Nel 2018, a novembre, il Cto di Amazon Web Services, Werner Vogels, al saluto di “Ciao Milano!” annunciò l’intenzione di Aws di aprire una region europea in Italia. E a Las Vegas, solo pochi mesi fa, l’imminente apertura della nuova region è stata ripresa in diversi keynote. Aws oggi “inaugura” finalmente la Regione Aws Europe Milano, la sesta regione Aws in Europa dopo Dublino, Francoforte, Londra, Parigi e Stoccolma. E’ quindi possibile sfruttare il cloud pubblico di Amazon in Italia con la certezza di potersi assicurare tutti i vantaggi di dati e app in un data center italiano.
L’azienda conta complessivamente sei regioni in Europa (le region sono luoghi fisici di clusterizzazione dei data center), 76 availability zones a livello globale, ed è prossima l’apertura di altre tre regioni in Spagna, Indonesia e Giappone.
La notizia che conta, per chi lavora in cloud con i dati, è che da oggi sviluppatori, startup e soprattutto le imprese, il finance, PA e scuola possono eseguire le loro applicazioni e offrire i servizi agli utenti finali direttamente dai data center italiani.
Lo sviluppo in cloud del business delle aziende è spesso condizionato dalle normative che riguardano la protezione dei dati: la possibilità di assicurarsi che le informazioni (come anche le applicazioni) non lascino il territorio italiano, ora candidano Aws come partner tecnologico in grado di soddisfare anche questa esigenza.
La presenza di Aws nella region Italia prevede tre availability zone ognuna delle quali comprende uno o più data center su località geografiche separate e distinte, con una distanza sufficiente a ridurre il rischio che un singolo evento avverso abbia un impatto sulla continuità aziendale.
Allo stesso tempo le località devono essere abbastanza vicine da fornire una bassa latenza per le applicazioni ad alta disponibilità. Ogni availability zone è dotata di alimentazione, raffreddamento e sicurezza fisica indipendenti ed è collegata in una rete ad alta ridondanza e bassa latenza. I clienti possono quindi progettare le applicazioni per l’esecuzione in più zone di disponibilità al fine di ottenere una resilienza e fault-tolerance ancora maggiori.
Arriviamo al punto: con l’avvio della nuova regione italiana, i clienti con requisiti di residenza dei dati per l’archiviazione dei contenuti nel Paese possono tenerli entro i confini con la certezza che questi non verranno spostati (a discrezione del cliente). La possibilità di mantenere in Italia le applicazioni insieme ai dati, in ottemperanza del Gdpr è da leggere quindi come un importante passo in avanti anche per quanto riguarda la possibilità di Amazon Web Services di far crescere il proprio business nel nostro Paese in ambiti fino ad oggi per questo motivo preclusi.
Peter DeSantis, senior vice president of Global Infrastructure and Customer Support, Amazon Web Services, così commenta l’apertura: “I clienti di Aws in Italia sono tra le organizzazioni più creative e innovative che supportiamo in tutto il mondo, e siamo sempre stati ispirati dal lavoro che svolgono con la nostra tecnologia. Il cloud è una parte fondamentale della trasformazione in molti settori in tutta Italia – dall’automotive e utility, al manifatturiero e al retail e aprendo oggi la regione Aws di Milano, ci auguriamo di vedere l’impatto positivo che la tecnologia cloud può avere in ogni area dell’economia e non vediamo l’ora di far parte della continua crescita del Paese”.
Aws ha stabilito per la prima volta una presenza in Italia nel 2012, con l’apertura della location Aws Edge, poi sono arrivati gli uffici a Milano nel 2014 e a Roma nel 2016. Sempre nel 2016, Aws ha acquisito Nice Software, azienda con sede ad Asti, che opera nella fornitura di software e servizi per alte prestazioni e calcolo tecnico. Nel 2017 è stata aperta una seconda location Edge a Palermo. E nel 2019 sono state avviate due nuove location Edge su Milano per un investimento complessivo in Italia di 4 miliardi di euro dal 2010.
E’ ancora il Cto di Amazon Web Services, Werner Vogels, ad offrire alcuni spunti di riflessione: “Con le restrizioni al blocco in tutta Italia, la condivisione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni locali e la capacità di rispondere rapidamente alle domande dei cittadini è diventata un servizio pubblico vitale. Uno dei migliori esempi è stato il lavoro del Comune di Codogno. Utilizzando Amazon Connect, il comune ha creato un call center in meno di una settimana per instradare le chiamate direttamente al personale municipale, contribuendo a rispondere rapidamente alle domande dei cittadini su Covid-19, in un momento in cui la velocità è fondamentale. ]…[ Un altro esempio è quello relativo allo sviluppo dell’applicazione creata da Gianvincenzo Zuccotti dell’Università Statale di Milano e sviluppata da Apn partner Link Up“.
L’applicazione consente al personale in prima linea di mettersi in contatto, via telefono, con pazienti positivi o sospetti positivi al Coronavirus che sono stati dimessi dall’ospedale. In questo modo il personale medico può controllare lo stato di salute del paziente dimesso, chiamandolo due volte al giorno e fornendo assistenza medica continua, attraverso un costante monitoraggio e supporto a distanza, fino al pieno recupero.
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