Convivere con il rischio è per i manager di oggi la norma e l’incertezza sul futuro una delle loro preoccupazioni più comuni. Per farsi trovare preparati alle diverse prospettive, sono necessarie strategie di pianificazione che facciano da supporto ai processi decisionali ma che fungano anche da motore di innovazione, crescita sostenibile e resilienza aziendale.
A livello globale, le imprese stanno infatti ridefinendo i loro approcci strategici per navigare in un panorama economico caratterizzato da volatilità, insicurezza, complessità, ambiguità e adottano soluzioni tecnologiche avanzate per rimanere competitive. Strumenti basati su intelligenza artificiale, analisi predittiva e piattaforme di pianificazione sono in questo contesto diventati strumenti per una pianificazione più agile, dinamica e data-driven.
Uno scenario nel quale, attraverso strategie e soluzioni di extended planning & analysis (xP&A), Axiante si propone come partner per le imprese italiane che vogliano far leva sulla programmazione per ottimizzare i loro processi e gestire la crescente complessità. “Il nostro ruolo è quello del business innovation integrator – racconta Romeo Scaccabarozzi, amministratore delegato di Axiante -; aiutiamo le imprese ad affrontare l’innovazione del business integrando le practice già in uso con le nuove, utilizzando la tecnologia non come fine ma come strumento per affrontare processi innovativi in un modo diverso, per fronteggiare le incertezze del mercato”.
La recente partnership siglata dall’azienda con Sas Institute va in questa direzione, spiega il manager, consolidando l’obiettivo di portare valore alle aziende italiane attraverso il completamento dell’offerta di servizi di Axiante con nuove capacità analitiche e di pianificazione intelligente.
Puntando a trovare soluzioni concrete per le aziende e prepararle ad avviare i piani di programmazione, il management di Axiante constata però che nel mercato italiano le informazioni in quest’ambito scarseggiano, mentre a livello globale ci sono diversi indicatori dei cambiamenti che nell’ultimo decennio hanno impattato il modo di lavorare e di programmare delle imprese. Mancano informazioni dettagliate sui metodi, sulle strategie adottate e sui risultati ottenuti dalle aziende italiane, rendendo difficile tracciare un quadro chiaro dell’approccio nazionale alla pianificazione nel nuovo decennio. “Sappiamo troppo poco del mercato italiano e abbiamo bisogno di capire come le aziende del nostro paese si stanno organizzando nel processo di pianificazione che dovrebbe aiutarle ad affrontare le incertezze” dichiara Scacabarozzi.
Da qui l’idea di realizzare un’indagine per fornire un quadro dello stato della pianificazione in Italia. “Vogliamo capire come le aziende stanno reagendo alle variabili delle incertezze, se hanno una visione, la loro interpretazione, se stanno navigando bene nella complessità” interviene Mirko Gubian, global demand senior manager & partner di Axiante raccontando le finalità della survey.
L’analisi è cross sector e parte dall’esperienza diretta dell’azienda su alcuni settori come l’automotive, il chemical, il consumer good e l’healthcare. L’obiettivo è di intercettare circa 200 realtà entrando in contatto con i relativi c-level, ovvero Office finance manager ma anche IT manager, “perché la collaboration sembra interessi solo le funzioni del finance ma non è così; il finance guida il processo ma non è l’unico mondo da analizzare”, specifica Gubian e “l’ampia gamma di mercati coinvolti ci permetterà di avere una visione complessiva e dettagliata sullo stato attuale della pianificazione in Italia, offrendo spunti preziosi per il futuro”.
In particolare, l’indagine permetterà di identificare l’estensione dell’adozione degli strumenti xP&A tra le aziende italiane per la realizzazione di budget e forecast; di esaminare la frequenza e l’efficacia dei cicli di pianificazione; di determinare l’impiego di metodologie basate Intelligent planning in grado di preparare non il singolo ma l’intera organizzazione e di valutare come e con quale frequenza viene misurata l’accuratezza dei forecast nelle aziende italiane.
Non si tratta di un’operazione commerciale, ci tengono a sottolineare i manager di Axiante, né si vuole dare una piega statistica al progetto. “I risultati dell’indagine devono servire a dare visibilità sulla pianificazione in Italia e la percezione degli ostacoli, evidenziando i gap su tematiche sia metodologiche che tecnologiche a supporto dei processi decisionali di pianificazione” ribadisce Scaccabarozzi.
I dati dell’indagine, raccolti entro luglio, saranno formalizzati entro il mese di settembre 2024 per essere poi condivisi con tutti i partecipanti e le parti interessate per metterli a frutto.
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