo cosi come la Business Unit Commercial che guarda alle aziende medie e medio-grandi, mentre lo sviluppo delle piccole aziende sotto i 200 dipendenti viene gestito da Dublino. Le vendite specializzate in ambito Marketing, Commerce, Service e Platform saranno coordinate da Maurizio Capobianco

Il mondo dei partner oggi conta circa 180 realtà a partire dai 18 partner definiti global strategic consulting partner (come Accenture, Capgemini, Ibm, Deloitte digital, Pwc) a cui si affiancano realtà più locali (come Almaviva, Reply o Ntt Data…) ma si sta allargando anche ai nuovi profili per indirizzare le piccole e medie imprese italiane grazie a un modello indiretto gestito dai cloud reseller, partner che iniziano a rivendere le licenze come Var group, Deda Digital o Lutech“Oggi il peso sul nostro fatturato dei cloud reseller è ancora molto piccolo ma la decisione di spingere questo approccio è molto rilevante per il futuro”, precisa Fortarezza ricordando come quattro anni fa Salesforce abbia iniziato a riscrivere lo stack applicativo, in modalità scalabile e sicura, per girare sul cloud pubblico e in particolare sul cloud di Aws, “decidendo di scegliere tra i cloud provider il leader di mercato”
I motivi sono diversi:
innanzitutto la decisione di concentrarsi sul business applicativo (“non volevamo più occuparci di infrastruttura, perché era un impegno troppo oneroso costruire e gestire data center, non era il nostro business”); in secondo luogo per una ragione di prossimità per i clienti (“la prossimità è un fattore importante anche per lavorare con la PA”).  Salesforce ha così dismesso i due data center europei e sta facendo la migrazione dei clienti sulla regione italiana di Aws: “La maggior parte di nostri clienti non si è nemmeno accorta della migrazione, avvenuta a valle di un lungo e oneroso lavoro di riscrittura dello stack applicativo, andato a buon fine. Oggi stiamo lavorando con i vertici di Aws in italiana per fare insieme delle attività”. Continua il lavoro di circa 200 persone in Italia dedicata ai professional service.

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Go to market e industry focus per l’Italia

L’azienda porta avanti anche per il 2025 il modello di giving back voluto dal fondatore Marc Benioff che fa sì che i dipendenti dell’azienda dedichino sette giorni all’anno ad attività di volontariato per ridare alla comunità parte delle fortune raccolte. “Nel 2024 abbiamo dedicato 8.328 ore di volontariato a 15 progetti ma quest’anno vorremmo trovare un progetto a livello di country che coinvolga tutti i dipendenti, ad esempio restaurare una casa per la comunità, con un significato di coinvolgimento e con un impatto reale ed evidente sul territorio”, conclude Fortarezza. 

Continuano le attività dei quattro equality group (Abilityforce, Earthforce, Outforce, Women’s network) e secondo uno studio realizzato da Idc, l’indotto della Salesforce economy in Italia, grazie all’effetto moltiplicatore che deriva dall’implementazione di progetti di AI, creerà una ricchezza addizionale stimata in 16,7 miliardi di dollari in ricavi aziendali che genereranno 102.000 nuovi posti di lavoro entro il 2028 in Italia.

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Il modello giving back

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