La fondazione Enea Tech, istituita con il Decreto Rilancio, dovrà gestire il primo fondo italiano interamente dedicato al trasferimento tecnologico con lo scopo di promuovere investimenti e iniziative in materia di ricerca e sviluppo a favore delle imprese operanti in Italia, con particolare riferimento alle startup e alle Pmi innovative. A questo scopo gestirà inizialmente risorse per 500 milioni di euro come da decreto della scorsa settimana, firmato dal Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, che ne approva lo statuto.
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Un progetto al quale il Mise sta lavorando da mesi. “L’obiettivo è intervenire alla base del sistema innovazione agendo esclusivamente in ambito pre-commerciale e pre-competitivo in quella che gli addetti al settore definiscono la ‘valle della morte’, accompagnando lo sviluppo d’innovazioni rilevanti dei centri di ricerca, delle Pmi e degli spin-off – precisa Patuanelli -. Lavoreremo nelle prossime settimane per completare gli organi della Fondazione, tra cui il Comitato esecutivo, ma soprattutto per costruire il piano industriale e i team di investimento per arrivare ai primi investimenti già in autunno”.
Lo scopo è che la partecipazione della Fondazione in startup e Pmi innovative, spin-off universitari (oltre che in centri di ricerca e sviluppo) promuova e sostenga i processi di innovazione per la creazione di imprese ad alto contenuto tecnologico. “Enea Tech Transfer tocca un tema centrale per il futuro industriale italiano come il trasferimento tecnologico -, precisa Gian Paolo Manzella, sottosegretario al Mise -. Coinvolge e rilancia un centro di ricerca come l’Enea; è potenziale battistrada per azioni di altri Enti di ricerca del nostro Paese. La direzione, in linea con le indicazioni europee, è corretta e il lavoro di fronte a noi deve vedere uno stretto raccordo con il Fondo Nazionale Innovazione, che ha questo tema ben chiaro nel suo piano industriale, e con gli altri soggetti che fanno trasferimento tecnologico nel nostro Paese: dalla Fondazione Bruno Kessler al Cefriel, sino ai Politecnici, solo per fare qualche esempio. Il sistema per il trasferimento tecnologico ha un nuovo attore, e l’impegno è che contribuisca a rendere sempre più incisiva e forte la collaborazione tra Imprese e mondo della ricerca”.
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