Italia Domani è il nome che il Governo ha voluto dare al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, così presentato dal Presidente del Consiglio Mario Draghi: “Abbiamo messo insieme un piano di riforme ambizioso, un piano di investimenti che punta a rendere il nostro Paese – l’Italia – un Paese più giusto, più competitivo e più sostenibile nella sua crescita]…[“. Digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica ed inclusione sociale sono gli assi entro cui si snodano azioni e missioni, a partire dall’opportunità – per quanto riguarda i progetti nel mondo digitale – offerta dai finanziamenti per 50 miliardi di euro destinati ai progetti che riguardano il digitale.
Ne parliamo, per quanto riguarda l’industria legata alla sanità (nel caso specifico, la diagnostica per immagini), con Andrea Provini, Cio di Bracco Imaging.
Nel vertical di mercato in cui lei opera, quali gli interventi che dovrebbero essere fatti per aumentare la competitività della aziende italiane e portare beneficio al Paese?
All’interno del gruppo Bracco ho il privilegio di poter osservare due mondi che seppur contigui sono molto diversi tra loro: il life science e la sanità con il Cdi (Centro Diagnostico Italiano).
In entrambi questi settori il processo di trasformazione digitale è già in atto e sostenuto da tempo. Se dovessi indicare gli ambiti dove gli interventi dovrebbero maggiormente concentrarsi indicherei un ulteriore rinforzo e rilancio dei programmi relativi all’Industria 4.0, con una sempre maggior automazione, interconnessione e digitalizzazione dei processi produttivi… Anche e soprattutto in chiave green e di sostenibilità ambientale. La spinta iniziale di Industria 4.0 si è un po’ indebolita e questi incentivi potrebbero ulteriormente rilanciarla.
Per la sanità gli investimenti si dovrebbero focalizzare sia nel rendere sempre più efficiente e quindi economicamente sostenibile il servizio sanitario (qui sensori, AI, 5G possono dare un contributo determinante) che a garantire quella fruizione da remoto (telemedicina, teleassistenza, digitalizzazione dei servizi) che alleggerisca la centralità degli ospedali e dei poliambulatori rendendoli più efficienti e soprattutto più sicuri.
Per entrambi i settori sarà fondamentale investire risorse nel reskill delle competenze al fine di supportare l’evoluzione tecnologica con una coerente crescita delle competenze a supporto.
Quale progetto importante di innovazione la sua azienda sta portando avanti? Con quale obiettivo?
Le parole chiave di Bracco, che da sempre investe oltre il 10% del proprio fattura in R&D, sono da sempre paziente, innovazione, e sostenibilità. Gli investimenti in questi ambiti, già lanciati ben prima della emergenza pandemica, proseguiranno rafforzati nell’ambito produttivo con una sempre maggior attenzione agli aspetti di sostenibilità ambientale. A questi, causa pandemia, si sono aggiunte diverse iniziative per spostarsi su una omnicanalità che faccia ampio uso di innovativi strumenti di comunicazione e collaborazione digitale con i nostri clienti e stakeholder (ospedali, medici, opinion leader)
Cosa pensa del Pnrr? Coglierete questa opportunità?
Ritengo che il Pnrr sia allo stesso tempo uno strumento necessario al rilancio delle nostre economie devastate dagli effetti della pandemia ed una grande opportunità per imprimere velocità ad un processo di reale trasformazione digitale che per molti anni è stato più dichiarato che agito.
La chiave di volta è che tutto il sistema paese, pubblico e privato, deve coglierla… Altrimenti sarà un percorso dimezzato e i benefici potrebbero grandemente ridursi.
Le economie che più ne trarranno il maggior beneficio saranno quelle dove pubblico e privato agiranno in sinergia.
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