I diversi settori dell’economia stanno subendo radicali trasformazioni derivanti dall’utilizzo delle nuove tecnologie. La trasformazione digitale, infatti, ha conseguenze sui diversi scenari competitivi, ridisegna le regole di business e definisce un sistema economico che, secondo Gartner, in futuro, si baserà su decisioni automatizzate abilitate dall’Internet of Things e dai servizi robotici (Programmable Economy).
Fattore abilitante di questa nuova economia sarà blockchain, il cui mercato muove ora i primi passi ma che si prevede possa far registrare un’importante crescita in futuro anche alla luce degli studi e delle sperimentazioni che le aziende di tutti i settori stanno effettuando.
La crescente importanza che sta assumendo questa tecnologia è testimoniata anche dall’European blockchain Partnership, l’alleanza tra i Paesi UE volta allo studio congiunto di iniziative in merito allo sviluppo di progetti in questo ambito tramite lo stanziamento di 300 milioni di euro sino al 2020.
Blockchain: definizione e caratteristiche
La blockchain è una distributed ledger technology, ovvero un registro contenente transazioni o asset digitali che sono condivisi tra i partecipanti alla rete. La tecnologia permette di registrare le transazioni tra le entità che partecipano alla blockchain stessa (nodi), senza che siano necessari verifiche o controlli da parte di un’autorità centrale.
Le principali caratteristiche che la contraddistinguono, oltre alla tracciabilità e alla disintermediazione, cardini imprescindibili della tecnologia, vi sono l’immutabilità, la programmabilità e la sicurezza del registro. Analizziamo le singole proprietà.
- Tracciabilità: gli eventi registrati vengono identificati univocamente rendendoli tracciabili e verificabili;
- Disintermediazione: la tecnologia permette la registrazione delle transazioni nei diversi nodi distribuiti sulla rete evitando un unico repository contenente tutte le informazioni;
- Immutabilità: le transazioni registrate non possono essere modificate senza un’autorizzazione da parte di tutta la rete;
- Programmabilità: all’interno dei blocchi possono essere incluse istruzioni che permettano di attivare specifiche azioni in conseguenza determinate condizioni;
- Sicurezza: la tecnologia permette di risalire alle identità digitali che hanno generato gli eventi/transazioni oltre che minimizzare la minaccia di cyberattacchi.
Esistono sostanzialmente tre tipologie di blockchain: pubbliche, permissioned e quelle private.
La blockchain pubblica, a differenza delle altre due tipologie, consente l’ingresso di partecipanti nella rete senza la necessità di alcuna autorizzazione, non prevista quest’ultima nemmeno per eseguire transazioni o partecipare ad un nuovo blocco.
Le blockchain permissioned e quelle private, invece, condividono molte caratteristiche, tra cui, la presenza di un’autorità centrale in grado di determinare l’accesso alla rete da parte di nuovi partecipanti e di individuare ruoli e funzioni all’interno di essa.
Vi sono, tuttavia, componenti chiave comuni alle diverse tipologie:
- Nodo: sono i singoli partecipanti alla blockchain, costituiti dai server di ciascun partecipante;
- Transazione: i dati che necessitano di essere verificati, approvati e poi archiviati.
- Blocco: un insieme di transazioni, unite al fine di essere verificate, approvate e poi archiviate dai nodi;
- Ledger: il registro pubblico nel quale vengono registrate le transazioni effettuate. Il ledger si compone dell’insieme dei blocchi tra loro incatenati tramite una funzione di crittografia;
- Hash: operazione (non invertibile) che permette di mappare una stringa di testo e/o numerica di lunghezza variabile in una stringa unica ed univoca di lunghezza determinata.
Le applicazioni
Il primo settore ad avvalersi di questa tecnologia è stato quello bancario che ha visto nella blockchain una valida opportunità per rendere efficienti e più sicuri processi e transazioni come i pagamenti internazionali, la riconciliazione dei conti interbancari e la verifica di fatture.
Tuttavia, il settore bancario non è l’unico ad avere interesse alle applicazioni blockchain, alcuni esempi sono:
- gli enti governativi per la legittimazione del voto elettorale;
- l’agrifood per la tracciabilità delle materie prime e dei prodotti alimentari;
- la sanità per consentire alle strutture sanitarie e ai pazienti di trasmettere/condividere i dati in maniera più sicura;
- l’energy & utility per la realizzazione di un sistema decentrato di scambio e fornitura di energia che renda le operazioni più veloci e riduca i costi di acquisto oltre che, attraverso smart contract, di mettere direttamente in contatto il produttore e il consumatore così da erogare energia in base alle necessità dell’utente;
- le assicurazioni per l’automatizzazione di gran parte delle attività condotte manualmente come la gestione dei reclami;
- la logistica e i trasporti per la gestione dell’intera supply chain rendendo più sicure e trasparenti le operazioni.
Scenari futuri
La blockchain, ad oggi, è una tecnologia molto discussa ma che ancora non ha trovato ampia diffusione nonostante il suo potenziale.
Infatti, riprendendo uno spunto da Harvard Business Review la “blockchain non è una tecnologia disruptive, che può attaccare un modello di business tradizionale con una soluzione a basso costo e superare rapidamente le aziende consolidate ma una tecnologia fondativa che ha il potenziale per creare nuove basi per i nostri sistemi economici e sociali”.
In uno scenario non ancora ben delineato, il successo o il fallimento di questa tecnologia, oltre ai benefici che essa comporta, sarà determinato dalla capacità delle aziende di fare sistema e mettere a fattore comune le best practice e superare i propri dubbi e perplessità in merito.
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