Come evolve il mondo dei pagamenti digitali online e quali sono le leve della trasformazione. Ce lo racconta Mirella Bengio, da oltre un anno country manager Italy di PayPlug, la fintech francese pronta a svilupparsi anche nel nostro mercato.
“Oggi il mondo dei pagamenti digitali è molto ampio e variegato sia a livello mondiale che italiano. Si va dalle soluzioni di pagamento via carta di credito, il metodo più semplice e immediato sia per il consumatore che per il commerciante, così come si diffondono ampiamente i cosiddetti digital wallet – come Satispay e PayPal – che richiedono la presenza di un conto cliente finale da ricaricare all’occorrenza per pagare il commerciante, e crescono fortemente anche i pagamenti online come Amazon Pay ed Apple Pay”.
Ogni Paese ha le proprie caratteristiche e privilegia alcune applicazioni. “PayPal ad esempio è più nota ed usata in America ed Italia mentre in Francia non è così popolare. L’essenziale – sottolinea Bengio – è che il commerciante riesca a garantire diverse modalità di servizio, per andare incontro alle esigenze specifiche dell’utente finale e anche oltre i propri confini nazionali”.
Omnicanalità, connubio fisico-online
Il futuro è dunque l’omnicanalità – spiega la manager -, parola chiave che significa disporre di un servizio omogeneo tra negozio fisico e negozio online, un pannello di controllo unico per gestire gli ingressi, lo stock, i negozi fisici e i magazzini.
I grandi player del settore sono partiti prima su questo fronte e sono molto più organizzati, mentre spesso nelle realtà più piccole, soprattutto in Italia, nasce prima il negozio fisico e poi l’online. “Proprio in questo momento di lockdwn – racconta la manager -, ci sono molti piccoli commercianti del food che si stanno lanciando per creare delle boutique online e vendere prodotti nel quartiere; iniziative che favoriscono di fatto un commercio di prossimità, in controtendenza alla globalizzazione. Strategie che funzionano e si diffondono anche in altri Paesi proprio grazie a sistemi di pagamento immediati, fondamentali per gestire l’ordine più velocemente e garantire la sicurezza della transazione”.
La fidelizzazione e il servizio clienti sono quindi fondamentali; trovare l’interlocutore che sappia consigliare e fornire un servizio efficiente e che crei un “rapporto di prossimità ed empatia con il cliente”, in un Paese come l’Italia dove il tessuto economico è rappresentato in prevalenza da Pmi e dove le statistiche dicono che il 40% dei siti italiani vende in Italia.
Il fintech avanza lentamente
Oggi, in Italia, il mondo fintech non è ancora maturo rispetto ad altri Paesi europei come Francia, Uk e Paesi Bassi, più proiettati all’internazionalità. Il fintech nel nostro Paese è rappresentato soprattutto dalle banche storiche (come Banca Sella) e da Nexi (ex Cartasi) con la sua principale PayTech nel mercato dei pagamenti digitali in Italia. Non ci sono molte soluzioni di pagamento alternative al momento, anche se alcune realtà nuove avanzano e prendono piede. Bengio cita Scalapay per i pagamenti frazionati o Stripe, mondialmente nota.
Un momento propizio dunque per PayPlug che, con poca concorrenza, può puntare a svilupparsi anche sul mercato italiano e replicare quanto giù fatto in Francia, dove il progetto dell’omnichannel nei pagamenti è già lanciato e in forte sviluppo. L’azienda nasce infatti a Parigi nel 2012 dall’iniziativa di due giovani ingegneri per sviluppare tecnologie finanziarie; ad oggi è di 12 milioni di euro il valore delle sovvenzioni ricevute e oltre 10.000 i clienti tra Francia e Italia.
PayPlug, i punti di forza
PayPlug è un pannello di controllo unico al servizio del commerciante che permette di accettare pagamenti con carta di credito, su desktop e mobile. Una soluzione particolarmente mirata al mondo delle Pmi, i cui punti di forza – spiega la manager – sono la semplicità d’uso, la possibilità di personalizzazione in autonomia, i costi contenuti relativi alla transazione e l’elevato livello di protezione contro le transazioni fraudolente.
“Il tema della sicurezza per PayPlug ha in particolare un valore altissimo – spiega Bengio -, perché nella gestione dei pagamenti online, anche da mobile, si richiede un elevato livello di protezione”. In PayPlug la garanzia che le transazioni avvengano in modo protetto è supportata dall’uso di un algoritmo che attraverso il sistema Smart 3-D Secure permette di calcolare il livello della frode in base al luogo di acquisto e in base alla carta di credito; se l’algoritmo evidenzia un’incoerenza, blocca l’acquisto e chiede l’invio di un sms. Un processo che riduce le frodi ma anche il tasso di conversione al momento del pagamento aggiungendo un passo successivo al processo.
Strategie di crescita
Per lanciarsi in una fintech è essenziale avere una struttura adeguata. Con il proprio team di business developer e partnership manager, PayPlug si ritiene attrezzata per questo passo. Sono 80 circa i collaboratori della società ad oggi, che continua ad assumere sia in Francia che in Italia, dove è prevista a breve l’apertura della nuova sede di Milano.
Dal 2018 a marzo 2020 il fatturato è più che raddoppiato in Italia, con una crescita del 140%. Il volume di business del mese di marzo è il migliore sul mercato italiano, proprio perché in questo momento l’online è uno dei canali di vendita più importanti e richiede in questa fase maggiore supporto.
Oggi l’azienda conta molti nomi della piccola e soprattutto media impresa, come Nencini Sport, Liabel, Caffè Vergnano, Creative Label, e altri importanti nomi con progetti già in cantiere che partiranno a breve. L’obiettivo per i prossimi mesi è quello di alzare il target e puntare ad acquisire clienti sempre più grandi; “oggi le funzionalità della nostra soluzione creano vantaggio e si adattano al mercato europeo ma per fine 2020, grazie a nuove funzionalità multi-e-valuta, vogliamo puntare a grandi aziende e siti che vendono anche extra Europa”, conclude Bengio.
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