Negli ultimi anni, la tecnologia SD-WAN ha evidenziato un importante incremento negli investimenti delle aziende alla ricerca della flessibilità necessaria ad affrontare le sfide della digital transformation, offrire agli utenti una migliore esperienza nell’utilizzo delle applicazioni aziendali (ormai per la maggior parte cloud enabled) e garantire maggiore sicurezza e bilanciamento delle risorse anche in situazioni di remote working.
Per supportare le aziende nell’affrontare queste sfide, Vem propone, attraverso una storica partnership con Citrix, un portfolio completo di soluzioni e servizi che abilitano la realizzazione di progetti in ambito SD-WAN. Ne parliamo con Thomas Galletti, System Engineer di Vem Sistemi.
La definizione di SD-WAN
“Anche se di SD-WAN si parla già da diversi anni – esordisce Galletti – è quanto mai opportuno partire dalla definizione di questo termine”. L’acronimo WAN sta per Wide Area Network, termine utilizzato per indicare “le reti geografiche utilizzate per collegare almeno due sedi aziendali alle applicazioni ospitate sui propri server o nei data center”.
Software Defined è il significato del prefisso SD, che indica “l’introduzione di componenti software che permettono di implementare reti con architettura e funzionalità simili alle tradizionali reti MPLS, in una modalità molto più flessibile, scalabile ed economica”.
Le architetture di rete Software Defined prevedono quindi “l’aggiunta di una forma di intelligenza al modello classico e statico delle reti WAN, al fine di incrementare, oltre alle perfomance di rete, quella che viene chiamata “application quality of experience”, ovvero l’esperienza utente nell’utilizzo di un’applicazione, per evitare la percezione di lentezza, ritardo o difficoltà nell’utilizzo del servizio richiesto da parte del lavoratore” spiega Galletti.
Le tecnologie alla base delle soluzioni SD-WAN
Le soluzioni Software Defined WAN sono in grado di separare la gestione della rete dall’infrastruttura sottostante, consentendo all’IT delle aziende di adattare dinamicamente il flusso del traffico dati per soddisfare esigenze in continuo cambiamento. “L’intelligenza di queste architetture di rete è basata su sistemi software programmati per misurare e analizzare i parametri fisici e lo stato delle linee, rielaborarli e dare priorità ad alcune direttrici di traffico o applicazioni, sfruttando maggiormente la capacità offerta dalle varie connettività presenti”, continua Galletti.
“L’infrastruttura è composta da almeno un gateway posizionato in ogni site (filiale, negozio, home, …) che l’azienda vuole interconnettere. Occorre però una forma di controllo centralizzata e di orchestrazione di questi dispositivi per semplificarne la gestione operativa e dare all’utente finale un unico punto d’interazione. I gateway sono dei dispositivi di rete dedicati che interconnettono fisicamente i segmenti WAN (internet o MPLS) con le risorse interne dell’azienda.
Questi oggetti sono dotati di più schede di rete, con performance e velocità differenti, nonché di alimentazioni ridondate. Inoltre, questi oggetti esistono anche in “versione virtuale” e possono quindi essere installati in ambienti di tipo private o public cloud. In questo modo il concetto di SD-WAN può essere esteso anche a risorse che non risiedono fisicamente nel data center locale dell’azienda ma, per esempio, all’interno di un data center in co-location o in un Cloud pubblico.”
Vem veicola sul mercato un’offerta di soluzioni SD-WAN basata su tecnologie Citrix, in grado di offrire diverse feature che permettono ai clienti di avere un’ampia flessibilità, oltre che elevate performance di rete. “Al di là degli aspetti realizzativi, quello che rende le appliance Citrix vincenti – spiega Galletti – è la presenza di un sistema di tunneling overlay realizzato con un protocollo proprietario: sfruttando la creazione di molteplici canali cifrati, il protocollo di Citrix, oltre a riuscire a bilanciare il traffico in maniera molto più efficace ed efficiente sui vari canali, rende la rete più sicura rispetto a eventuali intromissioni di terze parti.”
SD-WAN: i benefici per il cliente
In sostanza, il paradigma SD-WAN si traduce in una personalizzazione del servizio per il cliente, offrendo al cliente la possibilità di:
- definire una topologia di interconnessione tra le sedi adattabile a specifiche esigenze (es. full mesh, hub & spoke, mista)
- ottimizzare il flusso dei dati secondo le linee disponibili e le politiche prestabilite
- avere un controllo centralizzato sullo stato delle linee, individuando in tempo reale eventuali guasti o una scarsa qualità del servizio
- essere indipendente dal provider e da costose personalizzazioni, con relativo abbattimento dei costi
- avere maggiore visibilità delle proprie interconnessioni e contenere la diffusione di minacce interne alla rete, grazie all’introduzione di un layer di sicurezza
“I driver che in questo momento stanno spingendo le organizzazioni verso progetti SD-WAN sono riconducibili, da un lato, agli effetti provocati dalla pandemia sulle modalità di lavoro – sempre più orientate al remote working – e, dall’altro, ai crescenti progetti nelle aziende di migrazione verso ambienti cloud. In futuro, un ulteriore driver sarà rappresentato dall’avvento del 5G. Tutti questi fenomeni stanno ridefinendo la concezione classica di perimetro aziendale e necessariamente anche le infrastrutture IT correlate. Veme Citrix – conclude Galletti – si propongono come partner delle aziende in questo sfidante scenario, con l’obiettivo di aiutare le organizzazioni ad affrontare il cambiamento con consapevolezza e, di conseguenza, con maggiore serenità” .
© RIPRODUZIONE RISERVATA