L’epidemia da Covid-19 sta avendo conseguenze pesantissime sul sistema economico globale, e in particolar modo in Italia, dove le aziende stanno rallentando le loro attività o si sono completamente fermate.
Una situazione nella quale lo strumento dello smart working si rivela l’unica vera leva per la continuità produttiva, laddove possibile. Strategia che per alcune imprese è dettata dall’urgenza del momento e viene oggi testata con tutte le criticità di un’implementazione non pianificata; per altre è invece una pratica consolidata nei processi, da sempre valida alternativa al lavoro in ufficio.
Tra le realtà più avanti nel percorso, Istat è pioniera nel lavoro da remoto avendo abbracciato questo concetto per la prima volta nel 2005 ed avendone da lì accelerato l’adozione attraverso lo sviluppo e l’esecuzione di precise policy di smart working.
Gestire dati da remoto in sicurezza
L’Istituto Nazionale di Statistica è l’ente pubblico di ricerca e il principale fornitore di statistiche ufficiali al servizio dei cittadini e dei decisori politici. L’organizzazione utilizza soluzioni di lavoro da remoto per distribuire dati di importanza critica a livello di processi decisionali in politica, nell’economia e per i cittadini, assicurando al tempo stesso la sicurezza dei suoi dipendenti e dei loro interlocutori.
Un ruolo ancora più cruciale in questo momento, in cui si rafforza la necessità di fornire dati importantissimi a supporto dei processi decisionali in cui è coinvolto chi lavora per gestire la crisi. Un processo che Istat gestisce in partnership con Citrix.
Citrix, tool per la mobilità
Istat utilizza da lungo tempo Citrix Virtual Apps and Desktops per distribuire workspace digitali attraverso i quali i dipendenti possono accedere ai tool di cui necessitano per svolgere il proprio lavoro ovunque si trovino, mentre l’IT può applicare in modo dinamico le policy di sicurezza, basandosi sul comportamento dell’utente e sull’ambiente in cui si trova, per garantire che le applicazioni, le informazioni e i dispositivi siano al sicuro.
Istat, nel momento in cui il Coronavirus si è trasformato in un’emergenza obbligando al lavoro da remoto, si è trovata pronta: infatti, già 600 utenti beneficiavano dello smart working grazie alla piattaforma Citrix. Connettere ulteriori 2.100 utenti da remoto nel giro di poche ore non è dunque stato problematico.
Istat, business continuity garantita
Oggi, pertanto, l’organizzazione utilizza le soluzioni di Citrix Systems – una gamma di prodotti di workspace digitale che permettono alle persone di lavorare al meglio da qualsiasi dispositivo – per gestire il lavoro da remoto, continuando così ad adempiere ai suoi compiti, mantenendo i propri dipendenti in sicurezza.
“La crisi da Covid-19 ha creato problemi notevoli al nostro Paese e noi vogliamo fornire i dati ai nostri politici e alla cittadinanza affinché possano prendere decisioni sulla base di reali informazioni e possano tenere il più possibile la situazione sotto controllo – afferma Massimo Fedeli, Cio di Istat -. Con Citrix, riusciamo a creare ambienti di lavoro da remoto che permettono ai nostri dipendenti di accedere in maniera sicura e affidabile ai sistemi e alle app di cui hanno bisogno per elaborare questi dati, nella sicurezza delle loro abitazioni”.
“Grazie a questa lungimiranza, quando la crisi si è manifestata, siamo stati in grado di connettere più di 2.100 utenti da remoto nel giro di poche ore e mantenere il livello di operatività e di servizio, anche in situazioni davvero sfidanti”, commenta Mario Magarò, head of middleware management presso Istat.
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