L’informazione clinica deve esserea integrata, dettagliata, standardizzata e strutturata. Exprivia Italtel investe in questa direzione con progetti importanti e lavora all’evoluzione dei sistemi direzionali di Business Intelligence perché possano supportare la definizione delle strategie aziendali orientate alla VBH. La presenza della società al Digital Health Summit 2019 raccontata nell’intervista a Paolo Stofella, Offering Development Manager eHealth & Smart City Digital Factory Exprivia.
La sfida della maggiore sostenibilità del settore socio-sanitario può trarre benefici dalla nuova frontiera della sanità digitale. Quali sono dal vostro osservatorio i trend principali che la sanità sta vivendo? Quali i miglioramenti avvenuti, quali le criticità ancora da sanare?
“La sanità digitale sta beneficiando sicuramente di alcune delle evoluzioni tecnologiche in atto anche negli altri settori, ma registra anche un ritardo nello sfruttamento di alcune di queste. In particolare, la tecnologia cloud sta agevolando la realizzazione di sistemi informativi su scala regionale, introducendo importanti benefici in termini di condivisione delle informazioni, miglior sfruttamento delle specializzazioni cliniche nei territori, riduzione dei costi di mobilità per operatori e pazienti, ottimizzazione dei costi d’infrastruttura tecnologica.
Registriamo invece un forte ritardo nello sfruttamento delle tecnologie IoT, declinate in sanità nelle applicazioni della telemedicina, strumento importantissimo nella sfida per la sostenibilità del sistema socio-sanitario, destinato a subire gli effetti delle dinamiche demografiche che aumenteranno drasticamente il numero di pazienti anziani e cronici. Questo ritardo è essenzialmente dovuto, a nostro avviso, all’assenza di un riconoscimento di tali servizi nell’ambito delle prestazioni rimborsate, che di fatto impedisce alle aziende sanitarie l’avviamento di processi organizzativi specificamente orientati alla telemedicina”.
La trasformazione digitale in atto nel settore sanità deve essere affrontata coinvolgendo tutti gli attori: istituzioni pubbliche, private, vendor di tecnologia, partner, aziende farmaceutiche… Una pletora complessa. Come supportate questo dialogo costruttivo? Con quali azioni?
“Siamo ovviamente attori partecipi di tutte le iniziative di confronto promosse dagli enti pubblici e proposte nell’ambito degli eventi del settore, promuovendo anche specifiche iniziative sull’evoluzione delle tecnologie sanitarie, come abbiamo fatto di recente al Forum Mediterraneo di Bari. Inoltre operiamo all’interno di contesti associativi sia di tipo industriale (Anitec-Assinform) che di confronto con altri stakeholders (ad esempio Assinter). Le occasioni di confronto estese a tutti gli attori menzionati sono però molto limitate e l’organizzazione regionale del sistema sanitario tende a parcellizzare questi eventi su base locale.
Facciamo notare però che in generale le aziende ICT del settore sono escluse dai tavoli tecnici e dalle cabine di regia a livello nazionale (ad esempio Patto della salute, programma nazionale della Cronicità, ecc.), e quindi non riescono a portare il proprio contributo sui temi della sanità digitale, di cui sono diretta espressione. E questo laddove da parte di più osservatori si evidenza come una chiave di volta sia proprio nella collaborazione pubblico privato. Un tavolo di lavoro ampio sui temi della trasformazione digitale in sanità sarebbe più che auspicabile, ma dovrebbe avere una dimensione nazionale e istituire meccanismi capaci di tradurre gli indirizzi in azioni sul piano della normativa, delle priorità e degli stanziamenti a livello dell’intero SSN”.
Guardando ai prossimi anni, qual è la strategia della vostra azienda per accelerare la svolta decisiva verso una sanità sempre più digitale e di valore, rispondente cioè ai paradigmi della Value Based Healthcare?
“Operare in una logica di Value Based Healthcare significa anzitutto disporre delle informazioni utili alla valutazione del Valore generato per il paziente. Questo richiede che l’informazione clinica sia integrata, dettagliata, standardizzata e strutturata.
Stiamo investendo in questa direzione con progetti importanti, collaborando con i clienti e società scientifiche, come la SIRM (Società Italiana di Radiologia Medica), con la quale stiamo sviluppando referti strutturati che renderanno interoperabile l’informazione clinica oggi inutilizzata perché espressa in linguaggio naturale.
Sul piano operativo, un insieme di strumenti di supporto all’attività del personale clinico sarà essenziale per guidare i processi di cura verso outcome di valore.
Su questi temi abbiamo sviluppi e numerosi progetti di ricerca attivi sui sistemi per l’automazione dei PDTA, sui Clinical Decision Support System, sui sistemi di AI a supporto dell’attività diagnostico-terapeutica e della medicina personalizzata.
È infine fondamentale, per elaborare linee d’intervento sulla VBH a livello organizzativo e strategico, la possibilità di analizzare e correlare informazioni cliniche, di processo, amministrative ed economiche su vasta scala. Su questo piano lavoriamo all’evoluzione dei nostri sistemi direzionali di Business Intelligence, già impiegati su scala regionale su domini estesi, in modo che possano pienamente supportare la definizione delle strategie aziendali orientate alla VBH”.
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