L’introduzione di tecnologie e parametri sempre più raffinati, in grado di indirizzare la cura in maniera più precisa, conia oggi nella diagnostica il termine “medicina personalizzata” a indicare terapie sempre più mirate. Inpeco si fa interprete di questi processi a supporto di una maggiore integrazione tra i dati clinici. La strategia spiegata da Giuseppe Minola, Vice President Strategic Partnership, Inpeco portata al Digital Health Summit.
La sfida della maggiore sostenibilità del settore socio-sanitario può trarre benefici dalla nuova frontiera della sanità digitale. Quali sono dal vostro osservatorio i trend principali che la sanità sta vivendo? Quali i miglioramenti avvenuti, quali le criticità ancora da sanare.
“La nostra società opera a livello mondiale nel settore della diagnostica clinica, vale a dire quel mondo spesso nascosto al cittadino dove vengono eseguite analisi del sangue e altri liquidi biologici, in grado di rivelare e caratterizzare stati patologici.
Negli ultimi anni si è verificata una forte concentrazione dei laboratori, con la chiusura di quelli di minori dimensioni e la nascita di strutture con volumi di diverse migliaia di campioni al giorno, il che ha richiesto l’adozione di soluzioni ad alta automazione, in grado di processare elevati volumi in tempi rapidi, con qualità assicurata e totale tracciabilità del campione e del risultato clinico.
Sul versante diagnostico, abbiamo assistito all’introduzione di tecnologie e parametri sempre più raffinati, in grado di indirizzare la cura in maniera molto più precisa che in passato, tanto da coniare il termine di “medicina personalizzata” a indicare terapie sempre più mirate e in grado di considerare l’ospite in cui la malattia risiede.
Certo sono stati fatti importanti progressi ma ancora meglio si può fare con una maggior adozione delle tecnologie attualmente disponibili (la sanità risulta tra i settori con minor utilizzo di tecnologie e digitalizzazione). Di fondamentale importanza anche un approccio più orientato al paziente che porti a una integrazione tra i vari dati clinici, anche se prodotti con diverse tecnologie e in diverse sedi”.
La trasformazione digitale in atto nel settore sanità deve essere affrontata coinvolgendo tutti gli attori: istituzioni pubbliche, private, vendor di tecnologia, partner, aziende farmaceutiche… Una pletora complessa. Come supportate questo dialogo costruttivo? Con quali azioni?
“Sin dalla sua fondazione, che risale ormai a 20 anni fa, la nostra società si è posta come integratore di strumenti di diversi produttori per poter fornire al cliente finale la possibilità di utilizzare in alta automazione, ma al tempo stesso in maniera semplice, sistemi integrati in grado di svolgere analisi di diverso tipo con un impiego minimo di tempo e risorse. Forniamo anche una formazione di base e avanzata ai nostri partner strategici e ai nostri utilizzatori, per permettere loro il miglior utilizzo dei nostri sistemi di automazione.
Infine, partecipiamo a incontri a livello mondiale per diffondere la cultura dell’automazione applicata all’intero processo diagnostico, dalla prescrizione alla consegna del risultato, sottolineando i benefici che ne derivano a livello di Total Cost of Ownership”.
Guardando ai prossimi anni, qual è la strategia della vostra azienda per accelerare la svolta decisiva verso una sanità sempre più digitale e di valore, rispondente cioè ai paradigmi della Value Based Healthcare?
“L’automazione del laboratorio analisi rappresenta una formidabile opportunità per produrre “Informazioni di salute” e non semplicemente dati clinici. Per raggiungere questo ambizioso obiettivo lavoriamo con pari impegno e passione sul versante hardware e su quello software. Il primo è necessario per offrire sistemi sempre più completi, robusti e in grado di segnalare situazioni critiche prima che si verifichino, permettendo così di intervenire in condizioni non di emergenza.
Il software invece, deve aggiungere “intelligenza” ai nostri sistemi, sia per consentire esami aggiuntivi in base ai risultati ottenuti sia per integrare la quantità sempre crescente di risultati prodotti e comprenderne il significato.
Le tecnologie attualmente disponibili sono potentissime e ce ne accorgiamo ogni giorno usando uno smartphone o guidando la nostra automobile; ora occorre che tutti gli attori del settore condividano questa visione e si impegnino a perseguirla con tenacia e perseveranza”.
In diretta dal Digital Health Summit 2019
E’ la prima volta al DHS per Inpeco Group che partecipa attratta dai temi trattati soffermandosi sull’applicabilità effettiva della Value Based Healthcare. Davide Gindro racconta la soluzione innovativa di Inpeco per l’automazione del laboratorio clinico, ambito in cui opera come riferimento di mercato. E approfondisce l’importanza della metodologia Value Based Health Care.
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