L’ultima ricerca pubblicata da Cloudera – The Future of Enterprise AI Agents – inquadra il momento attuale del mercato dell’intelligenza artificiale che dopo la fase dell’AI generativa parla oggi “molto” di AI agentica, cercando di capirne l’interesse da parte delle aziende e il livello di adozione.
Condotta su 1.500 i responsabili IT in 14 paesi, rivela l’espansione dell’adozione di agenti AI in alcuni settori, pur alzando timori legati a privacy, integrazione e qualità dei dati. “Un risultato che ci ha sorpreso – esordisce Fabio Pascali, regional vice president di Cloudera per l’Italia incontrato di recente a Milano – che dimostra come il trend dell’AI stia crescendo in modo significativo negli investimenti aziendali. Il fatto che oggi già il 57% delle aziende abbia testato gli agenti AI, e che questa percentuale raddoppierà nei prossimi due anni, conferma la voglia delle aziende di espandere l’AI nelle proprie organizzazioni”.
Ecco i dati. La prima evidenza è legata all’utilizzo atteso: il 96% degli intervistati dichiara di avere in programma di adottare l’uso degli agenti AI nei prossimi 12 mesi, con interesse verso agenti in grado di ottimizzare le prestazioni (66%), monitorare la sicurezza (63%) e potenziare lo sviluppo applicativo (62%). La ragione sta nel vantaggio competitivo che portano con sè. “Gli agenti AI stanno rapidamente diventando un elemento chiave che permette di andare oltre l’automazione tradizionale, creando sistemi in grado di ragionare e agire in tempo reale, migliorando l’agilità operativa e risparmiando costi – precisa Pascali –. Abbiamo osservato che ci sono ambiti come il finance, il manufacturing e la sanità che possono beneficiare in modo importante dell’Agentic AI per aumentare l’efficacia della loro attività”. Non si parla solo di benefici tecnologici, ma anche di business.

Processo di adozione
Dal punto di vista tecnologico, due sono i comportamenti più diffusi: le aziende stanno costruendo agenti su piattaforme infrastrutturali AI enterprise (66%) oppure stanno sfruttando le funzionalità agenziali integrate nelle principali applicazioni già esistenti (60%).
“Questo approccio ibrido evidenzia una netta preferenza per implementazioni scalabili, sicure e vicine ai dati – continua – ma i timori nell’adozione evidenziano tre ostacoli principali: privacy dei dati (53%), l’integrazione con i sistemi legacy (40%) e i costi di implementazione elevati (39%). Preoccupazioni che hanno tutte la stessa matrice: la necessità di una gestione e di una governance dei dati solida e unificata”.
Il processo di avvicinamento all’AI prevede inizialmente la realizzazione di Poc che abbiano un ritorno sull’investimento valutabile, in modo da creare fiducia in azienda, e in una fase successiva il passaggio in produzione. Il tutto partendo da un base dati che sia affidabile e ben gestita. “Dal 2025 l’AI agentica sarà al centro della scena con un impatto sull’operatività importante – continua Pascali –. In questo scenario l’impegno di Cloudera è quello di aiutare le aziende a progettare flussi di lavoro AI sicuri, scalabili e integrati che trasformino i dati in azioni con la propria piattaforma ibrida, con una forte attenzione al tema della sicurezza del dato”. Piattaforma oggi già adottata da aziende come Metro de Madrid per il miglioramento della qualità del servizio ai passeggeri in tempo reale e per ottimizzare i dati della flotta dei 2.000 treni con centinaia di terabyte di informazioni. Oppure Continental, azienda che produce soluzioni per pneumatici, per sviluppare sensori e servizi avanzati grazie all’analisi dei dati Iot provenienti dalle gomme.
“Il nostro approccio è quello di rendere più sostenibile l’AI per ile aziende – continua Pascali -. La nostra piattaforma di Enterprise AI garantisce la gestione dei dati nel perimetro del cliente, sia che sia on prem o in public cloud, con la possibilità di risalire sempre alla sorgente dei modelli. I clienti vogliono che l’AI rimanga in casa soprattutto nei mercati regolamentati, con la possibilità di ricostruire la mappa end to end delle loro processi. Anche il tema della data mobility è altrettanto sentito, come quello della repatriation, non banale. Il nostro approccio agnostico rispetto alla piattaforma dei cloud provider è fondamentale: siamo indipendenti dall’infrastruttura, non costruiamo lock-in”. E conclude: “Cloudera è nel mercato degli advanced analitycs e dell’AI, aree che crescono entrambe in modo significativo, e non vogliamo per scelta andare su mercati diversi con la nostra piattaforma. Questa focalizzazione ci è riconosciuta anche dai system integrator che hanno raddoppiato le loro certificazioni con noi lo scorso anno”.
Principali casi d’uso dell’agentic AI
La ricerca ha messo in evidenza anche i principali casi d’uso dell’Agentic AI, individuando i settori più interessati.
Nel mondo della finanza e della assicurazioni, gli agenti AI sono utilizzati per il rilevamento delle frodi in tempo reale (56%), valutazione del rischio (44%) e consulenza sugli investimenti (38%), simulando scenari di mercato e investimenti.
Nel mondo del manufacturing, rimane prioritaria l’automazione dei processi (49%), l’ottimizzazione della supply chain (48%) e il controllo della qualità (47%) dal momento che gli agenti possono monitorare le linee di produzione, individuare problemi, e gestire gli aspetti logistici.
Nel mondo della sanità, i casi d’uso più ricorrenti sono programmazione degli appuntamenti coordinando le agende (51%), assistenza diagnostica a supporto dei medici (50%) ed elaborazione delle cartelle cliniche (47%) sono i casi d’uso più comuni.
Nel mondo delle telecomunicazioni, molto è legato alle problematiche di servizio, i casi d’uso sono bot di assistenza clienti (49%), agenti di customer experience (44%) e agenti di monitoraggio della sicurezza (49%).
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