Esprinet si muove verso una nuova identità, che associa l’attuale modello di business esclusivamente distributivo del gruppo a quello di full service provider, al servizio di vendor e reseller.
La strategia rappresenta uno degli elementi chiave del nuovo piano industriale 2022-2024, illustrato a fine anno indicando la nuova vision del gruppo. Una roadmap finalizzata all’aumento della redditività nei prossimi tre anni, prevista del 50% circa, facendo leva su due macro tendenze globali del settore: la transizione verso un modello “a consumo” o “subscription based”, e la sfida della “green revolution” dell’economia globale.
“Presentiamo un piano industriale ambizioso che guarda al 2024 e oltre – commenta Alessandro Cattani, amministratore delegato di Esprinet -. Esprinet si prepara ad avere, dal 2024, una doppia anima, distributiva a valore aggiunto da un lato e di servizio all’ecosistema IT dall’altro, con profili di volumi di vendite e marginalità completamente diversi ma al contempo sinergici. Si tratta di un passaggio storico per il nostro gruppo – sottolinea l’AD -, dopo la trasformazione in multinazionale avvenuta nel 2005, che segna per Esprinet l’inizio della capitalizzazione del patrimonio di competenze finanziarie e di relazioni con circa 650 produttori e 31.000 rivenditori per appropriarci di quote crescenti di mercato e creare valore per i nostri azionisti”.
L’evoluzione strategica verso il ruolo di full service provider per l’ecosistema distributivo è dunque inizialmente incentrata sull’ingresso nel settore del noleggio operativo, affiancato in modo sinergico alla tradizionale attività distributiva del gruppo.
Esprinet, nuova strategia 2022–2024
Il piano industriale 2022–2024 di Esprinet si articola in particolare su due vettori di sviluppo, che sono: la crescita organica dello storico modello distributivo transazionale, con una spinta evolutiva verso un ruolo maggiore di distribuzione a valore aggiunto in particolare nelle aree a più alto margine delle advanced solutions, del cloud e degli accessori consumer a marchio proprio (Nilox e Celly); il lancio di una nuova divisione specializzata nella fornitura all’ecosistema dei rivenditori e produttori di IT e consumer electronic di soluzioni di noleggio operativo.
L’ingresso nel segmento di offerta di soluzioni di renting rappresenta un’opportunità per il gruppo sia in termini di futuro aumento della redditività, sia perché può consentire a Esprinet di rafforzare il livello di servizio erogato e la cooperazione con i fornitori e rivenditori. Sarà infatti possibile esercitare il controllo sul ciclo di vita del prodotto, abilitando meccanismi di ritiro, ricondizionamento, rivendita ed eventuale smaltimento del rifiuto tecnologico, in una logica di maggiore adesione ai principi Esg.
Oggi, gli investimenti previsti per la transizione si concentrano principalmente nelle risorse umane poiché i costi degli sviluppi software per abilitare la piattaforma di gestione del renting sono già stati sostenuti negli ultimi due esercizi contabili.
Dati finanziari, cresce il segmento business
Il nuovo piano industriale di Esprinet arriva contestualmente alla presentazione dei risultati consolidati dei primi nove mesi del 2021. Nel periodo, il gruppo cresce in linea con il mercato di riferimento nei territori del sud Europa (Context indica il giro d’affari complessivo dei distributori in Italia, Spagna e Portogallo, in crescita del +9% anno su anno), mantenendo la propria quota rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Con 3.210,8 milioni di euro, i ricavi del Gruppo Esprinet registrano una crescita del +9% rispetto allo stesso periodo del 2020. L’utile netto cresce del +64% a 28,6 milioni di euro. Al raggiungimento del risultato concorrono sia la crescita organica (+4%) sia il contributo di 129,8 milioni di euro derivante dalle attività del Gruppo Gti acquisito in Spagna nel Q4 2020 e di Dacom e idmaint in Italia, acquisite a inizio 2021.
I ricavi del gruppo mostrano una crescita superiore al mercato nel segmento business (+24%) mentre nel segmento consumer segnano una contrazione del -3%, legata alla strategia di focalizzazione sulle linee di prodotto e di clientela a maggior valore aggiunto.
Il gruppo continua infatti ad accelerare nelle advanced solutions (+60%) pari al 19% del fatturato. La piattaforma proprietaria per la vendita cloud permette di far crescere questo segmento del 414%. La scarsità di prodotto frena invece le vendite di PC e smartphone.
A fronte dei risultati complessivamente positivi, Esprinet alza anche le stime di redditività per l’intero 2021, attese nelle prossime settimane.
“I risultati ottenuti nei nove mesi del 2021 sono frutto del combinato di due fattori – commenta Cattani -: la crescita organica spinta anche dai primi investimenti in infrastrutture IT legati ai piani di trasformazione digitale dei governi, e il contributo delle acquisizioni in ambito advanced solutions operate fra fine 2020 e inizio 2021. Negli ultimi trimestri ci siamo focalizzati sull’aumento della profittabilità, anche accelerando il processo di transizione del nostro business verso la distribuzione a valore aggiunto di advanced solutions, cresciute del 60% ad oltre 600 milioni di euro e delle soluzioni cloud che registrano un +414% rispetto al 2020, superando i 100 milioni di euro”.
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